Ti diranno di condividere: Pratici esempi concreti – 3

Rubrica: Spunti

Titolo o argomento: Condividere? Giustissimo, ma bisogna saperlo fare e tutelarsi
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Un pratico esempio concreto

Ho notato presso un’altra conferenza, sempre incentrata su temi quali brevetti, condivisione, partecipazione, partnership, startup, innovazione, fondi per la ricerca, ecc., come una delle oratrici, che faceva anche da moderatrice dell’incontro, continuasse a sottolineare di vedere facce nuove in sala e che aveva piacere che questi si presentassero. La prima volta mi è sembrato un invito cortese e professionale ma dopo diversi tentativi vani, ripetuti in più ore, non si sono contate più le volte in cui lo ha riportato all’attenzione, mostrando tra l’altro una certa ansia. La maggior parte dei presenti in sala aveva, giustamente, interessi verso le modalità di accesso ai fondi per le imprese innovative. L’oratrice conosceva praticamente tutte le principali figure in sala ma aveva un evidente fastidio nell’osservare che c’erano anche persone che ascoltavano tali modalità, nonché la conferenza in generale, senza raccontare le loro proposte, i loro progetti, i loro spunti ed i loro settori di competenza. Del resto si trattava di un incontro pubblico a porte aperte il cui scopo era “informare” circa le iniziative* a tema proposte dal nostro paese e dalla Comunità Europea.

*Personalizzate però secondo le modalità della “tale” associazione che nutriva il desiderio di realizzare anche la parte tecnica, non solo quella imprenditoriale, con gli “eventuali” innovatori aderenti. Eventuali innovatori che però preferivano semplicemente capire in modo chiaro come avere accesso esclusivamente al credito e mantenere riservato il loro know-how tecnico e tecnologico (considerato alla stregua dell’ingrediente segreto di un piatto di successo).

Quindi nulla di segreto, strategico, né in qualche modo riservato a pochi, nell’incontro in questione. Diversi quando hanno compreso che per accedere a quel tipo di credito, tramite la tale associazione, era necessario far realizzare ad altre aziende le proprie idee, o comunque mostrar loro un po’ troppi dettagli, semplicemente se ne sono andati con le proprie impressioni sull’evento senza dire a quale realtà appartenessero e quali idee avessero in cantiere.

Non commenterò questo terzo esempio perchè ho osservato in sala atteggiamenti che si valutano soggettivamente e sui quali posso sbagliare. Riflettete e traete da soli le vostre conslusioni; se ce la fate informatevi su eventi simili, partecipatevi, sondate, osservate se trovate somiglianze o meno, fate le vostre esperienze autonomamente senza che quello che penso io su questo caso vi influenzi oltre misura.

Continua…

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