Quando pianifichi qualcosa…

Rubrica: Metodi. Alternative al mondo abituale.

Titolo o argomento: Pensare, pianificare, realizzare
…Prova a seguire questi consigli e dimmi se sbaglio.
La situazione intorno a te

Pianifica il tuo progetto tenendo viva la consapevolezza che nulla, nei sistemi radicati di produzione, controllo e mantenimento del potere, cambierà. Se pianifichi la riuscita del tuo progetto attorno al perno dell’aspettativa, attendendo che cambi una precisa situazione nel tuo paese, non otterrai nulla di concreto, tantomeno in tempi accettabili. Parti dal presupposto che quello che cambia sono le influenze (vedi articoli correlati) ma non il sistema di alimentazione di tali influenze. Nulla cambia alla radice, attorno a te, osservando la memoria storica del paese puoi ad esempio notare che i telegiornali sono sempre uguali e che da decenni sentiamo parlare di: crisi in medio-oriente, allarme terrorismo, crisi di governo, emergenza lavoro, crisi economica, inquinamento… i telegiornali erano così negli anni ’70, ’80, ’90, ’00, ’10… e così (posso semplicemente ipotizzare) saranno ancora per molto tempo. Se devi fare una cosa, se hai un progetto, se pianifichi qualcosa, raccogli autonomamente tutti gli strumenti necessari e fai reggere questo “qualcosa” solo ed esclusivamente sulla tua abilità.

Le persone intorno a te

Pianifica il tuo progetto tenendo presente che esso deve esser organizzato affinché il risultato dipenda esclusivamente da te. Non affidarti a terzi (assimilabili alle variabili di un’equazione) se poi il tuo successo, o la riuscita di un passaggio fondamentale per raggiungere gli step successivi, verrà trasferito a loro. Effettua pure fertili collaborazioni, fai interagire le menti, ma evita di strutturare il tutto come una “serie” in cui, se viene a mancare anche un solo elemento, un processo si interrompe e fallisce.

Oltre l’istruzione superiore e universitaria

Pianifica il tuo progetto conoscendolo a fondo i dettagli che nessun ordinario percorso di studi ti può insegnare. Fallo prima in piccolo, fallo da te, sbaglialo quando i rischi sono contenuti e impegnati a capire tutto quello che hai sbagliato e cosa ha indotto tali sbagli. Studia cosa ti ha portato a fare tali sbagli e in quale relazione si pongono con l’ambiente circostante, con la società, con le tendenze, con le percezioni, con le influenze…

Testa con reali esperienze

Pianifica il tuo progetto studiando allo spasmo (martellando come le gocce d’acqua delle torture cinesi) argomenti che non apprenderai mai a sufficienza alle scuole superiori o all’università ma che queste realtà possono darti modo di intravedere da lontano se hai una “vista acuta” per poi studiare, mettere a fuoco e applicare da te.

Non cercare riscontri nella comprensione

Pianifica il tuo progetto e sviluppalo senza timori e suggestioni indotte da chi attorno a te non lo comprende o lo ritiene poco utile o comunque un lusso rinunciabile. Dentro di te sai se sei sempre stato una persona che conclude, concretizza, o se sei una persona che fa cose che non si rivelano utili o che non vengono mai portate a compimento. Quindi se cerchi una conferma, sai già la risposta. E’ sufficiente che offri un severo giudizio a te stesso con maturità e disciplina. Se sei uno che solitamente conclude e raggiunge i risultati prefissati, la mancanza di comprensione attorno a te farà sì che la tua idea abbia più chances di successo perchè nessun altro cercherà di fare la tua stessa cosa. Ricorda: “Canta fuori dal coro”. Non cercare riscontri nell’altrui comprensione ma nella reale fattibilità di un progetto.

Apri il tuo campo mentale

Pianifica di fare cose a cui non avevi mai pensato prima, ad esempio imparare materie che un tempo ritenevi inutili o di scarso interesse, creare collegamenti logici che prima non vedevi, costruire cose che un tempo potevi solo sognare perchè troppo costose… ma se hai passato anni a studiarle, puoi iniziare a pensare di costruirle da te e non dipendere più da un prezzo troppo alto, dal rischio di un debito, da interessi insostenibili, da stressanti legami che ti distolgono dal tuo progetto.

Due norme da rispettare (!!)

Pensa sempre all’aderenza del tuo progetto al mondo in cui ti trovi, se fai qualcosa che nessuno ha mai fatto prima, o comunque non nel tuo modo, questa cosa non deve entrare in conflitto con le leggi del tuo paese e non deve arrecare danno alcuno a terzi. Se riesci a rispettare queste due condizioni potrai avere la coscienza pulita e mettere il cervello tranquillamente sul comodino la notte quando dormi. Se inventi delle regole tue puoi farlo e anche se per via della tua innovazione non esiste ancora una legge a tema, cerca di non violare le leggi che invece già esistono, anche se le ritieni inadeguate. Nessuno potrà così contraddirti o trovare scuse per fermare il tuo progetto.

Fai le cose per il tuo gusto

Non aspettarti nulla, gratitudine, riconoscenza, apprezzamento, sincera stima per la tua innovazione, nulla… Se non ti aspetti nulla riceverai molto più di quanto ti aspetti. “Ambir troppo agli onori è chiaro sintomo di meritarli poco”, leggevo sorridente durante una piacevole colazione in albergo. Se fai una cosa falla per te, per la tua soddisfazione personale, per misurarti prima di tutto con te stesso. Il gradimento arriverà come diretta conseguenza della trasmissione della tua passione.

Conclusioni

Da piccolo progettavo di fare tante cose, puntualmente nessuno riusciva a starmi dietro e dovendomi basare su familiari, amici e insegnanti, non riuscivo mai a rendere realtà quello che avevo pensato. Mi riferisco anche solo ad un semplice carretto di legno dotato di 4 ruote ed uno spartano sistema di sterzo per buttarmi giù dalle colline. Quando sono cresciuto mi sono reso conto che solo la mia volontà, abbinata alle informazioni teoriche e tecniche di cui potevo venire a conoscenza studiando, potevano in qualche modo permettermi di realizzare quello che desideravo. Quando poi ho scelto mirati percorsi di studio mi sono accorto che nelle mie giornate in un piccolo laboratorio mancava sempre quel qualcosa in più che poteva fare la differenza, quel qualcosa che un percorso di studi valido ti fa intuire che c’è ma che non ti mostra. Ho iniziato a pianificare e realizzare i miei progetti tenendo conto di tutte quelle materie che dovevo aggiungere ai miei studi (o approfondire) e, cosa altrettanto importante, ho abbinato allo studio una dose di pratica non trascurabile con reali esperienze sul campo condotte per anni e anni. Spunti come quelli proposti in questo articolo sono stati da me appresi in anni e anni di errori a cui puntualmente han fatto seguito agognati successi a cui ambivo sin da bambino.

Link correlati

Chi fa il mercato? – Parte 1: Le influenze
Avanguardia

Pianificare