Siamo andati ad approfondire i motivi dell’eccessiva differenza di prezzo tra alcuni modelli di cellulari di una nota marca acquistati in un negozio autorizzato, e gli stessi acquistati in un centro commerciale. La differenza di prezzo in alcuni casi raggiungeva addirittura il centinaio di euro. C’è stato spiegato dal titolare del negozio, che molti punti vendita di grandi dimensioni eseguono un’operazione che in gergo si chiama “pulizia dell’iva”.
In cosa consiste?
Si ordinano all’estero (ad esempio) 100 cellulari al prezzo di 200 euro più iva ovvero 240 euro l’uno ivato; questi cellulari non raggiungono subito alcuni grandi punti vendita italiani ma vengono bypassati (spediti) ad un magazzino in uno stato dove non sono in vigore leggi sull’iva come le nostre. In questo paese ricevono i 100 cellulari senza conteggiare l’iva. Ovvero per loro il prezzo di tali prodotti è di 200 euro l’uno punto e basta. La merce viene rispedita in Italia allegando ai colli (i pacchi in cui viaggia la merce) la dovuta documentazione che attesta che il valore della merce è di 200 euro a pezzo. Al ritorno in Italia, quindi, viene riconteggiato il tutto come merce che arriva a 200 euro al pezzo iva inclusa. In tal modo questi cellulari vanno a costare poco più di 160 euro più iva… (spero di essermi ben spiegato).
L’operazione viene ripetuta quel numero di volte tale in cui il guadagno è ancora in vantaggio rispetto alle spese di spedizione. In pratica acquistiamo un cellulare sotto costo in Italia ma può trattarsi (non sappiamo con che frequenza né come prevederlo) di un prodotto che legalmente ci è stato venduto da un paese straniero e del quale la garanzia non ha perfetta validità in Italia. Spesso si tratta di cellulari per i quali non era prevista la lingua italiana nel menù e che sono stati opportunamente aperti e modificati tramite computer per inserirla. Risultato? Al primo guasto si va in un’assistenza autorizzata che ci risponde picche e ci dice che il prodotto non si avvale di una regolare garanzia…
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