Rubrica: Automotive alternativo
Titolo o argomento: Estendere l’autonomia dei mezzi elettrici ottimizzando l’uso di carburanti fossili
L’acronimo EREV sta per Extended-Range Electric Vehicle, si tratta di una tecnologia adottata su veicoli che si muovono utilizzando prevalentemente la trazione elettrica e che, all’occorrenza, possono essere ricaricati in maniera tradizionale (dalla rete), oppure sfruttando un motore a combustione interna, estremamente leggero e dall’ingombro ridotto, presente a bordo. Tale motore, che può essere un tradizionale ciclo otto o, addirittura, una micro-turbina a gas, ha il vantaggio di funzionare a regime costante nel punto di maggior rendimento e minor consumo. Esso infatti non deve provvedere in maniera diretta alla trazione del veicolo e non deve di conseguenza compiere partenze, superare pendenze o ostacoli risparmiando così dosi consistenti di carburante ed essendo pertanto progettualmente ottimizzato solo per il compito di ricarica. Due sono i casi di maggior interesse tecnico e tecnologico, la soluzione Lotus Range Extender realizzata da Lotus e Fagor e la soluzione Jaguar Ultra Lightweight Range Extender.
Lotus Fagor Ederlan Range Extender
Ne abbiamo già parlato diverso tempo fa al seguente link “Lotus Range Extender: il motore ultracompatto destinato ai veicoli ibridi“. Il Range Extender di Lotus e Fagor è un motore a combustione interna ultracompatto, a basso costo, studiato allo scopo di aumentare l’autonomia delle citycar elettriche. Si tratta infatti di un motore che non è accoppiato, come normalmente accade tramite una trasmissione, alle ruote, bensì ad un generatore impiegato per la ricarica delle batterie di bordo. Batterie che ovviamente alimentano il motore elettrico. L’arco di giri al quale esprime la massima efficienza è compreso tra i 1500 ed i 3500 giri al minuto. Come risulta ovvio osservare, questo motore non nasce per offrire prestazioni, bensì per assecondare al meglio le necessità di una marcia nel traffico urbano nella prospettiva della massima economia di esercizio. Il generatore è direttamente collegato all’albero motore e gestito, assieme al motore, da una specifica elettronica studiata da Lotus. Il motore Lotus Range Extender è curiosamente studiato per essere flessibile con i carburanti, può infatti essere alimentato sia con la normale benzina verde, sia con i carburanti rinnovabili ad alcool.
Jaguar Ultra Lightweight Range Extender
Il sistema Ultra Lightweight Range Extender studiato da Jaguar è montato su una supercar elettrica denominata C-X75 e sfrutta due microturbine dedicate alla ricarica del pacco batterie o alla fornitura, in modalità track, di un surplus di potenza. Lo schema logico è il medesimo del Lotus Range Extender riportato precedentemente, tuttavia, invece di adottare un motore a ciclo Otto per la ricarica delle batterie (e quindi al fine di estendere l’autonomia del veicolo), utilizza un sistema di turbine a gas le quali vantano un rendimento maggiore rispetto a quello dei motori a combustione interna ciclo otto. Questo permette di ricaricare le batterie con consumi contenuti. La C-X75 offre un’autonomia di 110 km senza emissioni di scarico, servendosi soltanto delle batterie. Le due innovative microturbine sono capaci di ricaricare le batterie della vettura per assicurare un’autonomia di 900 km con un solo pieno di carburante, oppure in modalità Track possono fornire automaticamente potenza supplementare direttamente ai motori elettrici per consentire alla vettura di raggiungere una velocità di 330 km/h. La Jaguar C-X75 ha la trazione integrale, è capace di raggiungere i 330 km/h e di accelerare da 0 a 100 km/h in 3,4 secondi con zero emissioni di scarico durante la guida urbana, esplorando i limiti più estremi sia delle prestazioni che della sostenibilità. Hanno partecipato al progetto Jaguar, Land Rover, il costruttore britannico di micro-turbine a gas Bladon Jets (inventori del primo motore a flusso assiale a microgetto) e SR Drives ovvero il più grande produttore al mondo di motori elettrici (appartenente alle Emerson Electric).