Ma il telegiornale è sempre uguale?

Il telegiornale nel 1988 era identico a oggi…
interessante.

Il video che avevamo postato, chissà perché, è stato rimosso. Vi riportiamo così una sintesi testuale dei contenuti del 1988:

Allarme terrorismo.
Crisi di governo.
Crisi economica.
Il problema dei contratti di lavoro.

Insomma se dopo quasi 30 anni le principali emergenze son sempre le medesime, significa che nulla viene mai risolto e che abbiamo una “costante memoria breve”. Un buon motivo per richiedere la rimozione del video appositamente postato su Youtube da un utente che desiderava portare all’attenzione questo fenomeno.

Efficienza Rendimento e Marketing -2-

Utilitarie e supercar: il limite tra l’assurdo e il reale

Prosegue dal precedente articolo: “Efficienza, Rendimento e Marketing -1-“

Mio padre ha una Opel Astra station wagon con 280.000 km, ebbene lui percorre 16 – 17 km al litro di media ( è vero anche che essendo io motorista, tengo il suo motore sempre a punto… ma non l’ho fatto io quel motore) e in autostrada fino a 20 21 km al litro. E tutto questo con un peso del veicolo di quasi 1500kg e con un motore 2000 turbo 16valvole. La mia ragazza si credeva che un’astra con motore 2000 fosse quasi un lusso invece mio padre è stato il più sveglio di tutti. Quando acquistò l’auto il gasolio costava 1600 lire al litro circa (forse anche meno); parlo del 1998-1999. Metteva il gasolio e se lo dimenticava lì. Una macchina robusta forte, con un motore robustissimo (ha pure lei dei difetti ma non in questo tema), delle lamiere eccellenti con caratteristiche di assorbimento dell’urto buonissime al pari di tante medie berline più costose per intenderci.

Negli ultimi mesi o forse anni, la Toyota ha pubblicizzato la Yaris. Pur essendo uno che non comprerebbe mai un’auto non europea (per via del design), devo ammettere che le loro pubblicità dicevano il vero. I loro motori più brillanti ed efficienti consumano meno grazie alla loro raffinatezza e maggior potenza e questo (insieme ad altre caratteristiche che non dirò perchè non è una pubblicità) fa sì che il mezzo mantenga il suo valore nel tempo. In famiglia ho un parente che ha preso una Yaris 1500 vvt. Quando accelera (rapportato alla macchina piccola che è) sembra una moto per come sale agevolmente di giri, se sfiori il gas vai avanti con consumi bassissimi, stiamo fissi tra i 13-14 e i 16-17 km al litro, se vai nell’extra urbano percorri circa 20 km al litro disinvolto…

Il costo iniziale del mezzo è stato molto più basso di quello che ha sostenuto la mia ragazza acquistando (anche se lei ha preso una 4×4), la dotazione di serie è ricca al contrario di altre utilitarie, il motore vola, gli allestimenti interni in termini di tappezzeria, qualità delle plastiche, rivestimenti del cruscotto e insonorizzazzione, sono ottimi. Allora che convenienza ha avuto la mia ragazza ad acquistare una utilitaria 1200cc? Fissazioni, luoghi comuni diffusi tra la gente, credenze errate. E pensare che avendo scelto una compagnia assicurativa a buon prezzo, la differenza di costo assicurazione tra noi è minima (in 1°classe). Un motore 2000 non è sempre un lusso. (ah e per chi non lo sapesse, maggiore è la cilindrata e maggiore è la durata nel tempo…avremo modo nei prossimi articoli di parlarne). Insomma la mia ragazza non è un tecnico di motori e giustamente ha scelto ciò che più gli piaceva…

La BMW 320 d berlina di un mio collega motorista, consuma anche meno dell’Astra ed è anche più performante. Abbiamo aperto i motori delle più svariate auto (Fiat, Opel, Renault, Ford, Porsche. Audi, Bmw, Mercedes… di tutto), dovreste vedere come su una BMW serie 3 ogni componente sia messo al posto giusto, facile intuitivo, ben fatto, ben studiato ed efficiente. Quanto è piacevole rimontarlo; ci sarà tempo nei prossimi articoli…

Continua nel prossimo articolo…

Efficienza Rendimento e Marketing -1-

Utilitarie e supercar: il limite tra l’assurdo e il reale

E’ noto a moltissime persone che le cosidette auto piccoline “sono economiche da mantenere, sono poco costose, e si parcheggiano facilmente…”
Sapete cosa c’è di vero? Che sono facili da parcheggiare (a meno che non abbiano angoli bui sui montanti posteriori… In tal caso c’è proprio da ridere perchè stiamo parlando di un mezzo totalmente inutile).

Il comune cittadino non è un tecnico e non deve esserlo per forza, pertanto ogni giorno è costretto a fidarsi di beni e servizi che, chi ha intorno, gli offre. Vi è il luogo comune che impone a chi cerca di spendere il meno possibile su un mezzo di trasporto, di optare per la soluzione della piccola utilitaria per i motivi sopra elencati.

Il dato interessante che continua a sorprendermi  (e di cui giorni fa ho avuto ennesima conferma parlandone ad un matrimonio con il proprietario di una Ferrari 360 modena F1) è che la realtà è ben distante da ciò che crediamo.

In breve: la mia ragazza possiede una Fiat panda 4×4 ultimo modello, una macchina sobria, sbarazzina, carina, per una ragazza un bello sfizio fino a che… dopo una settimana dall’acquisto inizia ad accorgersi che la sua auto (con un motore di soli 1200 centimetri cubici ed una potenza di soli 60 cv) percorre 10 chilometri con un litro. Attenzione vi ricordo che non potete dirmi che probabilmente la usa troppo in città, anche perchè ha acquistato una macchina piccolina proprio per la città, ma anche per la campagna dove abita. E’ vero che la trazione integrale fa consumare un pò di più ma sentite…

Da tempo parlando con gli ingegneri della Ferrari ai convegni presso l’Università Politecnica delle Marche, sento dire che per via delle norme anti inquinamento, la Ferrari ha realizzato motori sempre più efficienti e con ridotti consumi al fine non di ottenere un risparmio per il cliente ma di ridurre notevolmente le emissioni inquinanti. Così mi ritrovo a parlare con il proprietario di una splendida 360 Modena F1 e mi dice, giura e garantisce (lui come altri con cui ho parlato), che il suo bolide percorre 10 km al litro ad un andatura normale (su una Ferrari per normale si intende 90-100 km/h) e arriva a 5 km al litro spingendo… Ora per la panda siamo vicini ma al contrario… percorre 10 al litro ad andatura normale (come una Ferrari) e se vai in autostrada fa anche 14 km al litro.

Io invece possiedo una clio 1.8 16valvole del 92 (la prima serie), percorre 14 – 15 km al litro quando vado piano ossia fino ai 90 orari, riprende bene in tutte le marce, dispone di 140 cv (con motore originale) e spingendo non mi risulta sia scesa mai sotto gli 8 km al litro. Ovvero persino un’auto da corsa per i giovani consuma meno di una panda. io lo trovo ridicolo. Ma forse c’è una spiegazione tecnica? C’è una campagna di marketing vera?

Continua nel prossimo articlo… Tra poco risponderemo…

Come funzionano i sottocosto? Guadagno = Ricavo – Spesa

E se il detto dice: “Nessuno ti regala niente…”

Allora come funzionano questi famosi SOTTO COSTO?

Un’azienda, è noto ad ogni economista, ma anche ad ognuno di voi, deve produrre un reddito che la porti in positivo; altrimenti dichiara il fallimento e chiude… Fine della storia. Allora cosa ci guadagna chi propone prodotti SOTTO COSTO alla clientela? Lo volete proprio sapere? Seguitemi.

Un cliente di un mio amico lavora come ragioniere presso un noto centro commerciale. Parlando mi ha raccontato la matematica del sotto costo. Essa si compone dei seguenti elementi:

  1. Attirare l’attenzione dei clienti proponendo sconti impossibili per qualunque normale commerciante (poi vedremo perchè).

  2. Andare ben oltre lo sconto matematico possibile in un comune negozio, scendendo effettivamente sotto il costo di acquisto del prodotto da parte del centro commerciale (ma vedremo in seguito come non sia sempre stato così.  In passato molti prodotti spacciati per prodotti sotto costo sono stati in realtà venduti con guadagno zero o con un piccolo margine. Tuttavia questi prodotti potevano in taluni casi appartenere a stock difettati. Prodotti identici nell’estetica ma di qualità più scadente perchè appartenenti a serie con leggeri difetti o realizzati appositamente per la distribuzione nei centri commerciali… Onestamente oggi non so se quanto appena descritto in questo punto sia più così).

  3. Caricare il prezzo di tantissimi altri prodotti che potremmo acquistare una volta arrivati al centro commerciale, un esempio chiarificatore? Bene. Ammettiamo che oggi ci sia sotto costo il cellulare che potrebbe fare al caso nostro. Ammettiamo che tale cellulare costi 160 euro al negozio in centro e che il commerciante lo paghi 140 euro. Ammettiamo che il centro commerciale lo metta in vendita a 139, ovvero un euro in meno di quanto lo paga il commerciante. A questo punto il centro commerciale perde un euro per ogni cellulare venduto, ok? Quindi i  prodotti complementari alla spesa di una famiglia verranno aumentati di prezzo per recuperare l’Euro di sconto… Per il momento tenete nella mente questo intanto proseguiamo…

  4. Cosa si intende quando si afferma che i prodotti complementari alla spesa di una famiglia costeranno di più? Significa che il centro commerciale per recuperare ciò che ha perso nel fornirvi un prodotto sotto costo, aumenterà in modo strategico il prezzo di molti dei possibili prodotti che  potreste acquistare dopo esser corsi al bancone dei cellulari. Un esempio? Pagate di solito i pelati nel vostro supermercato di fiducia 1,78 euro (prezzo di esempio), ma non vi ricordate tutti i prezzi a memoria, quindi se nel centro commerciale li troverete a 1,87 euro per voi sarà tutto normale…

  5. Ora moltiplicate quanto detto per decine e decine di prodotti e per circa 10.000 persone al giorno. Ecco che con uno specchietto per le allodole avete in realtà speso di più. E il centro commerciale che giustamente deve campare, vi ha attirato lì, non vi ha regalato niente e quello che avete risparmiato sul cellulare ve lo ha fatto pagare su frutta, verdura, pasta, pane, carne… Ma non è tutto. Esistono i furbi. E quelli ancora più furbi.

  6. Ammettiamo che ci dirigiamo verso il centro commerciale per acquistare solo ed esclusivamente il prodotto sotto costo. Non avremo altre spese? Il centro commerciale ci perderà? Non è proprio così. Il centro commerciale nei suoi conti deve per l’appunto tener conto di chi acquisterà solo il prodotto sotto costo, aumentando molti più prezzi di beni complementari di quanto voi crediate. Inoltre proprio per evitare queste perdite che mandarono in negativo di diversi miliardi alcuni centri commerciali, è stato introdotto il numero limitato ossia: “questo mercoledi 80 portatili sotto costo ecc ecc”. Gli psicologi hanno scoperto che l’attenzione viene attirata ancor di più fornendo un numero limitato che allo stesso tempo concede meno rischi imprenditoriali al centro commerciale. 80 note book a 30 euro sotto costo l’uno fanno andare in perdita di soli 2400 euro… Una bazzecola per un centro commerciale che in quel giorno, solo dall’aumento dei pelati e dello zucchero ha incassato 5000 euro in più.

  7. Inoltre dovete sempre considerare che se acquistate presso un negozio serio, professionale, di fiducia, avrete sempre un punto di riferimento per l’assistenza, consigli, ricambi e qualunque cosa di cui avrete bisogno. Il rapporto col centro commerciale finisce nel momento dell’acquisto. Non si interesserà più di voi e vi manderà presso le vendite/assistenze che spesso storcono il muso perchè il prodotto non è stato acquistato da loro.

  8. E’ tutto? Proprio NO! In base alle città so che questo può essere vero o non vero ma, vi è mai capitato di stare in coda chissà quanto per raggiungere un centro commerciale per acquistare un cellulare sotto costo e mettere 10 euro di benzina (che quasi finite al ritorno)? La rabbia, lo stress, la sveglia presto perchè “l’offerta è limitata”, i km percorsi… Vi sono convenuti? Onestamente io dico di sì, dal punto di vista economico molto spesso sì. Da altri punti di vista proprio no.

  9. Ciliegina sulla torta. Parlando con un imprenditore, proprietario di una nota marca di pasta, sono venuto a sapere cose sconcertanti. Costui un gionro mi disse:” Quando fornisco i centri commerciali, questi non mi pagano nemmeno a 90 o 120 giorni, sarà un anno che aspetto che mi paghino!” allora come risolvi il problema? “Ma, sai alla fine abbiamo dovuto optare per un abbassamento totale della qualità della pasta che forniamo ai centri commerciali.” Mi stai dicendo che non fate più la pasta buona e vi rovinate il nome perchè non vi pagano? Io preferirei non fornirgliela! “e lui “No, no, non hai capito, non è che noi non facciamo più la pasta buona; è che abbiamo diviso la produzione e quella buona la vendiamo normalmente nei soliti posti, mentre quella scadente che la riconosci dal colore più giallo, la vendiamo solo ai centri commerciali che la offrono spesso come prodotto scontato e ce la pagano quando stanno comodi…” Caspita allora Nessuno ti regala niente.

  10. Le aziende serie spesso sono tra quelle che fanno poca pubblicità (o una pubblicità moderata) e molta sostanza. Sono quelle che hanno di recente letteralmente vietato operazioni di sotto costo sui loro prodotti che troverete al medesimo prezzo sia nei centri commerciali, sia nei negozi specializzati nella vendita.  In questi ultimi però troverete il vantaggio che mai morirà un rapporto diretto con qualcuno che segue voi e solo voi prima, durante e dopo l’acquisto… Un bravo commerciante ci tiene a voi, che ne parliate bene, che facciate il passaparola, che torniate, in molti casi che vi fermiate a fare una chiacchierata… E’ un altro mondo.

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Tratto dal Blog di Seth Godin

Aggiungo io: Se avete un’idea brillante che molti altri non capiscono, studiatela bene fino in fondo e cercate di capire se potrebbe essere utile non solo a voi per divertirvi nell’imprenditoria, ma anche a dei possibili clienti da raggiungere. Valutate se questi clienti da raggiungere rappresentano una minoranza o una larga scala che si sta espandendo. Succederanno cose molto interessanti, anche nel vostro piccolo.