Do It Yourself

Rubrica: Metodi. Alternative al mondo abituale.

Titolo o argomento: Do It Yourself – Fai da te cose alle quali forse non pensi ancora

Ricordate bene queste parole: autoproduzione, autoconsumo, autofinanziamento, baratto, filiera corta, rete umana, in sostanza… Do It Yourself. Ricordatele perchè sono il futuro, il vostro futuro, o meglio, il futuro di chi si ingegna e ha la capacità di apprendere. La logica di comprare tutto da terzi, demandare ad altri, ignorare conseguenze, non funziona più. E’ vecchia, obsoleta e non adatta a tempi di estrema crisi. Comprare, consumare, buttare, sprecare, utilizzare male e poco, cambiare frequentemente, non procura più benefici e, molto probabilmente, non li ha mai procurati, al di là del fatto che “niente è più necessario del superfluo”. Si è prodotto di tutto e troppo. Si è speculato su tutto troppo. Si sono ignorati meccanismi e conseguenze di azioni quotidiane, tanto… troppo. Do It Yourself definisce la costruzione, la modifica, la riparazione di qualcosa senza far riferimento necessariamente a professionisti di un determinato settore. Questo però non deve trarre in inganno, far da soli non significa riuscire ad ottenere lo stesso risultato di un professionista senza essere preparati e adeguatamente formati. Ad esempio effettuare un intervento sull’impianto elettrico di casa presuppone che voi abbiate non solo la manualità e la praticità di trovare soluzioni, ma anche delle basi teorico-pratiche adeguate. In caso contrario difficilmente trarrete beneficio dal far da soli e, anzi, potreste andare in contro a spese decisamente maggiori per i danni causati. Fare da soli il tagliando alla propria auto comporta che voi abbiate una qualche esperienza maturata sul campo da mettere al servizio del vostro portafogli. Magari nella vita di tutti i giorni vendete abbigliamento sportivo o state allo sportello di un qualche ufficio, l’importante è che abbiate delle competenze tangibili (magari una precedente esperienza lavorativa).

Fare da soli una qualunque cosa, che siamo certi di riuscire a comprendere ed elaborare mentalmente in piena autonomia, significa ottenere una possibile riduzione di una spesa a scapito però di un dispendio di tempo maggiore rispetto a quello di cui necessita un professionista. Quest’ultimo, infatti, è solitamente più allenato alla risoluzione quotidiana del medesimo problema. Sul primo piatto della bilancia dovete considerare la spesa cui andate in contro nel far da soli e quella alla quale andreste in contro facendo riferimento a terzi mentre, sull’altro piatto della bilancia, dovete mettere il “costo delle opportunità“, vale a dire: “Dedicandomi alla risoluzione autonoma di un problema ho speso indubbiamente del tempo, vi sono modi in cui utilizzando lo stesso tempo avrei potuto produrre di più o produrre qualcosa di migliore? In questo determinato caso ha più senso che io produca di più o che io produca qualcosa di migliore? Qual è il reale bilancio tra quanto tempo ho a disposizione, quanto produco economicamente al lordo con il mio normale lavoro e quanto ho poi speso dovendo demandare ad altri cose che non ho avuto tempo di far da solo? Ci sono casi in cui posso avere più convenienza nel ridurre le mie ore di lavoro a beneficio della risoluzione Fai da Te di un mio problema?”.

Avere tempo oggi è considerato una grande ricchezza se sapete come utilizzarlo al meglio, rendendolo fertile, e se riuscite a ricevere un’ottima istruzione e successiva formazione. Ne va da sé che se viene a mancare uno di questi due fattori non avrete scelta e, per ogni cosa, dovrete sempre demandare la risoluzione di un vostro problema a terzi. Va poi considerato come parametro di ricchezza anche quanto sarete in grado di imparare dalla vostra esperienza e non solo i profitti ricavati (attenzione, non guadagnati ma ricavati… la cifra totale che si ottiene dal lavoro quotidiano può essere anche superiore alla media ma il guadagno che realmente rimane a disposizione di una famiglia può essere facilmente abbattuto quando ogni singola necessità viene soddisfatta da beni e servizi esterni alle vostre sfere di competenza). Questa precisazione per mettere in chiaro che si può anche “far da soli”, ma dipende sempre da cosa e come nonché dalla volontà di acquisire competenze studiando, approfondendo, provando, sempre consci dei rischi verso i quali si può andare e, cosa non da poco, di quanti strumenti trovate disponibili intorno a voi per imparare, a partire dalle scuole, le università, i corsi di formazione, le opportunità e le possibilità di testare la pratica sul campo.

Un innegabile ed ulteriore vantaggio nel fare da soli lo si ha poi, se si è particolarmente specializzati in un campo, con una interessante forma di baratto che consiste nello scambio di beni o servizi professionali autoprodotti con altri beni o servizi di pari livello. Questo può avvenire sia tra privati che tra professionisti con vantaggi di tutto rispetto che tratteremo negli articoli sul DIY che seguiranno. Pertanto dimenticate il Fai da Te come una pratica per fare in autonomia solamente qualche foro di trapano, il taglio di una mensola o la verniciatura/protezione di un portellone di legno. L’insieme entro il quale esiste questo concetto è ben più vasto.

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In preparazione

Do It Yourself

Cohousing

Cos’è, vantaggi, svantaggi

E’ stato inventato in Danimarca 50 anni fa, oggi è riproposto come una delle più recenti novità dal mondo dell’edilizia. Si tratta della possibilità di poter condividere con i tuoi vicini spazi condominiali per il tempo libero, l’hobbistica, lo svago e persino per piccole attività lavorative. Questo significa che oltre alla normale abitazione privata (che rimane ovviamente più che indipendente per ogni famiglia), vi sono una molteplicità di spazi di cui tutti possono usufruire:

  • Palestra
  • Piscina
  • Internet café
  • Biblioteca
  • Orto botanico
  • Stanze ospiti
  • Laboratorio per il fai da te
  • Cucine
  • Spazi gioco per bambini e ragazzi

Il vantaggio sta non tanto nel fatto di far scendere i costi iniziali di un progetto abitativo (anzi questi possono persino salire: gli impianti qualcuno dovrà pur pagarli), bensì di far scendere i costi della vita giornaliera nella quale paghiamo tutta una serie di servizi che invece possiamo ritrovarci sotto casa ed in modo “quasi” gratuito a patto di dividerli con tutti gli altri condomini.

Ho detto “quasi gratutio perchè: primo, esiste sempre il costo iniziale diviso tra tutti gli acquirenti degli appartamenti; secondo, esiste sempre la manutenzione periodica di tali impianti.

Se il cohousing prevedeva la presenza dalle 20 alle 40 unità abitative con servizi in comune, di recente si è arrivati a soluzioni con persino 60 appartamenti che oltre alle singole abitazioni dispongono di orto e frutteto…

Saranno scongiurate le spese mensili per chi va in palestra o in piscina ma sarà facile mettere d’accordo 60 famiglie su varie tematiche? Generalmente assistiamo a vere e proprie lotte condominiali quando si è anche solo in 6-7 condomini… Quello che manca veramente in Italia non sono idee come questa da portare avanti, ma l’educazione che vi vuole per saperle vivere 🙂

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