Rinodrago

Rubrica: Portare al limite una compatta digitale
Titolo o argomento: Congelare un istante e prolungarlo nel tempo

E’ da molto tempo che non scrivo un articolo sul tema (non che non abbia materiale, ciò che manca in realtà… è il tempo) e mi fa piacere aggiungere un ulteriore articolo su quello che si può fare con una semplice, seppur valida, compatta digitale. La macchinetta fotografica in questione è una semplice, ma nemmeno tanto, PowerShot A540 del 2005/2006 se non erro. Nonostante la sua economicità ed i suoi oltre 6 anni di vita, permette di scattare foto che a mio avviso fanno gran concorrenza a chi possiede una reflex ma non ne conosce ancora il funzionamento (eeeh… tempi moderni).

In questi giorni di maltempo ho avuto modo di accorgermi che un bordo di ghiaccio, adiacente l’infisso di una finestra di casa, stava prendendo una forma particolare. Non avendo momentaneamente una reflex sotto le mani, ho riacceso di buon grado la compatta. Nonostante in passato abbia notato lo scetticismo di alcuni lettori i quali, dopo aver letto uno dei miei articoli sulle compatte digitali, sono andati a chiedere conferme su appositi forum di fotografia digitale (che hanno prontamente confermato la fattibilità), ebbene posso riconfermare che anche con una semplice compatta si può giocare con i tempi di esposizione, il diaframma, la profondità di campo, ed ottenere uno scatto di tutto rispetto con il soggetto a fuoco e lo sfondo che passa in secondo piano con una leggera sfuocatura.

Ed è proprio quello che ho fatto. Mi sono divertito a fare diversi scatti alla naturale scultura di ghiaccio, figlia dello scioglimento della neve, con una risoluzione di 2816×1584 pixel, una profondità di 24 bit, velocità dell’otturatore di 1/50 di secondo (regolata manualmente), apertura obiettivo F6.3 (regolata manualmente), fuoco regolato manualmente (distanza focale 6 mm), flash disattivato e sensibilità iso pari a 100 (data la forte luminosità dell’ambiente circostante colmo di neve). Il risultato è stato lo scatto che riporto di seguito in formato ridotto e con le ovvie precauzioni sul diritto d’autore. L’ho chiamato: Rinodrago.

Scultura di ghiaccio naturale - RinoDrago

Si tratta di uno scatto che, in piena risoluzione, è a mio avviso spettacolare.
Il ghiaccio ha il potere di “congelare” un istante e prolungarlo nel tempo
affinché se ne possano apprezzare tutti i giochi delle forme e delle sfumature.

Compatta digitale: Aberrazione ottica

Rubrica: Portare al limite una compatta digitale -5-
Titolo o argomento: Aberrazione ottica

Nel precedente articolo della rubrica “Portare al limite una canon A540” abbiamo parlato della regolazione dell’apertura del diaframma e degli effetti sulla profondità di campo. A piccole aperture del diaframma e quindi a valori elevati di f-stop corrisponde una maggiore profondità di campo ossia si possono mettere più agevolmente a fuoco oltre agli oggetti in primo piano, gli oggetti più avanti o più arretrati. Vice versa vale per grandi aperture del diaframma e quindi ridotti valori di f-stop.

Tuttavia si può verificare un particolare fenomeno se si eccede con l’apertura del diaframma. Diaframmi molto aperti hanno lo svantaggio di aumentare gli effetti di aberrazione ottica.

Tali effetti consistono (Definizione tratta da Wikipedia) in una deformazione nella forma o nel colore di una immagine prodotta da un sistema ottico qualsiasi, composto da più lenti.

È causata da imperfezioni o compromessi costruttivi e può essere ridotta o a volte eliminata utilizzando materiali migliori, lavorando in modo particolare le ottiche o accoppiando componenti diversi. In generale la correzione comporta un aumento dei costi di produzione.

Elemento influenzante lo sviluppo dell’aberrazione è lo spessore del mezzo ottico attraversato dalla luce, dalla scomposizione di quest’ultima legata al fenomeno della rifrazione ed alla suddivisione nelle diverse lunghezze d’onda dei colori percepiti nel visibile.

lunghezza_onda.gif

Compatta digitale: profondità di campo

Rubrica: Portare al limite una compatta digitale -4-
Titolo o argomento: Profondità di campo

Il diaframma, oltre ad attenuare la luce, ha un compito non da poco:

La regolazione della profondità di campo.

Attraverso la regolazione del diaframma, presente anche su una semplice compatta come la canon A540 (posizione sulla funzione AV), decidiamo fin dove mettere a fuoco o meno. Gli spazi dietro e avanti l’oggetto messo a fuoco, possono essere anch’essi messi a fuoco o meno.

  • Ad un f-stop piccolo ovvero diaframma molto aperto, corrisponde una piccola profondità di campo. Ne segue che il soggetto della foto è a fuoco mentre gli oggetti avanti al soggetto e lo sfondo, risultano sfuocati. Tecnica di fondamentale importanza se si deve risaltare un primo piano in una foto o un dialogo in una scena di un film ad esempio.

  • Nella prima foto l’f-stop della canon A540 era impostato su 2.6. Notiamo come gli oggetti davanti e dietro il vasetto centrale, siano sfuocati.

f-stop-piccolo.jpg

  • Ad un f-stop grande ovvero diaframma poco aperto, corrisponde una più ampia prodondità di campo. Si può mettere correttamente a fuoco il sogetto e tutto ciò che lo circonda.

  • Nella seconda foto l’f-stop della stessa compatta digitale era impostato su 8.0. La zona a fuoco diventa, di conseguenza, maggiore.

 f-stop-grande.jpg

 Inoltre è possibile osservare come la luce delle due foto sia differente (gli effetti su una reflex potrebbero essere differenti… ma ne parleremo in seguito…). Per effettuare dei piccoli aggiustamenti, si può correggere l’apertura del diaframma di piccole frazioni. Sulla canon A540, è possibile premere (in fase di scatto e con la modalità impostata su AV) il tasto che solitamente si usa per cancellare le foto nella modalità di riproduzione (tasto indicato dalla freccia nella foto seguente) e correggere l’apertura del diaframma di piccole frazioni.

tasto-correzione-esposizione.jpg

Infine, per meglio comprendere le differenti aperture del diaframma, ecco uno schema esplicativo:

esempi-aperture-diaframma.jpg

Prima di passare all’acquisto di una Reflex, ritengo che sarebbe opportuno esasperare le potenzialità di una compatta digitale. Nei primi 4 articoli di questa rubrica (che puoi richiamare inserendo le parole chiave del titolo nella casella “CERCA” in alto a destra) puoi già comprendere se sei portato o meno nel fare foto di buon livello semplicemente con una macchina fotografica di basso costo. Una volta arrivati all’estremo delle potenzialità di un’ottica così modesta… allora puoi tentare il grande salto.

Compatta digitale: Tempo di esposizione

Rubrica: Portare al limite una compatta digitale -2-
Titolo o argomento: Tempo di esposizione

Se utilizzate la vostra compatta digitale in modo automatico forse non ve ne sarete accorti, se invece stuzzicate le varie funzioni con curiosità potrete notare che la rotellina che gestisce le modalità di scatto si può posizionare sulla voce “TV”. TV non ha nulla a che fare con le opzioni per fare brevi filmini. Per quelli vi è un’apposita funzione indicata dal simbolo della telecamera. La rotellina per scegliere le funzioni, quando viene posizionata su TV, permette all’operatore di scegliere i tempi di esposizione ovvero di selezionare il tempo durante il quale il diaframma resterà aperto. Più il diaframma resterà aperto e più luce raggiungerà il sensore (o la pellicola nelle macchine fotografiche “normali”). Questa particolare possibilità ci permette di effettuare scatti in zone poco luminose come stand fieristici o meglio di notte. Uno scatto per così dire prolungato deve poter riprendere un soggetto fermo, mantenendo ferma anche la macchina fotografica. E’ necessario utilizzare ad esempio un cavalletto, ma può trattarsi di un qualunque supporto. Se si muove la macchina fotografica o il soggetto fotografato, la foto verrà indubbiamente mossa e poco gradevole. Al contrario se si scattano foto con tempi di esposizione prolungati, con il soggetto in movimento e lo sfondo fermo o viceversa, si possono ottenere effetti interessanti. Un esempio è rappresentato dalla foto sottostante dalla quale abbiamo poi ricavato una grafica che oggi si trova nell’ufficio di un mio amico in formato 2816×2112. Non è affatto poco per una compatta. Sullo sfondo del porto, lo scatto prolungato mette in evidenza il movimento delle automobili che si strasformano in scie di luce generate dai fari ripresi per più secondi consecutivi. E’ possibile operare al contrario e ridurre il tempo di esposizione per uno scatto ad un oggetto che si muove in velocità (una moto in pista, un atleta ecc.). In questo caso per non avere un’immagine mossa i tempi saranno ridotti fino a minime frazioni di secondo ma dovremo regolare altri parametri (che vedremo in dettaglio nel prossimo articolo) affinché, con uno scarso afflusso di luce al sensore, la foto non venga scura o completamente nera.

Continua…

tv.jpg ancona-porto.jpg

Contesto della foto: lo sfondo

Rubrica: Portare al limite una compatta digitale -1-
Titolo o argomento: Contesto della foto

Ipotizziamo di nutrire il desiderio di voler vendere un oggetto da collezione su internet. Dobbiamo realizzare un annuncio valido, chiaro, corretto, ben formulato e veritiero ovviamente. Ma c’è un dettaglio, forse il più importante, che molti tralasciano o trascurano: la foto.

La foto parlerà del vostro oggetto e di nessun’altra cosa. Al centro della vostra foto ci sarà il vostro oggetto e dovrà essere ben in evidenza affinchè possa convincere delle sue particolarità.

foto-1.jpg  foto-2.jpg foto-3-ralph-dte.jpg

Ma come risaltarle?

Fare una foto a caso su una mensola o un tavolino (FOTO 1: esempio di foto senza nessuna cognizione tecnica) e poi inserirla nell’annuncio potrebbe non essere la scelta ideale (certo dipende dall’oggetto). Ammettiamo di voler vendere una bottiglia di Coca Cola da collezione e di volerne sottolineare le caratteristiche. Potremmo scegliere di utilizzare uno sfondo per studi fotografici sorretto da 2 stativi (FOTO 2: illuminazione professionale). In questo modo nella foto vedremmo solo il corpo della bottiglia e nessun altro oggetto a distoglierci l’attenzione e, soprattutto, ad influenzare la scena con i propri colori.

Ehi ma due stativi più lo sfondo per il set fotografico costano! Non vale la pena acquistare un kit del genere per fare qualche scatto per un inserzione e niente di più! CERTO, ovvio. Ed è proprio a causa del costo che stiamo ritardando la pubblicazione degli articoli sulla pagina “Grafica e intrattenimento” di questo Blog…

La soluzione sta nell’ingegno: possiamo ricreare un mini set fotografico in casa badando ad alcuni accorgimenti molto importanti:

  • Per la FOTO 3 come stativo è stato usato un porta asciugamani da bagno alto non oltre 80 cm
  • Come sfondo è stata usata una risma di fogli a strappo 1m X 0,6m che si trovano in cartoleria (euro 5) e che vengono usati a mò di lavagna appendendoli al muro generalmente.
  • Per gli scatti abbiamo utilizzato, o meglio sfruttato al limite, una semplice (mica tanto…) compatta digitale da 6 Mega Pixel (Risoluzione: 2816 x 2112) con zoom ottico 4x.

Cosa è stato  settato sulla macchina fotografica? Tra le nostre regolazioni possibili c’erano:

  • Priorità dei tempi (per gestire quanta luce entra)

  • Diaframma (per gestire come la luce entra)

  • Messa a fuoco manuale (per mettere a fuoco solo il dettaglio)

  • Possibilità di escludere il flash (se non si vogliono riflessi incisivi)

  • zoom ottico 4x (riprendere da più lontano zoomando evita distorsioni e nasconde imperfezioni)

  • Timer di scatto (mentre la macchina fotografica è sul cavalletto il timer fa sì che, nel momento in cui effettuiamo lo scatto, abbiamo il tempo di togliere le mani dal corpo macchina evitando di far rientrare nella foto anche le minime vibrazioni)

  • Possibilità di regolazioni ISO da 80 a 800 (per regolare la sensibilità del sensore, una volta della pellicola…)

Non pensavate che su una compatta ci fossero tante regolazioni? : ) E’ proprio per tale motivo che vi consiglio (ma fate come volete ovviamente) di imparare ad usare tutte queste funzioni prima di passare ad una reflex. Vi accorgerete che potete fare molto ma molto meglio di quanto una persona inesperta fa con un’ottima reflex.

Continua.