Quando "uno" scandalo non è "lo" scandalo: Il caso Volkswagen

Rubrica: Spunti

Titolo o argomento: L’analisi un po’ più oggettiva e meno impulsiva di un problema

E’ stato realmente truccato il software della centralina?
A quanto pare sì.
Le emissioni inquinanti, specie di NOx, sono state riscontrate essere fuori norma?
Sì.
Questo rappresenta un comportamento non corretto?
Senza dubbio.
Al di là delle norme e dei mercati, sono coinvolti ambiti più importanti quali l’ambiente?
Certamente.
E allora perchè questo titolo?
Un esempio burlone ma significativo

A Sèvres è conservato il metro lineare standard pari alla distanza percorsa dalla luce nel vuoto in un intervallo di tempo uguale a 1/299.792.458 di secondo. Grazie ad un semplice riferimento è possibile misurare tutto quello che ci circonda (e non solo…) ottenendo lo stesso riscontro ovunque ci troviamo e chiunque sia l’operatore incaricato di effettuare la misura. Senza un metro di riferimento potremmo tranquillamente ritrovarci in situazioni da quotidiano fiabesco in cui, ad esempio, stiamo parlando in piazza con un nuovo arrivato in città, magari una persona rude, invadente e dal dubbio senso dell’umorismo, che però ci rassicura affermando di aver trovato una sistemazione a ben 753 “pezzi di isolato” da casa nostra. Il numero sembra grande se confrontato, tanto per dire, alle 6 uova di una tipica confezione in cartone. Sentiamo così di aver scampato il pericolo di un vicino sgradito quando ecco che lo vediamo arrivare e parcheggiare davanti casa per poi entrare nel portone accanto al nostro… Sono così pochi 753 pezzi di isolato? E come si contano? Quali pezzi valgono e quali no?

Un inedito punto di vista

Un esempio burlone, ma significativo, per aprire la questione trattata osservandola da un inedito punto di vista. Se infatti conoscete solo un’informazione, una notizia, ma non l’intero ambito nel quale essa esiste, è facile assumere la veste di “cliente del fornitore di notizie” e non di “cittadino del mondo che può decidere”.

Gira in questi giorni la notizia risonante, considerata un dramma “assoluto” di inaudita gravità, che porta alla luce una vicenda di contraffazione sulle emissioni inquinanti in particolar modo di una casa automobilistica, la Volkswagen. Ora il fatto è che sarebbe una volta tanto opportuno comprendere quanto sia necessario metter da parte gli accanimenti per andare invece a fondo sulla questione trovando un valido sistema di riferimento dello scandalo. Capire finalmente qualcosa di più del consueto, andare oltre l’abitudine accusatoria che tanto piace perchè offre finalmente il modo di attribuire la colpa a qualcuno di qualcosa (magari per sfogare rabbie represse alimentate da altri… che se la ridono). Ambire a qualcosa di più di un capro espiatorio che possa rendere tutti gli altri angioletti innocenti. Perchè, come vedremo, si tratta sì di una vicenda grave ma in misura solamente relativa ad un sistema di riferimento che dà origine anche a fenomeni ben più vasti e ben più gravi.

Premessa

C’è un modo di ottenere una combustione pulita dai combustibili fossili?
Attualmente no. E questo vale sia per benzina e gasolio che per metano e GPL. Anche la combustione del metano, ad esempio, produce NOx in quanto l’aria che respiriamo, in realtà, è formata per il 78% di azoto che verrà ossidato alla combustione.

Perchè continuiamo ad acquistare veicoli mossi da motori obsoleti se non vogliamo strade inquinate?
Forse per comodità, forse perchè appena si calmeranno le acque tutto verrà dimenticato, come sempre, come tutte le altre cose, e l’interesse tornerà sulle abitudini sociali più in voga.

Sono stati controllati allo stesso modo tutti gli altri costruttori prima che venisse diffusa la notizia?
Pare di no.

Perchè non si è compiuta un’indagine integrale sulla questione prima di diffondere la notizia?

Come mai sono stati condotti dei test su strada anziché al banco? Prima non ci ha pensato nessuno?

Chi ci ha guadagnato da questo scandalo? La concorrenza? Opportunisti con obiettivi che non stiamo né immaginando né tantomeno analizzando? Chi acquisterà le azioni ad un valore quasi dimezzato? Speculatori? Personaggi che muovono capitali da una scatola ad un’altra per far credere al modello della crescita continua? Altre figure?

I ghiacciai si stanno sciogliendo per colpa della Volkswagen?
Ogni tipo di combustione su questo pianeta partecipa all’effetto serra nonché all’immissione di inquinanti che danneggiano la vita; affermare che la colpa improvvisamente sia di un solo tipo di combustione proveniente dai prodotti (nella fattispecie motori) di un solo marchio costruttore è un po’ fuori luogo e poco professionale, oltre che poco rigoroso. Vi basti pensare che un’acciaieria è in grado emettere tranquillamente, tra i vari inquinanti, oltre 12.000 Tonnellate all’anno di solo NOx.

Qualcuno sa effettuare rapidamente su due piedi una proporzione di quante autovetture ci vogliono per raggiungere i medesimi valori di emissioni di NOx (espressi in Tonnellate/anno) di una sola acciaieria? Credo solo gli addetti al settore. Quindi perchè pensare che improvvisamente il mondo è inquinato da pochi giorni per causa della Volkswagen solo perchè è stata diffusa una notizia? E prima? Prima non era inquinato il nostro pianeta? Quanti hanno acquistato un’auto in meno ed una bici di più per questo? Quanti han rinunciato ad una seconda auto a favore di abbonamenti per mezzi pubblici? Quanti hanno voglia di fare 2 o 3 km a piedi per andare a lavoro e altrettanti per tornare da lavoro (riferito a chi lavora vicino casa ovviamente)?

Il cane che si morde la coda

La colpa di un inquinamento da contenere è di chi produce prodotti inquinanti o del consumatore che decide di farne uso? Se il consumatore non li acquistasse il produttore non li costruirebbe. D’altra parte se la pubblicità non inducesse stili di vita, mode e tendenze, il consumatore non ne verrebbe sedotto.

Il mio personale punto di vista, figlio della mia personale esperienza, quindi non vero in modo assoluto, è che la colpa di un importante inquinamento la si potrebbe attribuire più a tutte quelle persone che, prese dalla frenesia dei consumi (di ogni genere), danno importanza prioritaria alle proprie comodità, fregandosene totalmente di tutto il resto. Quelle ad esempio che spostano l’auto anche solo per poche centinaia di metri* che dividono la loro abitazione dalla loro meta quotidiana, un supermercato, un ufficio, un bar. Ma le casistiche di simile interesse sono sicuramente variegate ed innumerevoli.

Altri tra i lettori avranno già formulato nuovi punti di vista, avranno maturato differenti opinioni, avranno vissuto diverse esperienze. Questo dimostra che non c’è una causa unica cui attribuire tutta la colpa ad esempio dello scioglimento dei ghiacciai. Non c’è un solo referente, un solo marchio, una sola persona ma un atteggiamento generale di pressapochismo da parte di chi opera e di chi accetta l’operazione, da parte di chi decide e di chi non contesta la decisione ma la subisce effettuando un acquisto**, da parte di chi evita che le “alternative” raggiungano il mercato e chi evita di compiere il lavoro, lo sforzo, di raggiungerle ugualmente.

A mio avviso quello della Volkswagen non rappresenta uno scandalo assoluto ma relativo. Non è “lo” scandalo ma “uno” scandalo, uno dei tanti. So che sarete sconcertati dalle mie affermazioni ma se mi seguirete anche solo poche righe oltre, potrete ragionare su qualcosa di più di quanto racchiuso nello spettro del visibile e una volta tanto il dirottamento di un problema in atto non avrà successo quantomeno sulle menti più attive.

*Esempio tipico che più volte ho riproposto nei miei articoli in quanto quotidianamente nutrito dai miei compaesani che così si ostinano a comportarsi, io sono l’unico idiota che prende la bici per raggiungere il centro e quando intendo l’unico non mi esprimo con un’iperbole, intendo realmente che dove vivo la uso solo io per i piccoli spostamenti e l’inquinamento, di qualunque marca, lo sento fin troppo bene.

**Generalmente trasferendo poi le responsabilità alle nomenclature di cui è dotato il veicolo (Euro 4, Euro 5, Euro 6, Euro n…) o attribuendole ad altri fenomeni quali le industrie siderurgiche, le industrie chimiche, ecc.).

Continua…

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Simulazione della combustione in un motore 4 tempi

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