Assolutamente non è detto. Molti dei prodotti presentati come “innovativi” presentano lati piuttosto svantaggiosi. Di seguito alcuni esempi inerenti prodotti di larga diffusione.
Bici
La bicicletta rappresenta il mezzo di spostamento semplice per eccellenza. Quello che non si rompe mai, che funziona sempre, che ti permette di andare dappertutto, che dura decine di anni e che, quando proprio dice basta, si ripara con costi contenuti. Negli ultimi anni però abbiamo assistito ad una importante diffusione di biciclette per uso non agonistico (utilizzate per semplici scampagnate se non addirittura su strada) le quali ereditano componenti derivate dalle corse. Troviamo sulle strade di tutti i giorni mountain bike biammortizzate, dotate di forcella idraulica e freni a disco. L’elenco dei problemi di tali biciclette è notevole.
In più di un caso, ci si sente dire al momento dell’acquisto che bisogna riportare la bici in negozio per i tagliandi altrimenti decade la garanzia (stiamo sempre parlando di una bicicletta giusto?). Dopo un arco di tempo piuttosto limitato si deve intervenire per sostituire i paraoli della forcella perchè lasciano trafilare l’olio e si perdono le prestazioni desiderate e, spesso, mai sfruttate del prodotto. Ci si ritrova a portare la bici dal tecnico per sostituire le pasticche perchè si ha il timore di andare incontro ad un’operazione troppo complessa e, nell’uso semplice stradale o soft-campagnolo, non si avverte una frenata ottimale in quanto pasticche e dischi non riescono ad andare in temperatura con andature tranquille. Insomma, in soldoni, ci si può benissimo rendere conto che un freno di tipo V-Brake, già ottimale nelle competizioni, rappresenta realmente il top anche su strada. Ci si può rendere conto che una forcella ad elastomeri, per un uso da normale ciclista, è praticamente indistruttibile e longeva senza manutenzione alcuna. Ci si può rendere conto del fatto che il discorso del decadimento di garanzia, su una bicicletta, è assurdo e che è molto piacevole durante il weekend, avere un rapporto di pura passione con il proprio mezzo e curarlo senza timore di andare incontro a sciocchi decadimenti di garanzia.
A meno che tu non sia un ciclista di down-hill o cross-country (agonista o anche solo fortemente appassionato), potresti accontentarti di freni v-brake, telaio monoammortizzato e forcella ad elastomeri. Oltre a non avere praticamente “mai” bisogno di manutenzione, ridurrai il rischio di problemi e non vi sarà bisogno alcuno di tagliandi salva-garanzia.
Motori
Passiamo ai motori? Di recente è diventato davvero facile trovare motori con cilindrate modeste, se non ridotte, e potenze notevoli. Poco male se si considera che i sistemi di alimentazione (aspirazione, iniezione, elettronica) e accensione sono stati migliorati ed evoluti per ridurre i consumi e le conseguenti emissioni inquinanti. Malissimo, invece, se solo si considera che, molti di questi veicoli dei quali non farò nomi, sono dotati di organi meccanici sottodimensionati e con ridotti coefficienti di sicurezza. I monoblocchi sono esili, altrettanto si può dire dei cappelli di biella e di banco e delle relative viti, molti alberi motore delle versioni top di gamma sono realizzati con lo stesso dimensionamento e gli stessi materiali del modello con la potenza più contenuta. Stesso dicasi per cambi e frizioni. Risultato? Il motore deve essere sempre perfettamente a punto e trattato con la massima cura durante l’utilizzo a freddo e a caldo. Inoltre le sue prestazioni massime possono essere richieste solo durante precisi e limitati intervalli di tempo ed in precise condizioni d’utilizzo. Pena l’usura precoce di diversi organi e la facile rottura degli stessi in caso di imprevisti. Spesso si pensa di avere il massimo della tecnologia sotto il sedere e invece si dispone di un mezzo che è sì prestante, ma molto, molto fragile. Come del resto accade nelle corse. Ciò ovviamente si traduce in un obbligo di sostituzione più frequente del proprio veicolo.
Quando acquisti la nuova auto potrebbe non essere una cattiva idea acquistare il modello con la cilindrata intermedia e la minore potenza erogata. Questo aumenterà la longevità del tuo veicolo perdendo prestazioni di cui in fondo, su strada, non hai bisogno. Per la pista puoi puntare su potenze specifiche di ogni livello dato che gli interventi di manutenzione sono più frequenti e ragionati in tutt’altra maniera.
Elettronica
E l’elettronica? Grazie alle tecnologie sempre più avanzate e “microscopiche”, o meglio, nanometriche, è possibile aumentare le prestazioni dell’hardware di un computer. La prestazione desiderata viene senza ombra di dubbio raggiunta ma, molti ignorano, vi è un prezzo elevato da pagare. Non tanto all’acquisto del vostro nuovo supercomputer, quanto più durante l’utilizzo, o un’assistenza, o un upgrade che si può rivelare fatale. Un tecnico con il quale ho parlato di recente, mi ha raccontato della frequenza con cui si possono danneggiare le microscopiche piste delle schede elettroniche. E’ sufficiente un brutto scherzo da parte delle “scariche elettrostatiche”. E’ sufficiente non indossare gli appositi braccialetti antistatici durante l’assistenza. E’ sufficiente deumidificare eccessivamente la stanza dove si trova il computer (l’aria secca infatti permette un movimento molto agevolato delle cariche elettrostatiche). E’ sufficiente un’inezia e il computer “super-plus-ultra”, acquistato anche solo il giorno prima, può danneggiarsi seriamente. Tanto più le geometrie delle componenti elettroniche sono ridotte, tanto maggiore è il fenomeno. Se si considera che si progettano sistemi operativi e software che in gergo definiamo sempre più “pesanti” e si deve, per forza di cose, adeguare l’hardware, ne viene da sé che ce le andiamo praticamente a cercare. Nella stragrande maggioranza dei casi, poi, il software di ultima generazione non siamo nemmeno in grado di sfruttarlo a pieno e, i guadagni ottenuti, non giustificano le spese sostenute.
Non sarebbe male provare un sistema operativo “free” ed i relativi software “free”. Puoi scoprire un mondo gratuito che allunga gli intervalli di sostituzione del tuo hardware con altro più prestante.
Conclusioni
In tutto questo, cosa sbagliano le case produttrici di prodotti hi-tech? Nulla (o quasi). Per sopravvivere in una giungla chiamata “mercato” è necessario produrre ciò che il cliente desidera acquistare. Ognuno di noi è anche un cliente ed ognuno di noi, in fondo in fondo, desidera sempre di più, continui miglioramenti, numeri più grandi, prestazioni più esasperate… anche quando questo non ha poi molto senso. Chi produce qualcosa per noi, semplicemente, lo fa con l’intento di saziare una fame inesauribile e spesso irrazionale.
Ricorda comunque che, generalmente, ciò che offre prestazioni al top spesso esasperate, ha una vita limitata o un bisogno di cure e attenzioni continue, costanti se non addirittura maniacali. Se il tuo obiettivo è testare, scoprire, gustare… può starci. Se il tuo obiettivo è fare un acquisto e non pensarci più, ricordati questo articolo 🙂