La creatività degli italiani…

Rubrica: Così è la vita

Titolo o argomento: Non trova risposte in Italia

Ad un elevata creatività degli italiani si contrappone una altrettanto elevata mancanza di strutture atta a stimolare tale pregio, svilupparlo, nutrirlo e farlo crescere. E’ così che ad esempio il common rail, invenzione del fisico italiano Mario Ricco (purtroppo pochi conoscono questo dettaglio), ha trovato dimora presso la tedesca Bosch. Questo solo uno dei moltissimi casi in Italia. Per quale ragione dobbiamo essere presi più dalle mode spazzatura che dalla voglia di coltivare passioni? Non so proprio rispondere. Quello che è certo è che l’ultima fortuna che ci rimane risiede nella nostra creatività molto apprezzata all’estero. La lista purtroppo inizia e finisce qui. La nostra creatività è infulcrata nel nostro DNA (non credo si tratti solo di un modo di dire) e noi, avendo una dote naturale, ci sentiamo a posto così e senza alcuna voglia di fare di più… mi chiedo cosa succederà nel tempo proseguendo di questo passo…

A mio avviso avremmo bisogno di

Una struttura dotata di “veri” esperti che valutino le idee (e qualora non comprendano qualcosa di realmente innovativo, che siano almeno in grado di fiutarlo) di giovani intraprendenti, giovani imprenditori, giovani studenti, giovani lavoratori, ecc. Tale struttura deve essere gestita da personale altamente qualificato e competente nel valutare le idee e la fattibilità delle stesse, nonché nel fornire una parte dei fondi per avviarle (anche a fondo perduto) pretendendo un ritorno dei prestiti dopo i primi 2 o 3 anni di attività e con una rata proporzionale alla dichiarazione dei redditi. Questo stratagemma evita tagli e licenziamenti subito dopo aver ottenuto fiducia, prestiti e denaro a fondo perduto.

Comprendere che la ricerca è uno degli investimenti più redditizi per una nazione così come per un’azienda. Investire oggi significa avere grandi ritorni nel lungo periodo.

Avere scuole e Università più flessibili: sono diversi anni che studio ad Ingegneria Meccanica e non riesco a trovare un professore o un’assistente che mi faccia imparare le  corrette tecniche di saldatura. Studiare ad ingegneria non significa per forza indossare giacca e cravatta, potresti ad esempio desiderare, come nel mio caso, di aprire un laboratorio dove si costruiscono “cose”.