Poche parole per descrivere il comportamento più antisportivo ed immaturo di tutti i tempi, nonché una gamma largamente fornita di falsità da bugiardo d’hoc (vedasi le dichiarazioni sul rischio di morire scivolando a moto quasi ferma… “e in che modo?”, vedasi la falsa testimonianza sul calcio ricevuto, vedasi le false risposte ai giornalisti sulla condotta delle ultime tre gare, vedasi la falsa testimonianza sullo scontro con i gioralisti italiani…).
Il dizionario abbina a comportamenti simili termini quali “infantile”, “sciocco”, “risibile”.
Nella storia delle competizioni sportive un simile atteggiamento non verrà dimenticato ed immancabilmente comprometterà la sua carriera che già non sa più di granché, ha perso il sapore originale che deve avere un titolo di campione del mondo, ha perso purezza, ha perso merito.
Segnali di scarsa maturità furono già visibili nell’atteggiamento di “copiare” sorpassi (invece di inventare situazioni proprie) e nell’ “imitare” un atteggiamento gioviale non proprio.
Dietro invece si nascondeva un atteggiamento bugiardo e dispettoso proprio di bambini che stanno ancora sviluppando la maturità in età compresa tra asilo nido e scuola materna.
Non occorrono altre parole se non ricordare la gravità di quanto si è sviluppato nel motorsport negli ultimi tempi. Certo una macchia che sporca anche gli sponsor coinvolti ed una lunga, enorme, filiera di collaboratori.
Veri campioni si nasce, un imitatore di un personaggio pubblico non è il personaggio pubblico imitato. Imitare un campione non ti rende come lui ma uno che lo imita.
Cliccando sull’immagine di seguito è possibile assistere all’analisi più imparziale che si possa immaginare sulla vicenda Valentino Rossi – Altro soggetto. L’autore di tale analisi è per di più è uno spagnolo, Fonsi Nieto… certamente non una persona qualunque e non di una nazionalità qualunque. Ottima anche la riflessione fisica operata da Fonsi Nieto che afferma: E poi c’è un’altra cosa, la moto più il pilota sono 200 kg di peso, dovresti essere Conan per buttare giù una moto così con un calcio.
Mi dispiace ma in questa vicenda se c’è qualcosa o qualcuno che ha perso è lo Sport. Il titolo è stato attribuito a chi non lo merita per cui la proprietà di tale onorificienza resta di fatto riportata solo sugli annuari e nulla di più. Come a dire: non conta, mondiale fallato, non andato a nessuno. Un anno perso. Rossi resta a 9 e Lorenzo resta a 4. Il giovane goliardico invece si è autoinflitto le lesioni i cui segni permarranno nella storia dello sport per sempre, per lui un totale azzeramento di quanto fatto fin’ora. Fine dei discorsi. Non contano i numeri sugli annuari, conta quello che il pubblico ha vissuto, come si è emozionato, che sensazioni ha provato, che piacere ha tratto dall’assistere ad una competizione sportiva, che lezioni ha preso da ciò a cui ha assistito.