Problemi ravvicinati del terzo tipo: problemi temporizzati

Rubrica: Così è la vita

Titolo o argomento: Problemi che arriveranno se…

Oggi fai un acquisto, principalmente per le funzioni o per l’estetica che ha un certo prodotto (l’orientamento, anche se sbagliato, è questo), ma spesso non si è a conoscenza del fatto che la crisi dei mercati ha prodotto un effetto tecnico piuttosto interessante e, allo stesso tempo, rovinoso: l’obsolescenza programmata. Molte imprese produttrici di beni hanno ridotto drasticamente la qualità dei loro prodotti realizzandoli in maniera tale che si danneggino dopo un determinato numero di utilizzi o in un preciso arco temporale. Questo garantisce un ricambio più costante dei prodotti, maggiori sprechi, discariche più intasate del solito, un consumismo mirabolante e profitti salvapelle. Le imprese ci provano, poi se i consumatori ci cascano… Del resto in quanti sono veramente a conoscenza di cosa sia l’obsolescenza programmata e di come funzioni questo fenomeno a partire dalla progettazione di un prodotto, dalle scelte fatte intorno ad un tavolino, fino alla catena di vendita e assistenza? E chi ha realmente modo di sapere quale marchio ha optato per l’obsolescenza programmata e quale no?

Così quella manopolina si romperà dopo qualche centinaio di scatti, quella centralina si brucerà dopo un tot di cicli termici di riscaldamento e raffreddamento, quel display non si accenderà più dopo un numero precisato di ore, quel motore non percorrerà più di x chilometri, e così via. I consumatori non sono a conoscenza del tempo prefissato in progettazione per la durata di un componente, un insieme, un sistema, un oggetto, un prodotto, ma le aziende che optano per questa strategia lo sanno e fin troppo bene. Lo sanno al punto che hanno già previsto come organizzare i centri assistenza, lo sanno al punto che hanno già previsto che ti proporranno l’acquisto di un nuovo prodotto dando indietro il vecchio piuttosto che aggiustarlo, lo sanno al punto che hanno previsto di proporti costi di assistenza maggiori del costo di acquisto di un nuovo prodotto in modo da indurre la tua scelta verso il nuovo acquisto.

Ma come si riesce in tutto questo? Come al solito un problema di comunicazione indotto da disattenzione, disagi sociali, pensieri quotidiani e preoccupazioni in grado di occupare totalmente la nostra testa. Se nelle famiglie non ci si tramanda anche informazioni banali su quanto duravano i prodotti che acquistavano i nostri genitori un tempo, presto il concetto di qualità, nel suo senso più esteso e completo, verrà dimenticato. Per i nuovi giovani, che non sono a conoscenza del passato, sarà normale sostituire ossessivamente prodotti per i quali non conoscono il reale potenziale e la reale durata.

In realtà l’obsolescenza programmata non è una novità, esiste da decenni. La reale differenza con il passato è che negli ultimi anni molte aziende si sono convertite a questa strategia. Anche chi prima la disprezzava potrebbe esser caduto in tentazione al fine di salvare il proprio marchio, la propria azienda, i propri azionisti e gli investimenti fatti. Oggi insomma è molto più facile acquistare un prodotto che durerà poco.

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Image’s copyright: Paco Xiao