Formula E (introduzione alla)

Rubrica: Curiosità della tecnica da corsa
Titolo o argomento: Tra regolamento, ipotesi tecniche e possibili sviluppi

Alla massima categoria delle competizioni automobilistiche, la Formula 1, sta per accostarsi una classe a dir poco “elettrizzante”. Figlia di un’industria automobilistica che sta attraversando un netto cambiamento, alla continua ricerca di soluzioni più efficienti e sostenibili, la nuova proposta della FIA (Federation Internationale de l’Automobile) si chiamerà Formula E. Gli obiettivi principali sono tre, primo tra tutti dar vita ad una nuova eccitante competizione sportiva che attragga pubblico di tutte le fasce di età e che rappresenti un’importante sfida dove la migliore tecnologia ed il migliore pilota risulteranno vincenti. In secondo luogo generare una struttura di ricerca e sviluppo dei veicoli elettrici, dei loro sistemi di propulsione, di accumulo e recupero dell’energia, nonché di gestione elettronica. La Formula E si pone quindi l’obiettivo di diventare il punto di riferimento per lo sviluppo dei veicoli elettrici e dei relativi sistemi di trazione, così come la F1 lo è stato per le vetture che conosciamo oggi. Infine il terzo obiettivo ha lo scopo di portare la gente a credere di più nelle soluzioni di mobilità elettrica.

Un’interessante trovata della FIA vede la possibilità di ospitare le competizioni della Formula E nei centri delle principali città del mondo (si prevede che inizialmente gli appuntamenti saranno 8, primi tra questi Rio de Janeiro e Montecarlo) al fine di mostrare il ruolo fondamentale che questi speciali veicoli hanno nella riduzione dell’inquinamento atmosferico e, di conseguenza, per la vivibilità dei centri urbani. D’altra parte però è bene considerare quale sarà la fonte che ricaricherà le batterie e la possibilità di riciclare i materiali impiegati per per la realizzazione delle batterie stesse. Fonti non rinnovabili e materiali rari e costosi o altamente inquinanti potrebbero vanificare l’obiettivo ecologico. Il campionato sarà aperto a qualsiasi macchina omologata da FIA come Formula E, per le prime le prime stagioni le restrizioni regolamentari saranno ben poche al fine di lasciar maturare la ricerca tecnologica. Le vetture che vedremo schierate si baseranno sul prototipo realizzato da Formulec (associato tecnico e sportivo della Formula E Holdings Ltd) ovvero la EF01 da cui nasceranno in breve tempo ulteriori evoluzioni. Circolano già voci sulla possibilità che la McLaren Electronic System, molto interessata a questa categoria, possa fornire sia le trasmissioni che l’elettronica di bordo ma la federazione assicura piena libertà e ribadisce che non si tratterà di un campionato monomarca.

Tecnicamente parliamo di monoposto esclusivamente elettriche (è infatti vietato dal regolamento adottare motori a combustione interna, di qualunque dimensione essi siano, sia per l’ausilio alla trazione che in qualità di generatori -E.R.E.V. Extended-Range Electric Vehicle- per la ricarica delle batterie in marcia) dotate di una elevata accelerazione (da 0 a 100 km/h in circa 3 secondi) ed in grado di spingersi ad oltre 200 km/h (con punte di ben 250 km/h mantenibili per un tempo limitato) con l’ausilio della sola energia elettrica presente negli accumulatori elettrochimici (le batterie), nei flywheels o in eventuali super condensatori. Le vetture, comprensive di pilota e abbigliamento tecnico ma prive dei sistemi di accumulo (batterie e/o super condensatori), non dovranno avere una massa inferiore ai 540 chilogrammi. Le batterie e/o i super condensatorii non dovranno avere una massa superiore ai 300 chilogrammi. La vettura completa di pilota non dovrà avere una massa inferiore ai 780 chilogrammi.

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Cockpit di una vettura Formulec progenitrice della Formula E

Cockpit di una vettura Formulec progenitrice della Formula E.
Per cortesia di Formulec.