Rubrica: Curiosità della tecnica da corsa
Titolo o argomento: Tra regolamento, ipotesi tecniche e possibili sviluppi
Le gare della Formula E si svolgeranno in maniera completamente differente rispetto alla nota Formula 1. Innanzitutto l’evento avrà luogo in una sola giornata, la pole position sarà il risultato di playoffs con vetture che si sfideranno in coppia, infine, come abbiamo già anticipato, il pit-stop non permetterà la sostituzione di gomme o batterie bensì la sostituzione dell’intero veicolo (l’opposto di ciò che accade nelle gare di endurance dove più piloti si alternano alla guida dello stesso veicolo).
La Formula E arriverà nel 2014 accostando il campionato F1 (anch’esso al centro di importanti evoluzioni con i nuovi dispositivi di recupero dell’energia E.E.R.S. Exhaust Energy Recovery System), una new entry oltremodo gradita che però si presenta in leggero ritardo dopo le proposte già testate di kart elettrici, superbike elettriche, e supersportive stradali elettriche dalle prestazioni di rilievo come la Tesla Roadster, che l’hanno abbondantemente preceduta. I team saranno dieci e le vetture schierate in pista venti ma non si esclude di poter aggiungere ulteriori team già a partire dalle stagioni 2015-2016.
Fatta eccezione per gli standard di sicurezza, molti saranno i gradi di libertà a disposizione di team e tecnici, probabilmente con l’intento di permettere una rapida diffusione della fama di questo campionato. Il tipo e la quantità di motori elettrici montati a bordo delle Formula E sarà completamente libero, sarà persino possibile dotare le vetture della trazione integrale. Questa non sarà necessariamente permanente dato che i sistemi di trazione elettrica possono fare a meno di complesse e pesanti trasmissioni integrali meccaniche e forniscono una versatilità tale da favorire egregiamente l’inventiva dei tecnici. Anche i traction control saranno liberamente utilizzabili senza la minima restrizione. Del resto se si considera che la particolarità di un veicolo elettrico, specie se prestazionale, è la quasi totale assenza di buchi di coppia, sembra praticamente impossibile poter fare a meno di una gestione “intelligente” della coppia motrice. Evitare il minimo pattinamento, inoltre, renderà possibile incrementare, o comunque tenere più agevolmente sotto controllo, l’autonomia di questi sibilanti prototipi. Ogni vettura sarà dotata di sistema R.E.S.S (Rechargeable Energy Storage System), questo significa che a bordo potremo trovare sistemi di accumulo elettrochimici (ovvero le batterie) così come super condensatori e flywheels atti a immagazzinare l’energia sia durante le frenate o quando si rilascia l’acceleratore, che in fase di carica ai box ove tra le altre cose saranno permessi sistemi di ricarica a induzione. Anche questa serie di dispositivi avrà il lasciapassare della federazione (FEH) per la libera progettazione ma sarà obbligatorio superare severi test di sicurezza effettuati dalla FIA. Tali test dovranno garantire l’isolamento totale dell’impianto RESS, la protezione da eventuali cortocircuiti, la disconnessione automatica del RESS in caso di incidenti o danni subiti per via di malfunzionamenti o difetti e l’impossibilità che fluidi provenienti dallo stesso RESS possano raggiungere l’abitacolo.
Come è possibile notare la massa del sistema d’accumulo dell’energia (prevalentemente batterie), che sfiora i 300 kg, costituisce un’elevata percentuale della massa del veicolo (circa il 38,5%) al fine di garantire un’autonomia di soli 30 minuti. D’altra parte però si deve tener conto del livello di sollecitazione estrema alla quale saranno sottoposte le batterie per garantire al veicolo prestazioni di rilievo. Verranno scaricate con grande rapidità e raggiungeranno temperature di esercizio vicine alle termperature critiche (circa 60°C) alle quali gli elementi delle batterie iniziano a deformarsi per poi distruggersi. Sarà proprio la spinta ad ottimizzare questi parametri che porterà ulteriore sviluppo tecnologico per le vetture elettriche ed ibride che circoleranno sulle nostre strade.
Attualmente sono allo studio batterie della famiglia Li-Ion che, sfruttando le nanotecnologie, dovrebbero permettere ricariche fino al 90% della loro capacità in soli 5 minuti e saranno in grado di reggere cicli di carica-scarica 10 volte superiori rispetto alle tradizionali batterie ricaricabili. Se in futuro la Formula E dovesse riuscire ad usufruire di simili batterie, il regolamento potrebbe andare in contro molto presto ad interessanti modifiche. Lo spettacolo sarà assicurato.
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E.E.R.S. – Exhaust Energy Recovery System