Rubrica: Curiosità tecnica da corsa
Titolo o argomento: Controllo di trazione MotoGP… Anche con la pioggia è possibile
Tutti quei cavalli su un asfalto così e non cadere, è possibile? Certo! Innanzitutto si interviene sulla ciclistica riducendo il precarico e regolando la compressione della forcella in modo che lo sforzo (Newton) per comprimerla sia minore. Viaggiando a velocità più contenute e quindi con una minore quantità di moto (p=m*v ovvero quantità di moto=massa x velocità), l’inerzia da smorzare nelle decelerazioni sarà minore e, avere una moto troppo rigida servirebbe solo a far bloccare la ruota anteriore persino a moto diritta. Un maggiore affondamento della forcella permette di smorzare le forze in gioco senza gravare troppo sulle gomme. In staccata infatti, non è solo la forcella ad assorbire la frenata ma anche la deformazione della gomma anteriore che trasforma la sua pianta a terra.
Successivamente si regola la centralina e, più precisamente, la gestione dell’erogazione. Si sceglie una mappatura che, paradossalmente, dia meno potenza alla moto, ma soprattutto, meno coppia motrice. La ruota posteriore dovrà accompagnare la moto in accelerazione il più dolcemente possibile ma allo stesso tempo nel modo più efficace e quindi in abbinamento ad un traction control sul quale andremo ad impostare una velocità iniziale di intervento in m/s più bassa (ossia entra in funzione a velocità minori che sull’asciutto e con leggi matematiche di taglio differenti) e la percentuale di slittamento permesso (generalmente si tratta di un valore compreso tra il 5 ed il 10%). Questi parametri variano in un grafico tridimensionale sul quale sono presenti, in alcune moto, anche i valori del giroscopio che si trova a bordo e che comunica di quanti gradi la moto è piegata e che accelerazione ha in quel momento.
Questi dati in concomitanza con il sensore del gas che comunica alla centralina quanto in percentuale è aperta la manopola, e con il sensore giri ruota posteriore, vengono elaborati in pochi millisecondi da una centralina delle dimensioni di un cellulare per stabilire come la potenza dovrà essere scaricata a terra e con quanta coppia.
Infine, ma non per questo meno importante, forse non tutti sanno che le gomme in mescola del motomondiale sono trattate con prodotti adesivi. Significa che oltre al grip meccanico offerto dalle mescole ultra tenere da GP (con opportuni intagli drenanti in caso di pioggia), vi è un aumento di grip dovuto all’effetto appiccicoso di questi prodotti, tra gomma e suolo… Non male per una moto che viene rilasciata solo in leasing annualmente e solo se sborsi oltre un milione e mezzo di dollari l’anno (sempre di leasing). 🙂