Effetto Seebeck

Rubrica: Energia

Titolo o argomento: Dal calore alla corrente e viceversa

Come abbiamo detto nell’articolo “Che cos’è la termoelettricità?” essa rappresenta una branca della fisica che studia le interazioni fra gradienti di temperatura e differenze di potenziale elettrico in materiali liquidi e solidi. In questo articolo accenniamo il primo dei tre principali fenomeni che si possono verificare in assenza di campo magnetico: l’effetto Seebeck.

Effetto Seebeck

Consideriamo un circuito chiuso costituito da due conduttori (o da due semiconduttori) metallici differenti* (ma possono essere anche più di due) le cui giunzioni siano mantenute a diverse temperature, in tale situazione è possibile rilevare nel circuito il passaggio di corrente elettrica. Questo particolare effetto termoelettrico prende il nome di effetto Seebeck dal nome del fisico Thomas Johann Seebeck che lo scoprì nel 1826.

Nell’immagine in basso vengono schematizzati i due metalli (denominati A e B) con due colori diversi. I punti di giunzione sono i punti indicati con 1 e 2 nei quali si hanno le temperature T1 e T2. Se le due temperature T1 e T2 sono differenti si forma una forza elettromotrice (EAB) denominata termoelettrica.

Il coefficiente di Seebeck, o potere termoelettrico, indica la propensione di un materiale a manifestare l’effetto omonimo. Tale indice si rappresenta con la lettera S, esso non è lineare e varia a seconda del materiale conduttivo, della sua struttura cristallina e della sua temperatura assoluta. La relazione che lega la differenza di temperatura delle giunzioni (ΔT = Thot – Tcold) alla differenza di potenziale conseguente (V), tiene conto del coefficiente di Seebeck (S): V = S · ΔT

I portatori di carica, ovvero gli elettroni e le lacune, si diffondono spontaneamente dalla zona a temperatura più alta alla zona a temperatura più bassa. Premesso ciò possiamo distinguere due casi:

In presenza di portatori di carica positivi (lacune – semiconduttori di tipo p), all’equilibrio elettrico, la zona a temperatura più alta si carica negativamente mentre la zona a temperatura più bassa si carica positivamente e la differenza di potenziale che si instaura contrasta la diffusione termica. Il campo elettrico va dalla parte fredda verso la parte calda ed è concorde con il gradiente di temperatura (indica la direzione di crescita della temperatura), il coefficiente di Seebeck è positivo.

Ricapitolando:
portatori di carica positivi,
diffusione portatori di carica dalla zona a temp. più alta alla zona a temp. più bassa
diffusione termica dalla zona a temp. più alta alla zona a temp. più bassa
zona a temperatura più alta carica negativamente (-),
zona a temperatura più bassa carica positivamente (+),
la differenza di potenziale contrasta la diffusione termica,
il campo elettrico va dalla parte fredda (+) verso la parte calda (-),
il campo elettrico è concorde con il gradiente di temperatura,
il coefficiente di Seebeck è positivo.

In presenza di portatori di carica negativi (elettroni – metalli o semiconduttori di tipo n), all’equilibrio elettrico, la zona a temperatura più alta si carica positivamente mentre la zona a temperatura più bassa si carica negativamente. Il campo elettrico va dalla parte calda verso la parte fredda ed è discorde con il gradiente di temperatura (indica la direzione di crescita della temperatura), il coefficiente di Seebeck è negativo.

Ricapitolando:
portatori di carica negativi,
diffusione portatori di carica dalla zona a temp. più alta alla zona a temp. più bassa
diffusione termica dalla zona a temp. più alta alla zona a temp. più bassa
zona a temperatura più alta carica positivamente (+),
zona a temperatura più bassa carica negativamente (-),
il campo elettrico va dalla parte calda (+) verso la parte fredda (-),
il campo elettrico è discorde con il gradiente di temperatura,
il coefficiente di Seebeck è negativo.

In sostanza, nell’effetto Seebeck, l’accoppiamento di conduttori metallici differenti è la condizione, la presenza di differenti temperature nelle giunzioni è la causa e la generazione di corrente elettrica è la conseguenza.

*Un tipico esempio è rappresentato dall’antimonio e bismuto di numero atomico rispettivamente 51 e 83.

Link correlati
Che cos’è la termoelettricità?

Effetto Seebeck

Nell’immagine vengono schematizzati i due metalli (denominati A e B) con due colori diversi.
I punti di giunzione sono i punti indicati con 1 e 2 nei quali si hanno le temperature T1 e T2.
Se le due temperature T1 e T2 sono differenti si forma una forza elettromotrice (EAB) denominata
termoelettrica. Nel prossimo articolo di questa rubrica cercheremo di capire perchè lo schema
rappresentativo dell’effetto Seebeck sia pressoché il medesimo dell’effetto Peltier.

Che cos’è la termoelettricità?

Rubrica: Energia

Titolo o argomento: Dal calore alla corrente e viceversa

La termoelettricità (branca della fisica) studia le interazioni fra gradienti di temperatura e differenze di potenziale elettrico in materiali liquidi e solidi. Vi sono tre effetti termoelettrici i quali, in assenza di un campo magnetico, interessano la diffusione del calore e dei portatori di carica: l’effetto Seebeck (1822), l’effetto Peltier (1834) e l’effetto Thomson (1854). Con la voce “portatori di carica” si intendono gli elettroni, i quali hanno carica elettrica negativa, e le lacune le quali, in valore assoluto, hanno la stessa carica elettrica degli elettroni ma sono di segno positivo. L’effetto termoelettrico è un fenomeno alquanto interessante che si manifesta nei conduttori (o nei semiconduttori) elettrici quando vengono a trovarsi in un gradiente di temperatura. Questo significa che un capo del conduttore si trova ad una determinata temperatura “T1” e l’altro capo si trova ad una temperatura “T2” superiore o inferiore a “T1”. La direzione e l’intensità delle variazioni di temperatura, e quindi il gradiente della stessa, tende a diffondere i portatori di carica mobili dei conduttori (o dei semiconduttori) lungo il materiale. Dai portatori di carica mobili dipende la conducibilità elettrica (o conduttività), essi tendono a propagarsi dalla zona a temperatura più alta verso la zona a temperatura più bassa. Quando la corrente è nulla (ci troviamo quindi all’equilibrio elettrico) si genera una differenza di potenziale, tra la zona calda e la zona fredda, che contrasta la diffusione di elettroni, o di lacune, legata al gradiente termico. Negli articoli che seguiranno riporteremo descrizioni semplificate degli effetti: Seebeck, Peltier e Thomson.

Continua…

Link correlati

Grandezze scalari e grandezze vettoriali
Gradiente di uno scalare

Cella di Peltier

Cella di Peltier. La cella in questione proviene da un frigorifero termoelettrico ed è oggetto di alcuni
curiosi esperimenti di laboratorio. Per cortesia di Berardi-Store.eu.