Rubrica: Tecnologie obsolete
Titolo o argomento: Il motore 4 tempi è oramai passato ma utile agli equilibri di mercato
Ricordate quando avere un impianto a gas per l’auto era possibile solo installando un kit aftermarket? Quanti anni sono passati prima che tali kit fossero messi a disposizione del cliente direttamente dalla casa madre? Tanti, tantissimi, oltre 20 anni credo. Perchè tanta resistenza lascio a voi il compito di “immaginarlo”. Finché un costruttore di auto (ma non solo) non si sente alle strette, non fa un cambiamento. Più le aziende sono grandi e più chi dà loro vita teme i cambiamenti.
Oggi ci troviamo di nuovo davanti ad uno scambio molto simile. Le case automobilistiche temono l’automotive elettrico, temono un nuovo cambiamento, temono che vada all’aria un intero sistema basato sul classico motore a scoppio 4 tempi.
Sia chiaro: io amo i motori (siano essi 4 tempi, 2 tempi, alternativi, rotativi, ibridi, ecc…), amo il loro rombo, amo le difficoltà di progettazione, l’ingegno che occorre per innovarli, per elaborarli, migliorarli, ottimizzarli, revisionarli, restaurarli, rettificarli, metterli a punto, manutentarli… sono soggetto al fascino dell’impressionante bagaglio di conoscenze necessario per fare un “buon” lavoro.
Nonostante tutto non posso non ammettere che il futuro è ibrido. Le case automobilistiche temono i motori elettrici e, giustamente, il grande disagio che comporterebbe per l’industria meccanica, l’abbandono totale del motore 4 tempi (il più diffuso al mondo) il quale è costituito da talmente tanti pezzi da richiedere il contributo di decine-centinaia di aziende per realizzarli. Con l’ovvia importante conseguenza che si offre il lavoro a milioni di persone in tutto il mondo.
Così, da un punto di vista strettamente razionale, dubito che vedremo diffondersi nei prossimi anni un numero importante di veicoli elettrici. Credo invece che si opterà definitivamente per l’ibrido: soluzione che mantiene in vita una quantità considerevole di aziende e lavoratori e che si completa tramite l’elettrico laddove i suoi vantaggi sono innegabili. Anche il petrolio non verrà abbandonato, costerà di più ma ne servirà molto meno. Quando percorreremo 100 km con 2 litri di benzina non mi sorprenderò di leggere sul cartellone del benzinaio un prezzo di oltre 3 euro/litro. Insomma, compreremo auto nuove per risparmiare ma la spesa per percorrere 100 km sarà circa la medesima di oggi seppur con un inquinamento nettamente inferiore. Avremo perciò speso il nostro denaro per una nuova auto non per i minori consumi come pensiamo oggi, bensì per un emissione in grammi di inquinanti per chilometro molto minore di quella attuale.