Mirabili architetti della Natura: dalle ragnatele verso la Fisica Quantistica

Rubrica: Fisicamente, Narrativa

Titolo o argomento: Il fascino del mondo microscopico che avvia al concetto di “quanto”

I ragni, mirabili architetti, conoscitori dei fondamenti matematici, protagonisti della fisica e inconsapevoli ispiratori della biomimetica. All’interno dei nostri canoni naturalmente non sono considerati belli ma è indubbio che bello, strabocchevole e affascinante invece “è” quel che con abile maestria sono in grado di realizzare. Struttura, ordine geometrico, eleganza, resistenza, funzionalità. Nel loro mondo microscopico le leggi della fisica iniziano a mutare e dalla fisica classica iniziano quell’alterazione che ci porta verso la fisica quantistica, nel mondo invisibile, quello che pensiamo che non ci sia sol perché non lo vediamo.

Ed ecco allora che ho scattato queste sorprendenti macro di un dettaglio che i miei occhi hanno “svisto”, intuito, supposto, in un breve frangente passando davanti ad una siepe vicino casa. Ingrandimenti di circa 100 volte svelano geometrie e catenarie di gocce i cui diametri seguono salti quantici che con uniformità si ripetono talvolta identicamente, talvolta seguendo codici, sequenze, stati di tensione, organizzazione delle disposizioni, multipli di diametri che portano numeri equilibrati lungo segmenti opportunamente riempiti. Umidità minore si suddivide autonomamente in gocce minute; umidità maggiore porta ad accorpamenti quantici di gocce che si sommano naturalmente generando composizioni di gocce più grandi con alternanze di resti non assorbiti ma capaci di riempire gli spazi rimanenti che portan dispari.

Ed ogni mondo ha dentro un mondo che ha dentro un mondo (come dice la canzone “Safari” di Jovanotti). Ed ogni goccia riflette la medesima incredibile scena capovolta: la stradina del garage di casa mia, il cielo, il buon vecchio Defender, la siepe e me con la reflex ed il cavalletto… E’ superbamente incredibile. Questo è quel che si dice, per gli amanti della Natura, “uno splendido regalo di Natale”.

Buon Natale anche a Voi,
Raffaele : )

Nota

Le foto sono delle macro pure, assolutamente non ritoccate digitalmente in alcun modo. Questo è realmente quello che ci sfugge ogni giorno pur essendo davanti ai nostri occhi i quali, negli ultimi tempi, purtroppo, sono male utilizzati davanti a blandi intrattenimenti mediocri.

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Un esercizio di comprensione sul Meccanismo Europeo di Stabilità (MES)

Rubrica: Economia, Metodi

Titolo o argomento: Leggere, studiare, fare domande, capire, approfondire

“La Bce compra i bond delle banche insolventi, così le banche possono a loro volta comprare i bond degli stati insolventi. Il tutto tenuto a galla dai vari Fondi di Stabilità (European Stability Mechanism – ESM) che si fanno prestare soldi dagli stessi governi senza soldi per comprare i titoli di stato di quei governi”.

Kyle Bass

Un esercizio per la mente

Questo post è un esercizio, l’esercizio consiste nel dimostrare se quanto asserito corrisponde al vero o meno. Consiste nell’analizzare le singole frasi del periodo e porle, senza alterarne il senso, in un modo a ognuno propriamente comprensibile. Consiste nell’analizzare ogni informazione riportata e, invece di demoralizzarsi su tutto ciò che non si è capito nell’immediato, segnare da una parte un elenco di termini o di espressioni che non sono chiare. Consiste nel cercare di capire da soli, magari su testi enciclopedici, e poi in compagnia rielaborando i contenuti assieme a chi nutre la nostra stessa curiosità o è avvezzo a logiche, metodi, matematica, basi economiche. Consiste nel verificare le fonti, chi ha detto cosa, a che titolo. Consiste nel contattare ottimi referenti, esperti in materia, tra le persone che avete realmente intorno, ad esempio professori di economia delle Scuole superiori o dell’Università, appassionati del tema dotati di una mente solida, prolifica e innata affidabilità e imparzialità. Se ci trovassimo nel film “Così parlò Bellavista” costui sarebbe Luciano De Crescenzo.

Tutto va rimesso in discussione

Tutto quel che c’è dietro l’affermazione introduttiva va verificato più volte, sentendo più campane, seguendo più fonti, trovando nessi, punti comuni e opposti. Va studiato e ristudiato, poi, quando tutto sembra chiaro, va rimesso in discussione e osservato da nuove angolazioni.

Ne uscirete vincenti qualunque sia l’esito

E’ un esercizio fantastico per la mente. Compiendolo ne uscirete comunque vincenti, qualunque sia l’esito. Infine, se pur perseverando, proprio non riuscite a capire, non demoralizzatevi, non siete voi il problema, potrebbe invece esserlo l’astrusità della logica esposta e potrebbe balenarvi nella mente che se una logica, invece di essere semplice ed intuitiva, è così contorta, o c’è una seria giustificazione (trovare eventualmente quale), oppure è sbagliata.

Impiegate il tempo che ci vuole

Non preoccupatevi del tempo che vi occorre, se vi ci vuole molto tempo è probabile che abbiate bisogno di acquisire più nozioni. Possono occorrere giorni, settimane, mesi e oltre, a seconda dell’ambiente in cui siete immersi e alle dinamiche sociali che vivete ma… vale la pena farlo.

La libertà di non farlo vi farà perdere la libertà di partecipare

Chi non ha voglia è libero di non avere voglia ma non è libero di recriminare e dissentire. Per acquisirne titolo, infatti, deve conoscere a fondo di cosa sta parlando e non fare perno su notizie volatili che si dissolvono nell’atmosfera (fake o notizie mal poste di temporanea convenienza), né sul personaggio che nel tale momento trova più carismatico e di conseguenza, per un bug del cervello, più attendibile (una persona attendibile può anche essere carismatica, mentre una persona carismatica non è detto che sia attendibile). Chi ha voglia e non sa come fare scoprirà un mondo nuovo che gli aprirà numerose porte della comprensione e così, molto del suo quotidiano, se lo desidera, potrà cambiare in seguito alle sue nuove scelte che terranno conto di più parametri. Tutto dipende dalla capacità del lettore di compiere un lavoro serio, affidabile, rigoroso che da internet dovrebbe trarre il meno possibile.

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Pagina Life Quality

 

Velocità: dilatazione infinitesimale di ogni istante percepito

Rubrica: Fisicamente, Narrativa

Titolo o argomento: Percezione della velocità

Velocità… potrebbe farti provare il contrario del credo comune.
A bordo succede tutto più lentamente,
secondo la fisica solo di pochi miliardesimi di miliardesimi di secondo,
secondo i miei sensi: un’altra percezione.

Da fuori ti dicono che sei una saetta,
a bordo, invece, tutto accade lentamente.
Il tempo si dilata,
ti permette di inserire ogni passo della tua danza in un piccolo segmento.

Ogni movimento viene eseguito con calma, a tempo,
ma chi guarda è pronto a giurare che ti stai scatenando.
In realtà ogni misura, ogni azione, il minimo gesto, arrivano al momento giusto,
disegnati in anticipo, visti e rivisti fin dai sogni la notte..

Velocità, cambiamento continuo, innovazione di sé, potersi adeguare,
aderire alla realtà del mondo, cambiare al suo stesso ritmo, rivoluzionarsi ogni giorno
affinché il presente non sia una costante ma diventi un futuro variegato, più ricco, più denso.

Velocità, impegni, tantissimi, recuperare il tempo perso quando si è stati stupidi
o privi delle compagnie giuste, della coscienza e della libertà necessarie
per trasformare piccoli grandi progetti, in un crescendo di sogni da realizzare insieme.

Velocità, si ha l’impressione di aver vissuto molto più a lungo ed esser rimasti giovani…
ma ecco che un imprevisto può farti ruzzolare
e render conto di quanto stavi andando forte.

Così la velocità entra indissolubilmente in simbiosi con l’equilibrio, affini,
necessari l’un l’altra per vivere di intensità, di gusto e metter le firme su innumerevoli disegni
affinché oggi sia la struttura che sostenga il nostro domani.

Raffaele

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Literature

 

Avrei potuto inserire una mia foto durante la prova di una moto ad elevate prestazioni, in realtà nulla si addice di più alle parole espresse in questo articolo di un frangente a bordo di un nostro prototipo elettrico. Perché? Prima o poi ve lo mostreremo…

L’Italiano, la Matematica e la Comunicazione visiva

Rubrica: Il fantastico mondo della comunicazione, Narrativa

Titolo o argomento: Il legame tra la lingua italiana, la matematica e la comunicazione visiva

L’Italiano e la Matematica si coniugano trionfalmente nelle espressioni logiche. Il primo ha bisogno della seconda per la formulazione di frasi che abbiano un senso, per l’appunto, logico.
Al contempo la matematica ha bisogno dell’italiano per esprimere i suoi fondamenti, i suoi assunti, le sue ipotesi, le sue dimostrazioni…
I numeri nutrono le espressioni logiche e le lettere le raccontano.
La comunicazione visiva, infine, tramite le arti grafiche, può esprimere queste miscele universali facendo uso delle figure retoriche.
Nuovamente il segno grafico ha bisogno delle lettere e le lettere hanno bisogno di un segno grafico ed entrambi hanno bisogno dei numeri per avere un senso che si esprime attraverso i tre.
Ed ogni cosa è avvolta dentro un codice che fa capo al Creatore dell’Universo… e del codice.

Raffaele Berardi

Di seguito il medesimo elaborato che ho scritto però coniugando testo, logica, grafica e un piccolo tributo all’Identità di Eulero. Appare evidente come la resa sia più piacevole o, quantomeno, di maggiore effetto. A mio avviso la presenza di colori e la fluenza delle linee rende il testo più armonioso, in grado di dislocare il lettore dal monitor ed accompagnarlo in un percorso itinerante da una dimensione di partenza (il luogo fisico ove ha avuto accesso a questo articolo) ad un’altra di sviluppo (dove sta elaborando i pensieri suscitati non solo dal testo ma anche dall’accostamento dei colori, delle ombre, dello sfondo, delle linee arzigogolate, della sua personale fantasia reattiva).

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Dall’atomo di idrogeno all’Universo osservabile viaggiando con un foglio di carta

Rubrica: Cenni di Scienze

Titolo o argomento: Intravedere le proporzioni attraverso un oggetto comune

Dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande attraverso un semplice foglio di carta, è possibile. Potete prendere un comune foglio della vostra stampante (formato A4) e compiere una “curiosa astrattezza” che può portarvi in due distinte direzioni, una microscopica, l’altra macroscopica.

L’astrattezza si compone di due azioni (ovviamente quasi puramente mentali, se si esclude un primo avvio totalmente pratico che lascia sorpresi dopo pochi passaggi), una per ogni direzione: la prima, tagliare, per iniziare il percorso microscopico; la seconda, raddoppiare il foglio di carta, per intraprendere il percorso macroscopico. Vedremo poi una variante della prima direzione, piegare anziché tagliare, che contiene curiosità che lasciano di stucco le menti spugnose.

Tagliare

Se decidete di tagliare il foglio di carta (formato A4) a metà, ripetendo l’azione per 30 volte, raggiungerete le dimensioni di un atomo di idrogeno. Il “leggerissimo” problema è che già intorno al decimo taglio incontrerete crescenti difficoltà per cui, più precisamente, al nono taglio una normale forbice potrebbe non essere più adatta. Al decimo taglio inizierete a fare fatica anche con una forbicina per le unghie. All’undicesimo taglio persino con un bisturi per il vinile l’operazione risulterà laboriosa. Tentare oltre con un sistema laser brucerà la carta, con degli abrasivi miscelati in un liquido avrete tutt’altri problemi ma, molto probabilmente, affidandovi alle nanotecnologie avrete modo di trasformare una curiosa astrattezza in un reale prodigio, estremamente laborioso ma possibile, ad esempio attraverso i nanoplotter o la microscopia a scansione.

Raddoppiare

Se invece decidete di raddoppiare il foglio di carta, addizionandolo quindi ad ogni passaggio con un altro uguale a quello appena ottenuto (quindi due fogli A4 vi saranno utili solamente al primo passaggio), vi basterà ripetere l’operazione solo 90 volte per raggiungere le dimensioni dell’Universo osservabile, ovvero le dimensioni di quella porzione di Universo che è indagabile dall’uomo (se si considera la Terra al centro di una sfera l’Universo osservabile ha lo sviluppo del vostro foglio di carta raddoppiato per 90 volte, ma ci si può spingere oltre traslando nello spazio questa sfera di un vettore che ha origine nella Terra e vertice nel luogo raggiungibile dalla sonda che diviene il nuovo centro e spinge oltre l’osservazione).

Il lato più lungo di un foglio A4 misura 29,7 centimetri ovvero 0,297 metri.
Per ottenre 90 raddoppi si eleva il 2 all’esponente 90 (avete bisogno di una calcolatrice scientifica, o di un enorme foglio di carta e una grave forma di autismo) e lo si moltiplica per il lato lungo del foglio A4.

0,297m * (2^90) = 367668191667757941645039894,528 m

Passando dai metri ai chilometri ottengo:
367.668.191.667.757.941.645.039,894528 km
che corrisponde all’ordine di grandezza del foglio A4 raddoppiato 90 volte

Considerando ora che:
1 anno luce vale 9.460.730.472.581 km
L’Universo osservabile misura circa 42 miliardi anni luce

Allora l’Universo osservabile ha una dimensione pari a:
397.350.679.848.402.000.000.000 km
che è dello stesso ordine di grandezza del foglio raddoppiato 90 volte, ovvero:
367.668.191.667.757.941.645.039 km

Piegare

Infine, anche se da un punto di vista prettamente tecnico, un foglio di carta è piegabile solo 7 volte (fate la prova), accadono cose interessanti se ci si propone di nuovo di stuzzicare la mente con la pura teoria non appena raggiunto il limite pratico al settimo passaggio.

Ad ogni piega otterrete un numero di strati di carta doppio rispetto al precedente. Alla piega 0 avete 1 strato di carta (il foglio allo stato iniziale privo di modifiche), alla piega 1 avrete 2 strati di carta, alla piega 2 avrete 4 strati, alla piega 3 avrete 8 strati e così via fino a raggiungere una situazione paradossale enunciata nel finale.  Questo andamento matematico si chiama Progressione Geometrica ed è caratterizzata dal fatto che il “rapporto” (o ragione) tra un numero e il suo precedente è sempre il medesimo.

Tenuto conto di uno spessore di 0,1 millimetri per il foglio di carta preso in analisi, al settimo passaggio avremo ben 128 strati di carta ed uno spessore di 12,8 millimetri. Oltre si va sul teorico e si può quindi avanzare quanto si desidera sino a sconfinare nel paradosso. Sole 42 pieghe di un foglio da 0,1 millimetri di spessore portano a valori pazzeschi, si ottengono infatti 4.000.000.000.000 di strati di carta da 0,1 mm utili a coprire una distanza di poco maggiore rispetto a quella Terra-Luna (che è di circa 380.000 km).
Esercizio per stuzzicare la mente: nonostante il paradosso, se mettessimo in fila le singole molecole di cellulosa che compongono un solo foglio di carta A4 dello spessore di 0,1 millimetri, raggiungeremmo una distanza maggiore o minore? : )

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Che cosa sono le Nanotecnologie?
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Che cos’è la Microscopia a scansione di sonda?
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Macchine Molecolari Naturali, Parte 1: Congegni, interruttori, attuatori e motori

La continua lotta contro il sistema Italia: Conclusioni – Parte 4

Rubrica: Così è la vita

Titolo o argomento: Risolvere i problemi dell’Italia da soli

Questo articolo segue da:
Vedi i “link correlati” riportati in basso.

Le conclusioni di questa particolare rubrica sono scritte in modo che tu possa scegliere quale livello di approfondimento raggiungere. Ora ti trovi nella quarta ed ultima parte suddivisa a sua volta in livelli e paragrafi.

Vuoi un maggiore approfondimento? Giù di un livello! – VII

Guardare è diverso da vedere

Il cervello umano è decisamente particolare e può realmente non vedere ciò che un altro cervello, che gli sta accanto, vede benissimo. Questo fenomeno, neuroscientificamente largamente dimostrato, può perdurare per sempre o fino a che la persona non acquisisce le conoscenze e la maturità necessarie per “vedere”.

Un semplice esempio

Due persone, un Ingegnere di pista ed un profano appassionato di Motorsport, che osservano la medesima moto ad una fiera espositiva, rilevano e trasducono con la retina le stesse emissioni di radiazione elettromagnetica (la luce) provenienti dall’oggetto che riflette la sorgente luminosa dello stand e dell’ambiente. Tuttavia i loro cervelli interpretano in maniera talmente differente i segnali che stanno elaborando, al punto che il profano realmente non riesce a vedere certi componenti della moto.
Così se il prodotto presenta un palese difetto, l’Ingegnere di pista lo avrà visto (anche con una certa rapidità) mentre il profano sarebbe pronto a giurare di non aver visto nemmeno il pezzo coinvolto nell’analisi. La moto ha un difetto, è lì in evidenza, ma il profano non lo vede mentre per l’Ingegnere specializzato è limpido. Le Neuroscienze hanno dimostrato che riusciamo a vedere ed interpretare correttamente quel che abbiamo davanti solo dopo che l’abbiamo realmente capito. Guardare non basta, guardare non corrisponde realmente a “vedere”.

Il cervello genera collegamenti tra quel che vede e le precedenti esperienze: L’istruzione estesa è una delle migliori precedenti esperienze

Quando non conosciamo un prodotto, un lavoro, una materia, una disciplina, un settore, una specialità, il cervello non genera collegamenti tra quel che osserva ed una precedente esperienza. In questa modalità esso attua una visione di tipo superficiale atta a tenere memoria di meno dettagli possibili i quali, se non elaborati e opportunamente collegati alle esperienze maturate, costituirebbero solamente uno spreco di memoria, quindi di risorse.

Un altro semplice esempio

Vi è mai capitato di parlare con un artigiano che sta facendo un lavoro per voi e nello spiegarvi dove risiede il problema vi indica un dettaglio che voi giurereste di non aver mai notato pur essendo stato lì in bella vista per anni a casa vostra? E’ perfettamente normale, prima o poi è successo a tutti noi ma… difficilmente nel nostro lavoro.
Finché una cosa non la studiamo, non la analizziamo, non la approfondiamo… non la vediamo veramente. Quel che rileviamo di fronte a noi è una visione macroscopica, un volume di cui capiamo per sommi capi l’ingombro grazie alla superficie, agli spigoli, ad un rapido riferimento vicino, ma le cui linee contenute al suo interno appaiono sfuocate, sconosciute, così come ogni funzionalità in esse ricavata.
E’ facile così distrarci con apparenze come colori cangianti, piacevoli superfici tattili, suoni virali… però non sappiamo se quel che abbiamo davanti sta funzionando, come sta funzionando e se c’è un modo per migliorarlo.
L’esempio fa riferimento a quello che potrebbe essere un affascinante prodotto presente in commercio, magari un bene di consumo, così come ad un metodo teorico, magari l’approccio ad un problema che interessa la collettività. Sovente ci ritroviamo a parlare, parlare, parlare senza cognizione di causa di problemi triti e ritriti dai media ma realmente conosciuti solo dagli addetti al settore. Spesso ci ritroviamo a chiacchierare di cose che ci fanno “sprecare” la memoria e le risorse preziose del nostro cervello. Spesso siamo ignoranti davanti ai reali problemi del mondo che, con un inutile gran rumore, “consumiamo” oggi inconsapevolmente.

Vuoi un maggiore approfondimento? Giù di un livello! – VIII

Di seguito riporto alcune domande, di tipo provocatorio, tratte da un articolo ben più vasto di futura pubblicazione. Vengono riportate con una modalità che, nei mentalmente vivaci, può stuzzicare l’appetito della mente. Cercate di dare la risposta a queste domande, evitate semplicismi di convenienza, risposte comode; prendetevi tutto il tempo, approfonditele, ipotizzate di dover argomentare ogni singola domanda con un breve articolo (un saggio, un testo argomentativo) e di dover inserire in esso dimostrazioni, esempi pratici, fonti, logiche utilizzate, stimoli, proposte. Non limitatevi a semplici rapide risposte. Cercate il trabocchetto (non nella domanda ma nelle soluzioni utilizzate come risposta), cercate di estrapolare la profondità dall’apparente banalità, cercate il significato nascosto, cercate l’origine della provocazione e ricordate sempre di evitare risposte scontate. Questo “lavoro” che, per quanto mi riguarda, potrebbe anche durare anni (non c’è fretta, non conta la quantità di risposte trovate, conta la qualità), potrebbe rivelarsi gradevolmente fertile. E se anche non vi porterà dove avete immaginato all’inizio, sarete sorpresi di cosa avrà innescato e di cosa troverete ove sarete arrivati.

Sei soddisfatto di te stesso? Se sì, perché critichi gli altri?
(spesso non ci accorgiamo che critichiamo negli altri cose che poi facciamo anche noi, un semplice esempio, per capire, sono le scorrettezze nel traffico alla guida)

Hai voglia di lottare? Per quale motivo è utile e perché sarebbe invece inutile? (prova a fornire risposte anche a prospettive opposte, o semplicemente diverse, rispetto alla tua)

Sai essere ponderato? Conosci i vantaggi della riflessività?
(anche un buon progetto, fatto conoscere nel momento giusto e non troppo presto, ovvero quando il pubblico è realmente pronto e consapevole del necessario, trae vantaggi dalla ponderazione e dalla riflessività)

Sai danzare con lo scopo di festeggiare un buon momento, non per stordirti?
(questa domanda è affine con la capacità di esprimersi, essere concreti, produttivi ma in modo equilibrato, se al momento non comprendi perché non preoccuparti non è indispensabile in questa fase della lettura)

Perché il mondo è bello? Che influenza eserciti sul mondo?
(se è vero che sono i centesimi a fare i miliardi è altrettanto vero che l’influenza di un popolo dipende dalle influenze che emergono fin dai più piccoli singoli)

Sai collegarti ad altre persone senza usare la rete? A quali persone, come, perché? Quali sono le persone sulle quali la tua interazione mostra i migliori risultati? Ascolti le persone (di qualunque fascia d’età) quando ti raccontano le loro esperienze oppure sbadigli e te ne vai? Conosci i vantaggi del contatto diretto con le persone rispetto a reti, network, media? Hai il coraggio di dire quel che realmente pensi o provi qualche forma di timore, di insicurezza che ti porta ad aver paura di un rifiuto?

Sai perché chi non si impegna porterà anche te nel baratro? Conosci degli esempi chiari, semplici, di comportamenti, diffusisi specialmente negli ultimi 10 anni, che danneggiano anche te a partire da un atto di pigrizia o di ignoranza?

Sai fare una vera amicizia, creare un rapporto, consolidarlo, impegnarti, fare sacrifici, perdere, rinunciare (alle volte anche a te stesso), dare attenzione agli altri (laddove ha un senso reale), unirti, fare gruppo, fare la forza? Sai tollerare?

Sai riconoscere su cosa fa leva chi ti imbroglia? Glie lo permetti per pigrizia, per rassegnazione oppure perché sei convinto di non aver capito come impedirglielo? Quando ti si prospetta l’occasione di conoscere la “verità” su qualcosa ti interessi e compi lo sforzo necessario oppure abbandoni subito pensando che tanto non vi sarà alcuna differenza pure se tu fai qualcosa?

Sai perché l’avidità sta già alimentando “matematicamente” la povertà di chi ne è autore e dei suoi discendenti? Conosci come funziona un mercato? Sai quantificare quanto denaro un soggetto perde e fa perdere alla comunità ogni volta che compie acquisti presso realtà a concorrenza sleale?

Sai perché se si sogna la “massa” (l’esser come, l’avere come, il sembrare come…) si finisce come loro, compresi i disagi che la massa stessa ha ma tende a nascondere?

Sai perché ogni volta che eviti di porti domande, e rinunci a studiare approfonditamente le risposte, perdi una fetta di te (e di tuo) a favore di chi a queste domande sa rispondere benissimo conquistando il tuo territorio?

Sai a cosa serve instaurare paure? Che vantaggi dà? Sai verificare una fonte, una verità, una teoria? Sai provare quello che dici?

Sai a cosa rinunci ogni volta che litighi con i tuoi simili invece di argomentare ed accettare pensieri diversi e renderti disponibile, tentare di immedesimarti?

Sai che uno o più titoli di studio non servono a nulla senza una sana, moderata e contestualizzata polemica, discussione, verifica, ricerca e approfondimento? Valuti ragionevole l’idea che la Laurea oggi rappresenti una nuova forma di ignoranza perché troppo meccanizzata e capace di sfornare menti in serie che operano solo secondo le richieste di grandi gruppi invece di costruire qualcosa di proprio e fare qualcosa di nuovo?

Hai dei progetti? Dove immagini ti porteranno? Ti sei dato delle scadenze? Hai fissato un punto di non ritorno oltre il quale pensi che non riuscirai più a realizzare i tuoi progetti? Credi realmente ci sia un punto di non ritorno?

Sai che l’arte nobilita l’uomo? Quale tipo di arte? Il vero mestiere è arte? Che cos’è una passione viscerale?

Sai qual è il primo problema del mondo? Sai qual è il primo pensiero del mondo? Sei sicuro di come funziona il mondo? Potresti giurarci? Sai come funziona l’ignoranza? Pensi che l’ignoranza protegga le persone? Pensi invece che sia la consapevolezza a proteggerle?

Hai uno scopo nella vita? Sai come si fa ad essere liberi? Pensi che la libertà sia in vendita? Credi che qualcuno che “incaricherai” se ne occuperà per te?

Sai perché ciò che ti rende felice non dovresti metterlo in mostra? Sai progettare fino al completamento la tua idea senza dire nemmeno “a” prima che sia pronta?

Hai trovato una tua risposta al perché si vive, una ipotesi, una teoria, una tua esperienza che ti ha fornito un indizio? Sapresti dire quando qualcosa è vivo?
(non ci crederai ma la scienza cerca ancora risposte ufficiali a queste domande, quindi non sono domande da sottovalutare come si potrebbe pensare ad una prima occhiata)

Cosa sai fare da solo? Sai procurarti quello che è sano per la tua esistenza? Sai ragionare con la tua testa, liberarti da distrazioni, imparare cose nuove? Sei soggetto a influenze, suggestioni, plagi, messaggi che viaggiano sotto la soglia della percezione influenzando il tuo subconscio? Sai capire se lo sei osservando da altri punti di vista, con senso autocritico, le tue azioni?

Sai produrre qualcosa di utile per vivere? Pensi che le tecnologie utilizzate dall’uomo (intendo tutta la tecnologia a partire anche da un utensile per lavorare la terra) siano cicliche? Torneremo indietro almeno su certi fronti?

Sai essere felice subito, in modo naturale, tirarti su quando attraversi una “giornata no” senza acquistare “compulsivamente” né “ingurgitare” stimoli sensoriali? Sei conscio di come un esaltatore di sapidità agisca sul tuo cervello?

Sai vivere anche senza seguire la mandria? Soffri la solitudine? Ti sei mai chiesto perché? Sai ricavare benefici dalla tua creatività, dall’uscire fuori dalla mandria, dal fare cose (legali) che non avevano previsto tu facessi?

Sai guadagnare virtualmente (quindi legalmente esentasse) da benefici ricavati dal tuo studio, dalla tua cultura, dal tuo spessore di persona, dalla tua libertà individuale e dalla sicurezza in te stesso, te stessa, ad esempio anche non facendo quello che la massa fa e rinunciando alla contemporanea definizione “Posseggo quindi sono”?
(un utile spunto circa la definizione “Posseggo quindi sono” è rappresentato dai libri del sociologo, filosofo e accademico polacco Zygmunt Bauman)

Sai di chi fidarti? Sai come funzionano le debolezze?

Se, per assurdo, trapassassi ora ti riterresti soddisfatto oppure sentiresti che ci sono cose che avresti voluto fare e ancora non hai fatto? Hai raggiunto il tuo personale picco (o quasi picco) nella tua vita? Ti appaga? Sei sicuro di te? Hai mai dei dubbi? Come definisci le emozioni che provi? Di che tipo sono?

Hai fatto qualcosa di utile per questo mondo? Sai andare contro corrente? Sai usare più aree del tuo cervello? Sai stimolare il tuo cervello? Sai riflettere? Sai scoprire? Sai studiare? Sai come si imparano cose nuove in modo piacevole? Sai metterti alla prova?

Credi alle favole, alle cose accettabili con il minore sforzo, o sai osservare la realtà? Sai ricostruire una logica? Pensi che sia possibile forgiarne un’altra? Sai essere imparziale, distaccato, autocritico? Sai osservare te e gli altri da altri punti di vista? Dall’esterno? Dai loro panni? Da angoli nascosti?

Ti piace questo mondo o speri in uno nuovo? Te ne andresti con un’astronave oppure resteresti a metterlo a posto? Credi nella riparazione del nostro mondo di qualità o nella sostituzione con un prodotto d’occasione che però potrebbe nascondere insidie?

Sai ottenere un risultato onesto? Sai perché non ti parlano della tecnologia che potresti avere ora? Sai perché non puoi sperare che qualcun altro risolva i tuoi problemi? Sai perché sbarazzarsi di cose, persone, situazioni sconvenienti è perfettamente inutile e rappresenta pura ignoranza? Immagini come ho costruito queste domande?

Ti Ami?

Non è assolutamente detto che io conosca le risposte a tutte queste domande, quel che è detto è solo che mi sia posto queste domande e che anche solo il pormele, l’avere dei dubbi, è stato sicuramente utile. Laddove son riuscito a trovare delle risposte ho riscontrato un fattore comune: sono semplici. Raggiungere la semplicità, però, è difficilissimo (come sosteneva Albert Einstein).

L’uomo esiste da milioni di anni e le risposte che cerca sono molto ma molto più semplici di quanto possa pensare, le ha sotto gli occhi ma non le vede perché è “distratto” ed ama complicarsi la vita pur di ripudiare la verità, pur di credere nella perenne ricerca del paradiso in terra.
Le risposte hanno formule semplici ma il percorso per ottenere tali formule è oltremodo astruso, complicato, anti-intuitivo specie se radicati nella percezione collettiva odierna.
C’è chi sostiene che la collettività abbia una sua intelligenza ma… l’intelligenza è una sorta di unità di misura, come il metro, quindi dire che esiste un’intelligenza collettiva non corrisponde a dire che la collettività sia molto intelligente ma equivale a dire che una casa si misura in metri quadrati (e questo, ovviamente, non vuol dire che siano tanti). Quindi, per quanto ne sappiamo, la collettività può formare un organo pensante ma che pensa male, può formare un organo intelligente ma con un basso quoziente intellettivo.
Se ti sei perso tra queste domande, a poco servirà il nuovo cellulare, la nuova auto, le nuove comodità, i nuovi debiti finanziati e/o fidelizzanti, le nuove convinzioni comode, mettersi l’anima in pace o ridere delle domande stesse. Perché i problemi che ti vengono a far visita nel giorno inaspettato sono solo i tuoi e dovrai affrontarli, prima o poi. Per tutti arriva, prima o poi, un momento di sconforto in cui ci si accorge che lo stato non c’è, che quelli che si pensavano fossero amici non ci sono, che tutti sembrano scomparsi attorno… e, fidatevi, è un bene, un bene che vorremmo evitare, un bene che ti stimola ad andare oltre, un bene che, una volta superato l’esame ti fa stare bene, un bene che, se non superi l’esame, più ti sarai impantanato in punti di vista comodi e più sarà dura uscirne.

Vuoi un maggiore approfondimento? Giù di un livello! – IX

Volendo ora rincuorarci: perché esiste questo male esistenziale? Perché non si sta tutti bene, felici subito? Perché le cose non sono semplicemente come noi le vorremmo? Perché questo paradiso in terra sembra sempre un continuo Morgana? Perché ogni mattina, quando ci svegliamo, ha inizio una “Continua lotta contro il sistema Italia*?”.

*Ma avrei potuto dire “…contro il sistema Mondo” se solo avessi avuto la certezza che davvero “Tutto il mondo è paese”. Io però non vivo di certezze ed amo riferirmi solo a ciò che posso dimostrare realmente, a ciò che realmente ho fatto e vissuto.

Ad ogni modo, azzardando una mia modesta teoria che non pretendo sia condivisa, né tantomeno un riferimento: “il male esiste perché ci stimola a mettere in atto le soluzioni della nostra vita”. Le soluzioni richiedono un grande impegno. Dal grande impegno impariamo tante cose. Dal male talvolta scaturiscono soluzioni buone che mai avremmo pensato prima.

Si tratta di discorsi astratti che possono lasciare spazio ad ognuno di dare la propria interpretazione rischiando di non estrarne la reale essenza e finendo nell’inconcludente vago. Così, magari, con un esempio concreto e semplice semplice, riesco a farmi capire meglio.

Ancora un esempio : )

Mesi fa ho tamponato un’auto, un piccolo danno per fortuna, niente di grave. Il conducente dell’auto da me tamponata mi truffa e dice all’assicurazione di essersi seriamente danneggiato la schiena per colpa mia. La mia assicurazione paga e zitta senza fare alcun controllo e senza tutelarmi dalla truffa che abbiamo subìto (l’ho subita io ma l’ha subita anche l’assicurazione). L’assicurazione aumenta il mio premio annuo di una cifra spropositata nonostante fossi in prima classe da tanti anni e nonostante non avessi mai fatto incidenti in 20 anni. Il premio annuo mi cresce di quasi 4 volte.
Per non farla vincere a personaggi squallidi ho fermato l’auto visto che ero prossimo a farle un restauro (per passione) e che volevo iscriverla alle auto d’epoca.
Nel frattempo, per muovermi con un veicolo a 4 ruote, decido di fare la tessera dell’autobus e scopro, con mia immensa sorpresa, che l’autobus non è quel veicolo che tanto detestavo. Anzi vanta addirittura enormi vantaggi, primo tra tutti: mi libera dallo stress (dal forte stress) di guidare tra automobilisti distratti dai telefonini e diventati sempre più prepotenti con giganteschi massivi suv.
Lo stress svanisce ben presto e ciò si ripercuote positivamente sul lavoro, riesco a prendere impegni di lavoro più importanti, riesco a seguire molti più clienti, i guadagni aumentano, posso avviare numerosi nuovi progetti, la mia vita svolta e prende un verso decisamente migliore nonostante prima pensavo stesse andando già molto bene ma… quelle maledette ore nel traffico, lo smattimento a cercare i parcheggi, le multe, l’auto che si rompeva sulle buche mai sistemate, le impegnative continue manutenzioni all’auto, gli insulti e gli sgarbi dagli altri automobilisti, le continue mancanze di rispetto…
Mai e poi mai avrei pensato che l’autobus m’avrebbe dato tante e tali possibilità di vivere sereno dedicando il mio relax ad un notevole incremento della qualità della mia vita proprio in un momento in cui i miei progetti crescevano parimenti di importanza e responsabilità.
Un giorno ho subìto un’ingiustizia e dietro c’era una grande occasione di cambiamento per me. Perché sono riuscito a “vederla”. Bellissimo.

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Dall’occhio alla corteccia visiva non avete idea di quante trasformazioni subisce quel che osserviamo.
quel che osserviamo non è quasi mai frutto di oggettività, bensì di intense elaborazioni basate sulle nostre precedenti esperienze, di compromessi circa il consumo energetico del cervello e di segnali elettrici trasdotti dalla retina ed elaborati in più settori del nostro cervello.
Pensiamo di aver visto e, invece, molte volte abbiamo solo guardato.
image’s copyright: howitworksdaily.com

La continua lotta contro il sistema Italia: Conclusioni – Parte 3

Rubrica: Così è la vita

Titolo o argomento: Risolvere i problemi dell’Italia da soli

Questo articolo segue da:
Vedi i “link correlati” riportati in basso.

Le conclusioni di questa particolare rubrica sono scritte in modo che tu possa scegliere quale livello di approfondimento raggiungere. Ora ti trovi nella terza parte suddivisa a sua volta in livelli e paragrafi.

Vuoi un maggiore approfondimento? Giù di un livello! – IV

Nessuno vi regalerà nulla

Tutto il discorso esposto nelle prime due parti delle conclusioni di questa rubrica (vedi in basso, i link correlati), che ho (volutamente) preso alla larga nel “tentativo” di rendere fruibili variegate chiavi di lettura anche per menti molto diverse tra loro, serve per farvi capire che nessuno vi regalerà nulla (in nessun campo, nessun servizio, nessun prodotto…).
Continuare a crederlo, a sperarlo, è sciocco e rappresenta unicamente una consistente perdita di tempo, un motivo di frustrazione. Quel che ci viene offerto con un “vantaggio” nell’immediato, ci toglierà in futuro (o ci sta già togliendo ora) qualcos’altro che solitamente non riusciamo a vedere abbastanza velocemente.
Se non vi muovete voi lungo la vostra strada, i risultati in cui sperate non vi raggiungeranno in automatico solo perché si sostiene siano giusti. Le questioni di principio non hanno mai risolto nulla. La prossima volta che qualcuno vi proporrà qualcosa gratis, o sottocosto, o un’offerta imperdibile, o una serie di vantaggi, mettete in moto la vostra mente e ponetevi le logiche domande: Perché? Quali sono invece gli svantaggi? E’ sostenibile questo meccanismo? A quali conseguenze andrò in contro dopo? Cosa mi verrà tolto dopo che non vedo ora? Sono veritiere le motivazioni che mi offre il promotore? Perché mi martella?

L’Audacia altro non è che il Lavoro descritto dalla Fisica…

Credere nel famoso “colpaccio” poi… quello secondo cui diversi racconti “mitologici” sosterrebbero che a qualcuno la fortuna avrebbe bussato alla porta per un fondoschiena notevole, invece che per il semplice motivo che anche la fortuna necessita di abbinamenti con una certa meno nota “audacia” (dove l’audacia altro non è che il “lavoro” richiesto da parte vostra), è piuttosto approssimativo. Per il concetto di “lavoro” espresso dalla fisica vedi l’articolo “La continua lotta contro il sistema Italia: Conclusioni – Parte 2” (trovi in basso i link correlati).

Posto e momento giusti

Nel calcio, per fare un esempio largamente intuibile, vi risulta che il pallone venga raggiunto al momento giusto nel posto giusto con azioni in cui il giocatore è immobile seduto comodamente in poltrona e la palla gli piove dal cielo sul piede mentre qualcun’altro fornisce (gratuitamente) energia per contrarre i suoi muscoli, come lui desidera?
Ecco, la società moderna ha una frazione sempre meno trascurabile di persone che prendono i loro doveri*, le responsabilità e l’impegno nel render conto agli altri, proprio seguendo il comportamento inverosimile (assurdo) del calciatore in poltrona.
Il danno che ne scaturisce colpisce in particolar modo artigiani, negozianti, professionisti, operai, insegnanti, piccoli e medi imprenditori, ricercatori e tutte quelle figure lavorative che necessitano dell’impegno, della comprensione e dell’istruzione della gente (della società) per poter lavorare in modo sano; favorisce e fertilizza terreno, invece, per grandi gruppi che hanno raggiunto dimensioni oltremodo eccessive e che, viste le dinamiche necessarie per “giocare” a quei livelli, se ne fregano delle persone (quindi del capitale umano), dei mercati che fingono di evolvere ma che in realtà distruggono apportando notevoli danni (danneggiare non ha nulla a che fare con l’evoluzione) e dei disastrosi resoconti che la massa, ahimé, non riesce mai a vedere in tempo.
Immaginate di costruire una casa irregolarmente nei pressi di un corso d’acqua o di un terreno franoso, immaginate che il vantaggio economico iniziale di una irregolarità si traduca poi in una catastrofe, quando il fiume esonda o il terreno frana, e avrete intravisto ciò a cui mi riferisco quando si parla di un vantaggio immediato che apporta danni nel seguito. Danni tra cui la perdita di mestieri a seguito di concorrenza e mercati sleali, mestieri che poi si rimpiangeranno quando si avrà la necessità di riferimenti e assistenza da parte di persone che “hanno l’esperienza per fare” ma, a quel punto, non sono più disponibili…

*Si parla sempre e solo di diritti, quasi mai di doveri…

Ci stanno cascando tutti: il tranello per chi soffre di ingordigia

Però le offerte che leggiamo sui volantini, i vantaggi propinati da discutibili spot pubblicitari, i malsani modi di (s)ragionare che si stanno diffondendo e che alimentano altrettanto malsane abitudini (tra cui spicca quella della svalutazione superficiale di preziosi Mestieri) e che si sono svilippati (a partire dal 1991) a seguito di modi -sleali- di fare commercio e mercato, questo vorrebbero dare ad intenderci: oggi sarebbe tutto facile, tutto comodo, tutto veloce, tutto senza fatica, tutto ottenibile comunque e sempre, tutto regalato, tutto vantaggioso, tutto parimenti sostituibile (la tua professionalità con un prodotto di bassa qualità). Mi dispiace però per chi crede in questo collasso etico, perché ne è già la vittima più sofferente (e spende, spende, spende, accatasta, butta, ricompra e rifinanzia, ributta e ricompra e rifinanzia e rispende e non se ne vede mai bene) e, sto osservando su un campione di migliaia di persone, questo aumenta stati di depressione, senso di inadeguatezza, impotenza, rabbia e malcontento che sovente si riversano su chi nulla c’entra a partire dai propri familiari. La comunità percepisce che qualcosa non va ma solitamente non inquadra esattamente cosa e non sa chi ne sia il burattinaio…
Se non sai come funziona una cosa non la sai capire, non lo sai sistemare e, probabilmente, nemmeno usare al meglio. Vale per un artigiano, per uno scienziato, un professionista, un lavoratore di buona volontà e per colui che si muove nel mercato, quindi anche il consumatore…

Come perdere professionisti, specialisti e posti di lavoro
(rilievi numerici effettuati negli ultimi anni in un comune di 100.000 anime)

Nessuno vi regalerà nulla. Quel sottocosto che si pensava fosse una scorciatoia, che risolvesse addirittura dei problemi, e invece ha devastato i negozi del centro provocando perdite di circa 200 posti di lavoro a fronte di una decina scarsa di assunzioni, tra l’altro precarie, nelle zone industriali… credete sia un reale guadagno per il cittadino, per la società, per i vostri figli, per i mercati? Forse ora sembra giovare al portafogli e fa sentire più forti, più fieri, più sazi, ma presto ne saranno visibili gli “effetti collaterali non reversibili” sul lavoro dei vostri figli (probabilmente già manifesti anche sul vostro) che stanno crescendo in questo momento senza la consapevolezza di quanto gli attuali eccessi stiano realmente portando via loro.

Il nostro pianeta è conservativo

Viviamo in un pianeta conservativo (ovvero come una sorta di grande scatola in cui hai accesso solo a quello che contiene la grande scatola stessa), quel che sottrai avidamente oggi ti mancherà domani. E’ anche così che abbiamo alimentato il debito pubblico, ma qui i concetti diventano difficilmente comprensibili ai più così eviterò di estendere questo aspetto (anche se effettivamente, “i più”, non hanno l’intelligenza e la cultura di arrivare a leggere fin qui dove invece sei arrivato/a tu, per questo i mercati li stanno sbranando e, molto probabilmente, è giusto così: la catena alimentare e l’evoluzione della specie funzionano allo stesso modo: selezione naturale).

Affari e illusioni

Ed allora sarete ancora sicuri di aver “realmente” risparmiato laddove tutto è stato così luccicante? I veri guadagni, i veri affari non sono alla portata di tutti, se un “affare” è facile da raggiungere da chiunque, statene pur certi… non è un affare e presto mostrerà il suo risvolto della medaglia. Qualcosa che sembra un affare potrebbe facilmente essere un paese dei balocchi e immagino conosciate la storia di Pinocchio.

Te la ricordi l’interrogazione a scuola?

Nessuno ti regalerà mai nulla, quel che vorrai avere o sapere potrà raggiungerti solo a tue spese. Risultati comodi se ne potranno pur avere, ma alla fine costeranno molto più cari dell’impegno che avreste potuto sostenere fin dal principio costantemente. Immaginate di dover studiare 49 pagine del libro di Storia per un’interrogazione che avrete la prossima settimana. Con un impegno pari ad uno sforzo costante di 7 pagine al giorno arriverete in ottime condizioni al giorno dell’interrogazione; al contrario, con 6 giorni di pacchia senza far nulla, vi accorgerete ben presto che sostenere uno sforzo di memorizzazione di 49 pagine di contenuti non rielaborati in un solo pomeriggio vi porterà all’esaurimento… Non si sfugge. Abbiamo creduto nel sottocosto, nella concorrenza sleale quando ci faceva comodo? Liberi di farlo, ora aspettiamoci le conseguenze: quando saremo noi a dover riscuotere e ci diranno che ci offriranno “molto meno” di quanto ci saremmo aspettati. E’ un sistema conservativo…

Non ti scriverò risposte facili

Nessuno ti regalerà mai nulla, io stesso non ti svelerò mai i segreti per scegliere ad esempio una buona auto, per costruire una casa fatta a regola d’arte, per costruire quel robot che ti aggiorna la professione, per acquistare prodotti validi, tessuti durevoli, tecnologie di qualsivoglia genere e via discorrendo. Ti fornirò delle indicazioni su che direzioni prendere per fare da solo, questo sì, ma sarà a spese del tuo impegno. Non pensare di trovare in questo Blog “risposte facili”, comode, veloci, né manualetti sul come si fa in un attimo la cosa giusta seguendo la procedura che a qualcun’altro è costata anni di duro lavoro.

Sarà tutto merito vostro quel che saprete costruire

Anche solo la lettura di alcuni articoli, tra le centinaia e centinaia di spunto che ho scritto (sulla base delle esperienze vissute, sbagliate, maturate con passione), rappresenta in qualche modo un lavoro. Un lavoro iniziale che dovrebbe poi essere seguito dallo studio di testi specifici (altro lavoro) e di esperienze sul campo (altro lavoro ancora) per raggiungere il principio (solo il principio) del vostro progetto; per non parlare poi dei numerosi fallimenti occorrenti a formare quella che si chiama “esperienza” (ovvero il frutto di un lavoro immenso). E sarà tutto merito vostro quel che saprete costruire.

Dalla stupidità collettiva all’intelligenza collettiva

Perché mai dovrei cederti gratuitamente ciò che a me è costato carissimo? Io posso solo fornirti degli spunti con il compenso indiretto che se stimolo il tuo talento e il talento di numerose altre persone, ci guadagno una collettività di persone in gamba che migliorano, direttamente e indirettamente, la qualità della vita di tutti, anche la mia. Le persone di talento sono un bene per la società se sono circondate da altre persone talentuose con le quali la società cresce, si evolve e vince battaglie sulla base di un’intelligenza collettiva (che è tale solo se è realmente indipendente e non infettata da doppiogiochisti che operano per “influenzare” la vostra strada) e di una distribuzione degli sforzi che permette di ridurre le fatiche quando un grosso carico è retto da una moltitudine di persone anziché da un singolo che inevitabilmente rischia di rimanere schiacciato se non si scansa (rischiando di diventare l’ennesimo “indifferente”).

Il trucco base del prestigiatore

Chi ti dice che ti sta regalando qualcosa o risolvendo un problema, ti sta sottraendo inevitabilmente qualcosa con la stessa tecnica del prestigiatore che attira la tua attenzione su una sua mano per ingannarti con l’altra. Avete mai visto una formula semplice e comoda per dimagrire? Devi porre tu attenzione a come il tuo organismo reagisce di fronte ad ogni tipo di sollecitazione: alimenti, inquinanti, sforzi, stress, umore, eccessi, ecc..
Ci piacerebbe credere ad una formuletta magica che, senza sforzi, ci dicesse subito cosa dovremmo fare di facile, comodo e buono per essere in salute nel peso forma…

Navigare a singhiozzo tra titoletti in neretto? Non si apprende nulla di vero

Ma qui torna ancora una volta il concetto di lavoro: devi compiere un lavoro per scoprirlo, non puoi di certo comodamente dal tuo computer, dal tuo telefono, navigando a singhiozzo tra titoli in neretto su internet per scoprire quello che, secondo le tue suggestioni, ti farà bene o male mangiare. Ad esempio, per quanto riguarda una mia passione per le Neuroscienze, la Biologia Molecolare e materie affini, ho scelto di frequentare conferenze di aggiornamento tenute dai principali primari, ricercatori e scienziati italiani. Non leggo frivolezze sul web ma traggo fondamenti da fonti scientifiche accreditate. E, vi garantisco, è tutta un’altra cosa ma, allo stesso tempo, è un bell’impegno…

Un esempio

Per un piccolo studio di Biologia Molecolare, che ho condotto per semplice passione, ho preso parte a diversi convegni tenuti da primari italiani di spessore in opportune sedi universitarie, mi sono procurato i libri che hanno scritto e numerose pubblicazioni effettuate da prestigiose Università e centri di ricerca nel mondo. E tutto per un solo e minuscolo argomento tra gli innumerevoli trattati dalla Biologia Molecolare.
Come si può pensare che un post su internet o su un social network possa avere un qualche valore? Essere soli in mezzo a tanti ignari come potrebbe esser mai d’aiuto alla società e quindi anche a te, a me?

E’ inutile cercare scorciatoie: nessuno vi regalerà nulla

Tutto in ogni campo dipende dal tuo impegno e se non ti va di studiare, di approfondire, di spaziare, di sperimentare, di verificare egregiamente i temi di tuo interesse, allora puoi tranquillamente rinunciare ai campi che ritieni rappresentino un eccesso per la tua volontà. Se invece non vuoi rinunciarvi, e non vuoi impegnarti, non vorrai certo lamentarti dopo che le cose, ahimé, non saranno andate come speravi perché… nessuno ti regala niente e, se non sei formato sul settore che ti ha causato un danno, o si è trattato di una sciagura o si è trattato di non capire che nessuno ti regala nulla e nessuno farà mai i tuoi interessi al posto tuo.

Vuoi un maggiore approfondimento? Giù di un livello! – V

Per riparare o modificare le cose devi conoscere come funzionano tali cose

C’è solo un modo per diventare bravi Meccanici di veicoli: conoscere come funzionano tali veicoli, i loro impianti ed i loro motori. Se si desidera spingersi oltre, si può studiare anche come vengono progettati e costruiti in ogni loro parte. Conoscere come sono fatte le cose, come funzionano è prioritario per sapere come rapportarsi con tali cose. Compiere una determinata operazione a memoria, perché così ci è stato detto di fare, perché così fa l’altro… non ci spiega nulla, non ci serve a nulla, in nessun campo. Soprattutto, non ti rende mai libero, libero d’agire, di innovare, di essere imprevedibile. E’ chiara la sottile sfumatura?

Là dove si sviluppano le falle…

In alternativa dovrai “affidarti” a chi, dietro compenso per la sua professionalità, si occuperà di un tuo interesse per te. Non vi è nulla di male in questo, solo si tratta di un nodo cruciale perché è in esso che sovente si verificano le “falle”. E’ in questo punto infatti che si può correre il rischio di incappare in persone insufficientemente preparate, in venditori non dico di bugie ma di verità omesse, fino agli opportunisti veri e propri che fanno perno sulla nostra ignoranza. L’istruzione dovrebbe offrirti sempre quantomeno i rudimenti per capire se chi hai davanti merita la tua fiducia. Vi sembrerà assurdo ma conoscere certe Leggi della Fisica permette ad esempio di scoprire numerose tipologie di truffe (come ad esempio quelle dei famigerati dispositivi che dovrebbero farvi risparmiare carburante, mentre i reali sistemi di risparmio del carburante sono sotto gli occhi di tutti ma in pochi li vedono proprio perché non interpretano la fisica e la matematica delle cose che hanno intorno).

Quanti affari veri speri di cogliere nell’arco di un’intera vita?

Le basi fisiche e matematiche attorno alle quali si articola l’intero Universo sono dei riferimenti fondamentali per comprendere meglio come possiamo affrontare il nostro quotidiano per il semplice motivo che viviamo anche noi in questo Universo e alle sue leggi dobbiamo sottostare. Nessuno vi regalerà nulla, nessuno andrà a lavorare gratuitamente per voi, nessuno correrà rischi di impresa senza un tornaconto, nulla sarà realmente troppo bello e, soprattutto, quando qualcosa sarà troppo bello e troppo facile per esser vero, dovreste dubitarne fortemente. Quanti affari veri speri di cogliere nell’arco di un’intera vita? La lettura di testi che raccontano in modo piacevole il calcolo delle probabilità può essere di forte aiuto nel comprendere l’incidenza di tante cose.

Occhio al “Ptssss”

Non si diventa degli assi dell’imprenditoria o della finanza acquistando i titoli proposti dal telegiornale (questo non significa che siano sbagliati investimenti, ovviamente dipende da caso a caso) o sfogliando un volantino di offerte (a queste informazioni posso accedere tutti e, proprio per questo, proprio per la facilità con cui questo avviene, quel che otterrete avrà un valore rasente lo zero se non negativo, ovvero una perdita). Non si farà l’investimento del secolo dove tutti possono accedere a quell’investimento e nemmeno tra le mani dell’opportunista scaltro che ti fa “ptssss” dall’ombra di un vicoletto.

L’esperienza è il segno… diceva un buon vecchio spot pubblicitario

I veri investimenti li fanno solo coloro che hanno una forte, fortissima, esperienza su un determinato settore (abbinata ad un forte acume) e, anche in questo caso, non sono esenti da rischi (poi c’è chi bara con tecniche quali ad esempio l’insider trading ma questo esula dai nostri discorsi che invece si basano sul rispetto delle regole).

Vuoi un maggiore approfondimento? Giù di un livello! – VI

Scopri le tue reali potenzialità: ogni tanto scegli qualcosa di difficile

Fare la “pazzia” di studiare veramente a fondo, non necessariamente più del programma ordinario, piuttosto comprendendo al meglio quanto presente nei programmi delle materie tecniche e scientifiche più importanti, può farvi “investire” molto più tempo. Ma è proprio questo il punto: se volete stravolgere la vostra mente dovreste occuparvi anche di qualcosa che per voi è difficile. Se non siete portati per le “cassette dei ferri di base della mente” quali ad esempio, nel caso dell’Ingegneria, Analisi Matematica I, Analisi Matematica II, Geometria, Fisica, Meccanica Razionale… ma ne siete affascinati, è probabile che il vostro cervello ne ricaverà stimoli maggiori rispetto a chi è naturalmente portato per queste discipline e le vede ormai con un occhio abituato.

Il cervello va stimolato (senza eccedere) per ricevere in cambio un’elasticità mentale che non vi sareste mai aspettati da voi stessi (a patto che abbiate una predisposizione che solo voi potete scoprire e riconoscere). E’ difficile? Proviamo! Continua ad essere difficile? Chiediamoci perché! Stiamo riuscendo ma a stento? Pensiamo ad un metodo! Il primo metodo non funziona? Sperimentiamone altri! Se non si dispone di un cervello che già compie con facilità certi tipi di studi e operazioni, allenarlo ne estrarrà le sue reali potenzialità. Stesso dicasi per chi trova facili queste discipline ma, allo stesso modo, non allena mai la propria mente in qualcosa che trova difficile, in questo caso potrebbe trattarsi della “pratica”.

Continua…

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Nello schema un semplice algoritmo che illustra il comportamento corretto di una mente brillante e quello assurdo adottato dalle menti che si lasciano influenzare da pensieri “comodi”…
Anche se l’algoritmo illustra un caso specifico è facilmente addottabile su molti temi della società contemporanea.

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Rubrica: Così è la vita

Titolo o argomento: Risolvere i problemi dell’Italia da soli

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Le conclusioni di questa particolare rubrica sono scritte in modo che tu possa scegliere quale livello di approfondimento raggiungere. Ora ti trovi nella seconda parte suddivisa a sua volta in livelli e paragrafi.

Vuoi un maggiore approfondimento? Giù di un livello! – I

Quando acquisisci una sana cultura diventi libero di sapere cosa vuoi

Studiare in modo divertente e stimolante, quindi, vi seduce e vi fa capire “perché” certe rare agiatezze potrebbero non servirvi affatto. La cultura offre più agiatezze di lussi, vizi e superfluo. La cultura offre benessere, la cultura vi fa scoprire cosa vi attrae realmente, la cultura vi dà equilibrio dopo una prima fase in cui, probabilmente, vi potrebbe disorientare, persino spossare, perché non ci si aspetta che le cose siano diverse da come le abbiamo sempre immaginate sotto l’azione delle più varie influenze giornaliere.

Attenzione però, la cultura non è una Laurea, o più di una. La Laurea comporta l’apprendimento di nozioni di base, di metodi, di orizzonti… sta poi a voi costruire su una base di tale spessore. Appena conseguito un bel Diploma o una Laurea è il momento di iniziare a studiare seriamente, specializzarsi, verificare, dimostrare, estendere, esplorare, sperimentare. Altrimenti si sarà ignoranti… ma con la Laurea. Acquisendo una sana cultura, imparando ad applicarla, arricchirla, espanderla, imparando a “dimostrare” teorie e assunti diventerai libero. Libero di scoprire cosa ti piace realmente e di alimentare i tuoi grandi progetti.

Studiare meccanicamente è uno sforzo mnemonico, non logico

La Matematica in particolare, come raccontato nel penultimo articolo di questa rubrica, è un allenamento mentale fantastico così come (abbiamo detto in più occasioni) lo sport non agonistico lo è per il vostro sistema cardiovascolare, respiratorio, scheletrico, muscolare… (Mens sana in corpore sano… raramente una così semplice asserzione fu più utile all’uomo). Purtroppo però, per tirar via, nelle facoltà dov’è richiesto lo studio analitico della Matematica, in molti casi si approccia lo studio meccanicamente, facendo largo uso della memoria ed affidandosi all’uso di precedenti appelli d’esame per tentare di superare l’esame più sulla base di probabilità che sulla vera comprensione dei temi.

Scopri tutte le funzioni del tuo cervello!

Andando oltre, invece, migliorate in sostanza la qualità della vostra vita dotandovi di una logica più estesa che aumenta le funzioni generate del vostro cervello, nonché la capacità di risolverne di esterne: immaginate che la vostra mente in principio sia un cellulare che può effettuare solo chiamate, successivamente cresca al punto da permettervi di inviare anche brevi messaggi di testo, in seguito elaborare immagini, fotografie e poi, ancora, diventare in grado di connettersi ad altri dispositivi, scambiare contenuti, avere app specializzate nella risoluzione di problemi, calcoli, rilievi, lavori… Tutto ciò inizia a favorire una fame di conoscenza infinita che tenta di soddisfare le curiosità emergenti di volta in volta da nuove sinapsi, nuove connessioni, nuovi ragionamenti.

Tutto questo lo si può definire “evoluzione”. Una volta usciti dallo stand-by, una volta avviate le reali potenzialità della vostra mente, non ne potrete più fare a meno. Certo queste varieranno da persona a persona e non tutti potranno raggiungere prestazioni esasperate (perché dotati di altre capacità) ma di certo otterrete in ogni caso molto più di quanto siete soliti ottenere (provate a stimolare i vostri figli con le Scienze, divertendoli con esperimenti ben presentati e sicuri posti sotto forma di “gioco” e resterete sorpresi dal motore che metterete in moto, dalle tempeste di domande che riceverete, dalle idee più assurde e poi geniali che gli sentirete esprimere…).

La pazienza sarà comunque fondamentale, non pensate di ottenere risultati in maniera “forzata”, “immediata”, “rigida”, “noiosa”. Schemi rigidi e noiosi uccidono l’interesse, la sana attrattiva. Occorre pazienza, perseveranza, voglia di giocare, esplorare, scoprire e, soprattutto, “metodo” e “continuità”. Questo fa la vera differenza. Anche l’apprendimento di queste ultime peculiarità, come l’impegnarsi nel trovare un metodo, risveglierà le vostre prestazioni dormienti fornendo un indiretto e inaspettato miglioramento della vostra qualità della vita e, conseguentemente, della società. Senza arroganza: c’è più intelligenza di quanto si pensi, occorrono solo buoni stimoli.

Diceva un’aforisma

“Se io dò un soldo a te e tu dai un soldo a me, tutti e due avremo sempre e solo un soldo; ma se io dò un’idea a te e tu dai un’idea a me, entrambi avremo due idee“. Vale anche per la cultura… Se io sono preparato e tu sei preparato, la mia preparazione può far molto per te e la tua preparazione è preziosa per me.

Vuoi un maggiore approfondimento? Giù di un livello! – II

Un impegno notevole per ogni cosa… aumentano le cose, aumentano gli impegni…

Ora, se la compagnia telefonica vi inganna e adotta comportamenti opportunistici, se c’è una legge che tutela un vostro diritto ma nessuno ve ne ha parlato, se avete compiuto una serie di acquisti che si sono rivelati insoddisfacenti (eppure tutto sembrava così allettante), se le cose si rompono stranamente troppo presto e vi dicono che l’obsolescienza programmata non esiste, se un iter burocratico vi sta dannando l’esistenza, se il vostro veicolo o la vostra abitazione non hanno rispettato le vostre aspettative e avete nostalgia di “qualcosa” di un tempo che non sapete esattamente “cosa” sia, se non riuscite più a sapere una verità che sia una sul cibo e i suoi effetti sull’organismo, sulla veridicità del biologico, sulla natura degli ingredienti e gli scopi che hanno (estetici, conservativi, emozionali, nutritivi…), se quei tessuti addosso non sono freschi, robusti e comodi come un tempo, se sentite ancora parlare di modi obsoleti di produrre accumulare recuperare energia, se quelle tecnologie del “futuro” di cui avete realmente bisogno (e che non sono fidelizzanti) tardano sempre ad arrivare e, addirittura, non ne conoscete una (che sia una) di quelle già disponibili oggi per il presente (non stiamo parlando nemmeno di domani stesso ma proprio direttamente disponibili ora)… ebbene sappiate che, ogni cosa che desiderate, comporta un impegno notevole da parte vostra. Ogni volta che vi muovete, dovete necessariamente compiere un lavoro. Espressione stucchevole apparentemente priva di senso. Lo stereotipo di un futuro ricco di benessere e comodità offertevi da qualcuno che non siate voi, va sempre di pari passo con una riduzione delle vostre libertà. Come a dire che se non compiete gli sforzi necessari ad ottenere quel che desiderate, state passando il testimone dei vostri diritti a chi potrà approfittarsi delle vostre rinunce.

Vuoi un maggiore approfondimento? Giù di un livello! – III

Le leggi dell’Universo: il Lavoro

Ogni volta che vi muovete, state compiendo un lavoro. Cosa significa? E’ una fondamentale legge dell’Universo raccontata largamente in tutti i libri di fisica, anche quelli per bambini. Non si può scampare, non si può fare altrimenti. Ogni volta che muovete voi stessi, o un qualunque oggetto, dovete necessariamente compiere un lavoro. La fisica definisce il Lavoro come “la forza applicata ad un oggetto moltiplicata per lo spostamento effettuato”. Ad esempio compio un lavoro di 100 Newton per metro (Joule) se devo applicare una forza di 50 Newton (volgarmente potremmo dire di 5 kg) per spostare una scatola lungo la distanza di 2 metri.

Le leggi dell’Universo: l’Energia

Per poter compiere questo lavoro necessiterò di Energia (accumulata nel mio organismo), l’energia è per l’appunto quella grandezza che esprime la capacità di compiere lavoro. Finché ho energia nel mio “serbatoio” potrò compiere un lavoro. Per vivere dovete nutrirvi perché ogni cosa che fate, ogni sforzo che sostenete (fisico, mentale…) avviene a spese di un’energia che, nel caso degli esseri umani, proviene dal cibo, dal sole, dall’acqua, dalla respirazione…

Quando trasferisci ad altri un tuo lavoro ti accolli comunque una spesa

Con questo “Credo” dovreste ora riuscire ad immaginare che non eviterete un lavoro accollandolo alle spese di qualcun’altro. Se qualcun’altro lavorerà per voi, ad esempio compiendo uno sforzo fisico al posto vostro, verrà da voi in qualche modo comunque retribuito. Non spenderai fatica fisica ma spenderai denaro o un baratto. Capite quindi come il concetto di “lavoro” mal si addice all’astrazione di vizi e stravizi oggi promossi attraverso il racconto illusorio di una moltitudine di piaceri presentati come facili da ottenere e, soprattutto, comodi. La vita comoda, tanto ambita dalla massa, non porta a nulla per il semplice banale motivo che la vita comoda prevede l’esclusione massima possibile di “sforzi” e quindi di “lavoro”. Senza compiere lavoro nulla si sposterà, nulla si coltiverà, nulla crescerà.
Un altro esempio banale è rappresentato dal caso in cui vi dotiate di una comodità che vi risparmia un lavoro, magari la macchina per fare il pane. Impasterà per voi, certamente, ma utilizzerà energia elettrica anziché quella che passa attraverso i vostri muscoli; starete più comodi ma avrete un maggiore impegno, una spesa iniziale o una rata, degli interessi, manutenzione, ricambi, imprevisti, costo in bolletta… Non si scampa, quel che è comodo, si paga comunque in qualche forma. E’ importante esserne consapevoli per fare le proprie scelte qualunque sia il tema che si affronta.

Il sacrificio, il rischio e il riposo…

E’ semplicemente questa la ragione (ovvero Lavoro = Forza per Spostamento) per cui le persone che riescono nei loro progetti lavorano moltissime ore al giorno, gran parte dell’anno, e si circondano di altre persone volenterose, che non hanno orari, che rimandano le vacanze, che si concentrano sulle loro passioni, mettono a frutto il loro talento e che non riescono ad andare in pausa se non a risultato raggiunto, ovvero quando tutti sono soddisfatti, impressionati ed è vivamente necessario un recupero, un premio, una distensione dalle sollecitazioni sopportate. La maggior parte delle persone evita come la peste questo stile di vita. Stile che ovviamente, come per tutte le cose, non andrebbe mai esasperato in senso opposto… tutto necessita di un equilibrio da raggiungere. Il riposo, sia esso fisico che mentale, è prezioso.

Continua…

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Rubrica: Così è la vita

Titolo o argomento: Risolvere i problemi dell’Italia da soli

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Le conclusioni di questa particolare rubrica sono scritte in modo che tu possa scegliere quale livello di approfondimento raggiungere. Puoi leggere solo il paragrafo che segue o scegliere di spingerti oltre e, addirittura, quanto spingerti oltre.

Una rapida conclusione: puoi leggere solamente questo paragrafo se vuoi

Si conclude questa serie di articoli che racconta una lotta che ha inizio ogni giorno quando vi svegliate e termina, forse, la sera se riuscite a mettere la testa sul cuscino per dissociarvi da cose che, vi accorgerete prima o poi, non sono fondamentali. In tal caso non somatizzate forme di stress nocive per l’umore, la concentrazione, la produttività, la creatività, l’apprendimento, per il sistema immunitario e per gran parte delle funzioni del vostro organismo così come per capacità particolari. Ad esempio forme di stress prolungate e particolarmente intense possono alterare il vostro equilibrio (inteso proprio come barcollare, vacillare) utile per attività sportive che vanno dal ballo all’atletica o, perché no, per andare sulle due ruote o semplicemente muoversi bene nel quotidiano. Se immaginate l’equilibrio come una funzione del vostro organismo che si serve delle vostre orecchie, vedreste calare drasticamente la finezza (quindi la risoluzione) offerta dai sensori (ovvero i timpani) al cervello aumentando il rischio di errori grossolani e conseguenti cadute.

Se desideri una conclusione più accurata leggi anche questo paragrafo (e oltre…)

Stress, controllo, metodo di apprendimento e qualità della vita sono in relazione tra loro

Ma lo stress lo abbattete esclusivamente se riconoscete quello che non potete controllare (ad esempio gli eventi o la volontà delle persone care che avete intorno; la mania del controllo è una pessima illusione) ed agite invece, piuttosto seriamente, su tutto ciò che richiede un impegno, uno sforzo, anche consistente, da parte vostra (qui avete un gran margine di manovra).
In sostanza studiando con curiosità e, soprattutto, trovando il vostro metodo (trovare il proprio metodo permette di capire che studiare non è assolutamente noioso come appare nei comuni e quantomai ordinari piani di studi, ma è una scoperta che sazia la vostra fame di sapere, di capire, di conoscere, che potreste avere insospettabilmente in stato dormiente), migliorate la qualità della vostra vita senza necessità di particolari e rare agiatezze (quelle la cui mancanza dovreste dimenticare quando mettete la testa sul cuscino per lasciar spazio a sogni che siano meritevoli di esser definiti tali…).
Non significa che, se ad esempio siete appassionati di moto, non dovete perseguire la vostra passione dotandovi di tutto ciò che desiderate, che vi occorre, non mi fraintendete. Solo non vi servirà sprecare risorse (impegno, economie, finanziamenti, indebitamenti, rapporti sociali…) per possedere cose che servono solo a dimostrare agli altri che si è come gli altri o, peggio, che servono per poter sembrare migliori degli altri (fenomeno che ha raggiunto i vertici negli ultimi anni in cui ci si vende l’anima per ottenere il finanziamento per l’auto “importante” che ci fa sembrare migliori, invece di lavorare un po’ meno per passare più tempo con i propri figli).
Non vi serviranno le omologazioni destinate alla massa così come i stravizi lussuriosi perfettamente inutili perché da essi non nasce nulla, non si alimenta nulla, non cresce nulla, non scaturiscono nuove opportunità, non scaturisce nulla se non altra noia da tentare apaticamente di smontare rincorrendo altri stravizi che in realtà non desiderate (o che sicuro non desidererete più quando avrete scoperto cosa vi appaga realmente).

Risolverete problemi apparentemente insormontabili

La sola cultura e agilità mentale, accompagnata da strumenti che nutrono il cervello come tutto quel che potete studiare da fonti attendibili e in modo approfondito, vi permetterà di risolvere problemi che ad altri possono apparire insormontabili. L’importante è allenare il cervello e nutrirlo non solo di ciò di cui necessita per stare biologicamente in forma, bensì di uno studio continuo, non stressante, elastico e “divertente”. Avete presente quanto occorre per diventare in gamba con uno strumento musicale? I neurologi hanno scoperto che un impegno costante che va dal quarto d’ora ad un’ora al giorno, mantenuto nel tempo, produce effetti decisamente migliori rispetto a studiare per qualche mese ore e ore al giorno. E’ la costanza che premia… gli stimoli giusti, poi, giocano un ruolo importante.

Continua…

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