Che cos’è un Ultracapacitore (o Supercondensatore)?

Rubrica: Tecnologie utili ai mezzi elettrici ed ibridi, ma non solo…

Titolo o argomento: Accumulo e utilizzo rapido di energia mediante ultracapacitore

Un ultracapacitore (o ultracondensatore o supercondensatore) è una sorta di batteria in grado di accumulare grandi quantità di energia, essere ricaricata centinaia di migliaia di volte e, cosa più importante, essere ricaricata in tempi decisamente brevi. La tecnologia oggi è arrivata al punto di offrire ultracapacitori in grado di ricaricarsi completamente in tempi che vanno da 1 a 30 secondi. Ci sono delle pecche? Come è naturale che possa essere sì: il peso e, per qualche tempo ancora, i costi. L’efficienza è attestata intorno a valori del 90-95% e sono previsti 500.000 cicli di ricarica senza problemi. Tecnicamente un ultracapacitore è un dispositivo a cavallo tra le tradizionali batterie ricaricabili ed un condensatore elettrolitico. Vanta elevata potenza, energia e affidabilità a lungo termine. Un ultracapacitore è composto da due elettrodi immersi in un elettrolita. La separazione avviene per mezzo di un dielettrico poroso che previene il cortocircuito degli elettrodi. Un ultracapacitore immagazzina energia sotto forma di cariche elettrostatiche. Queste si dispongono in versanti opposti a seconda della carica che si forma tra la superficie degli elettrodi e l’elettrolita.

Simili dispositivi sono stati scartati ad esempio nel progetto della Porsche 911 Hybrid perchè, nonostante la buona autonomia fornita ai motori elettrici nonché la possibilità di ricarica rapida ad ogni frenata, il peso non rendeva complessivamente vantaggioso il meccanismo messo a punto da Porsche. Ragione per cui si è optato per un accumulatore di energia cinetica a volano.

Gli ultracapacitori più commercializzati sono costituiti da due elettrodi (solitamente a base di carbone attivo) e da un elettrolita, tale versione prende il nome di EDLC ovvero Electrochemical Double Layer Capacitor e funziona sostanzialmente come un normale condensatore accumulando energia elettrica e trasferendo cariche elettriche (positive e negative) sui due elettrodi separati da un isolante (in questo caso elettrochimico). Nell’ultracapacitore la carica elettrica si accumula all’interfaccia tra un conduttore (l’elettrodo) ed un elettrolita liquido, generando quindi un doppio strato di cariche dove ad ogni elettrodo equivale un condensatore a facce piane. L’aumento delle caratteristiche ottenuto dagli ultracapacitori, rispetto ai normali condensatori, è sostanzialmente dovuto all’utilizzo di materiali innovativi ad alta superficie microscopica ed allo spessore equivalente del dielettrico, pari alla distanza tra le cariche elettriche (spessore del doppio strato) e non a quella tra gli elettrodi. Possiamo effettuare interessanti distinzioni tra le configurazioni degli ultracapacitori (o supercondensatori), di seguito ne troviamo un breve elenco.

Pseudo-condensatori: alla carica elettrostatica aggiungono quella elettrochimica associata a 2 particolari reazioni elettrodiche.
Ultracapacitori simmetrici:
hanno i due elettrodi uguali.
Ultracapacitori asimmetrici:
hanno i due elettrodi dello stesso materiale ma di composizione diversa.
Ultracapacitori ibridi:
hanno i due elettrodi di materiale diverso.
Ultracapacitori asimmetrici ibridi:
ad un elettrodo di supercondensatore viene abbinato un elettrodo di una batteria.

Si possono poi effettuare distinzioni basate sull’elettrolita utilizzato, esso infatti può essere di tipo “acquoso” o di tipo “organico” (o non acquoso). Il primo tipo utilizza acido solforico diluito ed è caratterizzato da una tensione di lavoro di circa 0,7-0,9 V mentre il secondo tipo (più recente) raggiunge una tensione di cella superiore ai 2,3 V. Grazie a queste soluzioni si è potuto superare il limite di 5 Wh/kg di energia specifica e 4-5 kW/kg di potenza specifica con una stabilità e durata di vita ben maggiore di 500.000 cicli completi di carica e scarica.

L’energia accumulata vale:
E = 1/2 CV2 dove C è la capacità del condensatore espressa in Farad e V è la tensione nominale in Volt.

La potenza di picco invece vale:
P = V2/(4R) dove V è la tensione nominale espressa in Volt ed R è la resistenza equivalente serie in Ohm.

Gli ultracapacitori sono prevalentemente destinati all’uso industriale (backup, unità di potenza ausiliaria, compensazione della potenza istantanea, compensazione potenza di picco), alle energie rinnovabili (stoccaggio energia ricavata in eccesso dai pannelli fotovoltaici), alle piccole utilità elettroniche (cellulari, computer portatili…) ed ai trasporti (vetture elettriche, vetture ibride, moto e biciclette elettriche, trasporti pesanti). Insomma possiamo definire un ultracapacitore un dispositivo affatto complesso che sfrutta un fenomeno puramente fisico di un processo reversibile di accumulo elettrostatico, anziché una reazione chimica, con la conseguenza che si ottengono i vantaggi e gli svantaggi sopra citati.

ultracapacitor

Un simile dispositivo è l’ideale per immagazzinare rapidamente l’energia fornita ad ogni frenata da un veicolo ibrido.

ultracapacitor

Elettrica e raffinata: Tesla Model S

Tesla Motors Model S

Non c’è bisogno di una gran descrizione per definire un tale portento di tecnologia. I numeri bastano per dare l’idea di cosa la Tesla sia stata in grado di fare.

Abitabilità fino a 7 persone di cui 5 adulti e 2 bambini

Propulsore elettrico dalle prestazioni superiori

Accelerazione da 0 a 100 km/h: 5.6 secondi

Velocità massima: 200 km/h

Autonomia: 418 km

Alimentazione tramite batterie al litio raffreddate ad acqua posizionate sotto la vettura

Tempo di ricarica: soli 45 minuti

Tempo di sostituzione batterie: 10 minuti nei centri autorizzati

Peso vettura: circa 1700 Kg

L’estetica non è assolutamente compromessa dalle esigenze tecnologiche. Il pacco batterie trova la sua sede in un punto nascosto della vettura e si è potuto procedere a sfogare l’immaginazione stilistica come meglio si è creduto. Davvero Notevole. Il prezzo della vettura (commercializzata a partire dal 2012) previsto dalla casa madre si aggira attorno ai 37.000 euro, compresa una garanzia di 4 anni per l’intera auto e di 10 anni per le batterie. Tuttavia, come al solito, secondo alcune indiscrezioni, sembra che in Italia costerà quasi il doppio. Su questo sarà importante riflettere dato che l’auto elettrica dovrebbe essere un incentivo lontano dalle speculazioni e atto a tenere le strade e l’ambiente più puliti.

Tesla motors

99 persone su 100 non la conoscono ancora, ma in futuro se ne parlerà certamente di più…  Io a dir la verità mi sto informando sulla possibilità di questo mezzo di circolare tra le strade italiane. Perchè? Ma come!

  1. 100% Elettrica

  2. da 0 a 100 km/h in 3.9 secondi

  3. 350 km circa di autonomia

  4. velocità da sportiva (oltre 130 mph ovvero quasi 210 km/h)

  5. le batterie non ingombrano (la loro vita va oltre le 100.000 miglia ovvero circa 160.000 km)

  6. Si ricarica totalmente in 3,5 ore

  7. standard qualitativi elevatissimi

Cosa manca?

La possibilità che l’europa l’accetti. Per questo è prevista una presentazione al salone di Parigi a Ottobre 2008 e successivamente a quello di Monaco. Ricaricarla ha un costo? Sì ma non quello che immaginate. Noi stiamo già studiando da tempo metodi per ottimizzare vari processi di ricarica e applicazioni al limite del rapporto qualità/prezzo. Ovvero studiamo il modo di spendere meno e avere molto di più… Si parlerà di molte cose nuove negli articoli che seguiranno nei mesi a venire… Intanto godetevi questo prodotto che fa parte di una politica che noi appoggiamo con tutto il cuore.

Tesla Roadster

Tesla Roadster - Presa di ricarica