Quel rosso che seduce sul ruvido muro pastello

Rubrica: Letture leggere durante la guerra SARS-COV-2, Narrativa

Titolo o argomento: Un affascinante tesoro recuperato gratuitamente da una cantina

La trovai abbandonata in una cantina, priva di cure con le gomme a terra, la polvere che nascondeva il colore e una leggera patina di ossido sulle superifici lucide. La meccanica era in attesa di esser messa in movimento… ebbi la possibilità di prenderla e di portarla a casa.

Emerse un rosso brillante più vivo che mai, il telaio non presentava saldature ma solamente incollaggi mediante adesivi strutturali impiegati per l’aeronautica, la patina di ossido venne via facilmente con un panno leggermente abrasivo, la meccanica si risvegliò non appena disossidata e ingrassata, le gomme si ripresero con un poco d’aria…

Era bella, bellissima, come poteva esser rimasta in una cantina così abbandonata? Ma certo, ci sono i modelli nuovi! I modelli nuovi soppiantano sempre quelli vecchi. Sempre? Qualcuno ha mai dimostrato che il nuovo è sempre migliore del vecchio?

La portai nel centro storico di un paesino a me caro dove avevo visto un muro e una pavimentazione che, nella mia immaginazione, le si addicevano molto. Era l’estate del 2012. Attesi diverso tempo affinché la luce del sole si spostasse nella posizione che immaginavo per lei. Le scattai alcune foto ma nessuna di queste riuscì a descrivere il suo reale fascino…

Le sue grandi ruote lucide, il suo telaio vivo brillante, la sua linea filante, il suono morbido della sua meccanica solida… ogni pedalata decine e decine di metri ascoltando solo la lingua del vento. Superleggera, costruita in una lega d’acciaio altoresistenziale a sezioni sottilissime, resiste persino alle buche della mia città e la sera, quando torno, con il suo carisma arreda la mia camera come nessun altro complemento d’arredo potrebbe.

Semplicemente fantastica e, ancor di più, perché trovata abbandonata in una cantina. Stavano per buttare un tesoro, non capiscono nulla.

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