Stiamo disimparando il rispetto per il mestiere: 4 casi da tenere d’occhio – Caso 1

Rubrica: Così è la vita

Titolo o argomento: Chi sa fare sa apprezzare, chi riesce a capire sa apprezzare, chi non conosce e non capisce troppo facilmente beffeggia

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Caso 1
Il tipo che vuole sapere da te come si fa il tuo lavoro per farlo al posto tuo

Tale tipo fa parte di una categoria a dir poco assurda. Egli ti telefona, non ti chiede solo qualche ragguaglio per capire il lavoro che potresti andare a fargli ma desidera, con una certa pretesa, conoscerne tutti i dettagli.
Qualora non ricevesse i dettagli richiesti, si presenta a lavoro da te, insiste, cerca di intimidirti dicendoti che tanto il lavoro è semplice, che tanto non costa nulla, che ha visto il tal dei tali forum su internet… insomma, cerca di sminuirti e sminuire la tua esperienza.

State tranquilli, tutto torna. Se come dice lui il lavoro è tanto semplice e su un forum su internet si è già informato di tutto ed ha già capito tutto, perché mai è lì in sede da voi a fare l’appiccicoso?

Perché all’atto pratico non sa fare ma è capacissimo di dire che il vostro lavoro non conta nulla, non costa nulla (infatti tenere aperta una partita iva in Italia è gratis, esente tasse, esente spese, esente impegni e responsabilità… ovviamente no, ma lui ragiona come se fosse così, e infatti è un folle) e quindi, a suo dire, gli potete dire tutti i segreti imparati in anni e anni di attività cosicché lui possa tornare a casa a farselo da solo e senza pagarvi alcun disturbo.

Eh già perché poi acquisterà quel che gli occorre non presso il vostro negozio (nemmeno quello che avete online) bensì su un sito internet di dubbia etica (ma con qualche facciata allettante) ed aggiornerà con un nuovo post da “uomo in gamba” il forum sul quale aveva trovato l’argomento ma non la risposta giusta per risolvere il problema.

Se non individuate subito questi soggetti perderete tempo, perderete denaro, perderete rispetto, perderete la salute in inutili arrabbiature e perderete l’occasione di dedicarvi a clienti ben migliori. Persino una pausa lavoro è rigenerativa e prolifica rispetto ad una qualunque interazione con un tipo così.

Non avete bisogno di questa gente, non rispondetegli, siate educati e trovate il modo migliore di liquidarli senza fornirgli alcuna informazione. Non arrabbiatevi nemmeno, siate filosofici, siate diplomatici, cercate di capire che non tutti possono essere vostri clienti, solo la gente di valore merita le vostre attenzioni, il vostro impegno, la vostra manualità, la vostra esperienza, la vostra stima, i vostri trattamenti migliori. I tipi di questo caso non saranno mai ottimi clienti e non meritano assolutamente la vostra esperienza frutto di sacrifici e non di scorciatoie.

In fin dei conti questi turpi malcreati (cit. ‘A livella, la poesia più amata di Totò) sono liberissimi di fare da soli se sanno come si fa. Ma la logica ribadisce: se hanno davvero la vostra esperienza non verranno mai da voi, così come voi non avete mai bisogno di un vostro concorrente.

Oltretutto, la beffa qualora siate passivi… se date loro quel che vogliono, ogni errore che poi andranno a commettere sarà colpa vostra. Non vi avranno pagato, vi avranno mancato di rispetto e potrebbero pure ritornare a lametarsi e infangarvi perché i piani non sono andati in modo “facile” come loro “pretendevano”.

Curiosità

Chi vive situazioni di vita, di lavoro o relazionali frustranti è più propenso a beffeggiare, detestare, odiare l’equilibrio armonioso altrui. Ciò porta sovente a lasciare, ad esempio, recensioni negative fasulle sul web. Questo accade perché l’odio in esse inserito viene equiparato ad uno sfogo utile alla propria sete di giustizia percepita come assente su altri fronti.

Recensioni negative o positive sono acquistabili sul web. Una simile attività dovrebbe essere vietata a norma di legge e punita penalmente. Le immagini delle aziende possono subire danni in seguito a dichiarazioni mendaci o fatte come sfogo per mancanze proprie esuli dal prodotto o servizio offerto.

Continua…

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Titolo o argomento: Chi sa fare sa apprezzare, chi riesce a capire sa apprezzare, chi non conosce e non capisce troppo facilmente beffeggia

Apprezzare un mestiere: L’italiano è romantico e resiste ancora

Una parte non trascurabile di persone ha disimparato cosa voglia dire apprezzare un mestiere. Una parte non trascurabile ma per fortuna non la maggior parte della gente, anche se il fenomeno è in aumento. La percentuale di persone affette da questa dimenticanza, o da questa totale mancanza di coscienza, infatti, cresce piano piano ma con un andamento costante (e la costanza, prima o poi, da qualche parte porta).

Perché disimpariamo ad apprezzare?

La causa di avanzamento ostile di questo fenomeno risiede nei forti incentivi provenienti da errate forme di comunicazione di realtà dedite al solo profitto a sangue freddo, al solo profitto del tipo “costi quel che costi purché costi ad altri non enunciati all’interno dello spot, o costi all’utente finale purché se ne accorga in un secondo momento, quando è troppo tardi per far valere qualche diritto”.

Essi battono sulla propinata semplicità di ottenimento, sulla rapidità di ottenimento e sul deprezzamento (fasullo*) anziché su messaggi costruttivi che trasmettano un metodo di vivere sano, equilibrato, sensato, informato, realmente ecologico, realmente sostenibile, che non danneggi le altre persone e mirato a promuovere i veri valori: la serietà, l’artigianato, i rapporti umani sani, le competenze, il rispetto del mestiere e dei lavoratori, l’onestà, spiegazioni chiare su cosa comporta un lavoro per chi lo compie e per chi lo riceve.

*Deprezzamento fasullo dato che l’utente medio andrà poi a spendere più del doppio per recuperare su acquisti di prodotti/servizi scadenti, deludenti, difettosi, appositamente creati per offrire sconti non sostenibili.
Ma questo non lo capisce finché non viene formato dalla scuola fin da piccolo. La sola esperienza con continue perdite di denaro non viene capita a fondo se non gli si spiegano i trucchi del mercato, la saturazione del mercato, la spinta a vendere a tutti i costi per aumentare numeri e crescita che non sono matematicamente possibili né tantomeno sostenibili. Per chi non ha avuto modo di ricevere una sana cultura in tal proposito, ciò equivale ad una lingua sconosciuta, incomprensibile, intraducibile.
Perde denaro (a posteriori) ma non capisce perché, non trova il nesso.

Quali sono le proporzioni del fenomeno?

Si incontrano persone che, in 6 casi su 10, sono ancora delle brave persone, montagne di pubblicità martellanti con promesse che causano il viraggio cerebrale non hanno avuto effetti definitivi su di esse. Negli altri 4 casi assistiamo a fenomeni di vario tipo ma egual radice che si riportano nei relativi esempi analizzati nel seguito.

Continua…

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