Intervista ad un bancario

Rubrica: Crisi, osservazioni e riflessioni

Titolo o argomento: La crisi delle banche vista dall’interno

Sono andato a trovare un amico che non vedevo da tempo. Lui lavora in banca, è laureato in economia e commercio e mi ha voluto raccontare le sue impressioni. Ciò di cui si fa un gran parlare ma di cui in realtà si parla poco. La mia intenzione non è quella di scrivere un lungo articolo pesante e noioso. Non lo leggerebbe nessuno. Così, sinteticamente, vi racconto i punti risultanti della nostra lunga chiacchierata.

Domanda

Meglio un grande gruppo bancario o la piccola banca sotto casa, un credito cooperativo ad esempio?

Risposta

Un grande gruppo probabilmente può darti più sicurezza a livello di disponibilità di denaro, tuttavia difficilmente ti concederà un mutuo. Questo perchè la domanda che farai al tuo consulente verrà inoltrata al suo superiore, poi al direttore… Il direttore a sua volta la passerà a tutta una serie di suoi superiori che, molto spesso, nemmeno si conoscono. Figuriamoci se conoscono il cliente o se sanno se realmente possono fidarsi di lui. Risultato? Il mutuo viene facilmente rifiutato. La piccola (piccola si fa per dire) banca ti offre il vantaggio che molto facilmente puoi conoscere il direttore, parlarci spesso… lui sa che lavoro fai, ogni tanto osserva il tuo conto e, per fortuna ha pochissimi superiori a cui far riferimento per la domanda di un mutuo. Questo fa sì che molto più facilmente la tua domanda di mutuo possa essere accettata.

Domanda

Molti parlano di crisi generale. Ha comunque avuto un grosso peso la crisi propria delle banche. A cosa è dovuta secondo la tua opinione?

Risposta

Negli ultimi anni le banche hanno puntato, credendolo un buon invenstimento, alla concessione di un numero sempre maggiore di prestiti e mutui. Sebbene sembri un discorso molto valido, il rovescio della medaglia sta nel fatto che molte… moltissime persone, non hanno adempito al loro impegno di pagamento delle rate. Questo per vari motivi, ma è un discorso soggettivo che varia da caso a caso. Il risultato è stato che le banche pur prendendo i beni ipotecati si sono trovate a far fronte a notevoli difficoltà per risanare le perdite. Semplicemente è collassato un sistema.

Conclusioni

Se banche e finanziarie avessero prestato più denaro ai giovani imprenditori e meno denaro per il consumismo, vedi ad esempio la moltitudine di prodotti presi a rate sacrificando una parte troppo elevata di stipendio, probabilmente le cose sarebbero andate diversamente. Invece in Italia ottenere un prestito per acquistare delle attrezzature di lavoro è una cosa difficilissima, mentre trovare la rata (famoso tasso zero…) per ostentare la ricchezza con un’auto che non possiamo mantenere è lecito e concesso molto più facilmente. Un’idea davvero poco produttiva…

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