Rubrica: Curiosità della tecnica da corsa
Titolo o argomento: Il bivio storico della F1 tra ruote scoperte e ruote coperte
Segue dall’articolo introduttivo:
Dietro le limitazioni evolutive della F1
Le limitazioni regolamentari in realtà non sono nate con la Formula Uno. Nei primi anni, infatti, il regolamento era assai permissivo ed ingegneri e tecnici potevano dar libero sfogo alla propria creatività. Solo nel 1954, quando la Mercedes tornò alla Formula Uno dopo un periodo di pausa, si iniziò a pensare di definire meglio i canoni della F1. La Mercedes quell’anno schierò due tipi di vetture, una tradizionale a ruote scoperte ed una con carenatura completa delle ruote come avveniva sulle vetture Sport. Per la seconda tipologia di vettura vennero condotti i primi studi della storia della F1 in galleria del vento su un modello in scala 1:1. Lo scopo della Mercedes era quello di lasciare alla “pista” il verdetto finale sulla soluzione migliore. La Mercedes W196 a ruote scoperte (Cx = 0,74), con una resistenza aerodinamica di 80 kg, era in grado di raggiungere i 158 km/h mentre la versione carenata (Cx = 0,54), a parità di resistenza, toccava i 175 km/h. La velocità massima della W196 era di 250 km/h, velocità alla quale la versione a ruote coperte otteneva una resistenza aerodinamica inferiore di ben 37kg rispetto alla sorella priva di carenatura integrale. La casa di Stoccarda esordì con le sue nuove vetture al circuito di Reims in Francia dove Fangio, al volante della W196 integralmente carenata, raggiunse per la prima volta i 200 km/h di velocità massima all’interno di un circuito. Si trattò di una scelta che rischiò, per poco, di cambiare l’impostazione tecnica della massima formula di vetture da competizione, se non fosse stato per un problema tanto semplice quanto rilevante, il peso.
Le W196 con carenatura integrale andavano fortissimo solo sui circuiti veloci di Reims e Monza, durante le restanti corse, invece, mostravano difficoltà nelle accelerazioni dalle più basse velocità. Nel bilancio le migliori performances erano offerte dalle vetture a ruote scoperte. E’ opportuno però sottolineare che le carenature dell’epoca erano ottenute da lamierati ed i materiali compositi facevano parte di un futuro molto lontano. Ogni lamiera in più costituiva una massa gravante sul veicolo ed era in grado di pregiudicare sia le prestazioni del motore che la maneggevolezza del veicolo stesso. Dopo due anni di dominio (1954-55) la Mercedes abbandonò nuovamente le competizioni e la Formula Uno divenne definitivamente la massima formula per le vetture sportive a ruote scoperte. Oggi il regolamento della F1 vieta l’adozione di carenature, poste sulle ruote, che migliorino le performances aerodinamiche delle vetture, al fine di non permettere il raggiungimento di velocità eccessive tali da pregiudicare il controllo ottimale del veicolo. Nulla esclude però che in futuro, in seguito a nuove possibili limitazioni inflitte ai motopropulsori, si permetterà di compensare significative perdite di potenza con altrettanto significativi perfezionamenti dell’aerodinamica allo scopo di raggiungere le medesime velocità attuali.
Continua…