L’inflazione di Internet

Rubrica: Metodi. Alternative lifestyles, work and study

Titolo o argomento: Potenziali enormi sfruttati male
Scrivevo nell’articolo intitolato “La vera rivoluzione della comunicazione”:

Il nucleo sul quale si fondano le moderne connessioni è un inflazionato internet. Uno strumento di larga connessione mondiale all’interno del quale predomina tutto e il contrario di tutto, all’interno del quale l’impossibilità di comprendere, almeno nell’immediato, chi dice il vero, e chi invece afferma il falso, si trasforma in una vera impresa. Uno strumento dove un’informazione di gran valore è sempre circondata da milioni di informazioni fuorvianti che rendono quasi impossibile essere sicuri di qualcosa. Uno strumento che non è facile imparare ad utilizzare correttamente per estrarne gli effetti migliori, uno strumento che può persino diventare pericoloso, procurare dipendenza, oscurare la mente e la capacità di ragionare con pensieri logici. Uno strumento che troppo spesso rischia di diventare un tentativo di fuga dalla realtà cercando riparo nel virtuale. Uno strumento che se preso nelle dosi sbagliate ti allontana dalla realtà, l’unica vera fonte concreta che ti circonda quando esci di casa guardandoti intorno ed osservando curioso il mondo con le sue bizzarre esibizioni.

Contenuti standardizzati

Stiamo assistendo ad una standardizzazione dei contenuti. Moltissimi sono i siti fatti in serie, gli uni uguali agli altri, privi di anima distintiva che possa risaltare particolari qualità e specifiche caratteristiche di un professionista, un’azienda, un servizio, una passione, un contenuto da far conoscere. Vi sono siti che mostrano frequentemente contenuti copiati, più o meno debitamente, da terzi. Un po’ come presentare davanti ad un/una psicosintetista un gruppo di individui tutti vestiti uguali, pettinati allo stesso modo, con le stesse espressioni, i principali tratti fisiognomici tutto sommato similari. Nonostante la particolare preparazione il/la psicosintetista farà fatica a comprendere i tratti distintivi di ogni persona e ciò che essa desidera comunicare… figuriamoci un normale individuo.

Qualità dei contenuti

Predominano siti sciocchi, inutili, spesso volgari, aperti e chiusi rapidamente, colmi di chiacchiere da bar, privi di fonti attendibili, privi di preparazione reale su un tema. Non mancano poi nutriti sciami di siti di vendita di oggetti futili, fornitura di servizi altrettanto futili e via discorrendo. La madre dei tuttologi è sempre incinta, abbondano forum di soggetti che sono sempre sicuri di tutto, sanno tutto, dispensano consigli ma magari non hanno mai provato in prima persona, nemmeno una volta, una sola cosa di quanto affermano. Pensate semplicemente a questo: Se conosceste delle vere chicche, le dispensereste in giro tanto facilmente o ne fareste la vostra ricchezza per la vostra professione? E’ pura sorpresa di molti notare come contenuti tanto demenziali abbiano milioni di visitatori mentre contenuti educativi siano nettamente ignorati.

Confini digitali

Pensi di comunicare con tutto il mondo ma quando effettui delle ricerche i motori di ricerca individuano dove sei e ti offrono sempre risultati prossimi alla tua zona impedendoti di metterti realmente in contatto con il mondo. Non tutti sanno come muoversi per cercare davvero ciò che si desidera. Non è poi così intuitivo. Così ti manca la possibilità immediata di sapere cosa c’è dall’altra parte del mondo, cosa si sceglie e come si fa qualcosa dove le culture sono differenti e magari vantano idee interessanti e peccano per altre. Internet sembra avviarsi verso una crisi che lo allontana dagli obiettivi immaginati in principio. Una rete orientata verso un processo di banalizzazione che la accomuna ad un normalissimo elenco pubblicitario digitale della tua zona.

Occorre un lanternino

Spesso i contenuti di valore sono difficili da trovare perchè preceduti da contenuti che generano più rumors o perchè magari l’autore, nonostante abbia molte cose interessanti da comunicare, cose sulle quali è ferrato, non sa come programmare correttamente il suo sito affinché i motori di ricerca lo prendano in considerazione in modo più consono. Altre volte magari ci si affida ad esperti che con ingegnosi trucchetti fanno balzare in avanti dei contenuti nelle S.E.R.P. (Search Engine Result Page), incassano la parcella e proprio quando si pensa che tutto sia a posto, il motore di ricerca si accorge di una irregolarità e penalizza il contenuto, magari drasticamente.

Superficialità di navigazione

Da sottolineare inoltre l’estrema tristezza legata alla superficialità della maggior parte dei navigatori del web. Essi viaggiano troppo rapidamente da un sito all’altro, leggono solo parti di articoli, danno sbirciatine veloci e pensano che il solo soffermarsi su un sottotitolo in neretto che rivela le intenzioni dell’articolo (magari poi contraddette nell’antitesi coltivata nel finale) e su qualche frase, sia sufficiente per dire di aver conosciuto un nuovo argomento. Pessimo modo di istruirsi che si associa non di rado a fonti tutte da provare e a siti che parlano solo di quello che ci vogliamo sentir dire (guadagnando poi con la pubblicità, un’abile destrezza).

Superficialità di lettura

Quando si trovano ad esempio siti o blog che trattano temi d’interesse utilizzando più di 1200-1500 caratteri per un articolo, si tende a leggere solo le prime frasi ed a rinunciare subito. Questo con la sciocca speranza che un articolo contenga immediatamente solo i dati che ci occorrono, i dati più strettamente legati con il titolo e nulla di più. Si ritiene perciò di poter imparare anche concetti che richiedono numerosi approfondimenti, in maniera rapida e superficiale. Superficiale e menefreghista dato che spesso speriamo di trovare immediatamente solo l’informazione che interessa a noi e, in caso positivo tale articolo viene premiato dalla nostra attenzione, altrimenti se l’articolo è più lungo e contiene l’informazione che ci interessa immersa insieme alle info che possono interessare anche ad altri per completare un tema, lo scartiamo penalizzandolo (il motore di ricerca infatti osserva il nostro atteggiamento e privilegia i siti che hanno catturato la nostra attenzione e non necessariamente quelli fatti con criterio). Non ci interessa che altri desiderino saperne di più o abbiano necessità di ulteriori approfondimenti, ci interessa solo sapere qualcosa come 5 o 6 frasi utili per poter ostentare di conoscere un tema. Attualmente tale comportamento risulta oltremodo diffuso prevalentemente tra i giovani fino a 35 anni circa. Aumentano i tuttologi, aumentano coloro che hanno conoscenze superficiali e insufficienti di un po’ di tutto con il risultato che sanno fare un po’ di niente.

La misura delle informazioni

Ovvio che d’altra parte articoli inutilmente ripetitivi e prolissi non funzionano anche verso coloro che nutrono il desiderio di informarsi di più e meglio. Scarseggiano su internet contenuti che sappiano dare almeno un’informazione diversa e nuova per ogni capoverso. Spesso i mattacchioni del web hanno imparato che scrivere articoli brevissimi con titoli dalle larghe promesse porta una miriade di visitatori e incassi pubblicitari, altri invece hanno imparato che scrivere un testo un po’ più lungo che mantenga un determinato rapporto con le dimensioni delle immagini allegate, porta un miglior posizionamento e indicizzazione nel web. Così scrivono inserendo nel testo inutili preambuli e frasi ripetitive che ledono una buona lettura.

Trova la sfera giusta

Immaginate di aver necessità di una sfera per cuscinetti di diametro pari a 3,8mm. Detto così sembra facile, è sufficiente prenderla, misurarla e montarla nel cuscinetto. Immaginate ora che il contenitore nel quale si trova questa sfera sia pieno di tante altre sfere di diametro pari a 3,9mm. Sareste comunque in grado di trovare subito la sfera che fa al caso vostro? Dovreste ingegnarvi nel trovare un metodo per dividerle (ad esempio realizzare un foro da 3,85mm nel contenitore) oppure misurarle tutte. Ebbene su internet accade la medesima cosa, è molto molto difficile trovare il contenuto di qualità che vi serve realmente in quanto esso è circondato da tanti altri contenuti solo all’apparenza simili ma che in realtà sono fuorvianti. Prenderne uno a caso potrebbe impedire il corretto funzionamento di ciò che avete in mente.

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sembra facile, è sufficiente prenderla, misurarla e montarla nel cuscinetto. Immaginate ora che
il contenitore nel quale si trova questa sfera sia pieno di tante altre sfere di diametro pari
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