Rubrica: Energia
Titolo o argomento: La scelta della sorgente fredda
Tipologie di pompe di calore
Le pompe di calore si distinguono in base alla sorgente fredda e al pozzo caldo che utilizzano. Possono quindi essere del tipo “aria-acqua”, “aria-aria”, “acqua-acqua”, “acqua-aria”, “terra-acqua”, dove il primo termine indica la sorgente fredda dalla quale si preleva calore ed il secondo il pozzo caldo nel quale si riversa calore. Di particolare interesse è il mezzo della sorgente fredda dal quale si preleva calore. Ne vediamo di seguito importanti aspetti relativi alle tre principali tipologie ovvero:aria, acqua e terra.
Aria
L’aria è disponibile ovunque.
L’installazione della pompa di calore con sorgente fredda ad aria è relativamente semplice.
La potenza resa dalla pompa di calore diminuisce in concomitanza con la diminuzione della temperatura dell’aria.
Rumorosità per elevate quantità di aria da trattare.
Qualora si utilizzi aria esterna all’edificio, intorno a 0 °C, è necessario attivare un sistema di sbrinamento che comporta un ulteriore consumo di energia.
Cali critici di rendimento sotto i 5-6 °C.
L’utilizzo di aria interna all’edificio risulta essere più vantaggioso.
L’utilizzo di aria interna all’edificio prevede che essa sia rinnovata regolarmente (aria viziata).
Acqua
Nonostante due terzi del pianeta siano coperti da acqua essa non è sempre disponibile nelle immediate vicinanze di un edificio.
L’installazione della pompa di calore con sorgente fredda ad acqua è relativamente semplice.
Ridotta rumorosità.
Cali critici di rendimento sotto i 5-6 °C (con acqua di superficie).
Possibili problemi di ghiacciamento (con acqua di superficie).
Temperatura della sorgente fredda più costante (con acqua di falda).
Necessità di richiesta permessi (con acqua di falda).
L’acqua garantisce le prestazioni della pompa di calore senza risentire delle condizioni climatiche esterne.
L’utilizzo di acqua come sorgente fredda richiede un costo addizionale dovuto al sistema di adduzione.
Terreno
Il terreno subisce minimi sbalzi di temperatura rispetto all’aria.
Le tubazioni orizzontali vanno interrate ad una profondità di circa 1-1,5 metri per non risentire delle variazioni di temperatura dell’aria esterna e, allo stesso tempo, mantenere i benefici effetti dell’insolazione.
È necessaria una estensione di terreno da 2 a 3 volte superiore alla superficie dei locali da riscaldare.
Sfruttamento del calore geotermico (qualora siano previste sonde geotermiche).
Soluzione costosa (complessità impianto sia nel caso di tubazioni orizzontali che di sonde geotermiche, superficie terreno necessaria).
Fonte principale: ENEA
Fonte di approfondimento: appunti universitari
Rielaborazione dati e approfondimenti a cura di ralph-dte.eu
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