Tutto e subito: nell’imprenditoria non funziona così

L’imprenditoria, in particolar modo quella giovanile, ha bisogno di stimoli

Ho notato come molte persone frenino le idee dei propri figli/amici/conoscenti inutilmente e feriscano con estrema facilità il loro orgoglio. Molti giovani hanno dei sogni più che raggiungibili, sogni da ragazzi con i piedi per terra, sogni in cui si mette il meglio di sé per raggiungere un obiettivo tanto concreto quanto difficile.

Si desidera aprire un’attività in proprio e c’è chi ti dice: “Cosa lo fai a fare? Tanto se fosse davvero un’idea buona ti pare che non l’avrebbero già messa in atto altri?” E questo scoraggia, non tanto perchè non si crede più nella propria idea, quanto per il fatto che non si sente di avere qualcuno vicino che ti sostenga anche solo moralmente in una fase difficile.

Si desidera aprire una piccola bottega, un locale, un bar, un negozio specializzato, una trattoria, un laboratorio di artigianato o uno studio per esprimere la propria passione e ci si sente dire: “Tanto per me non ci riesci, non serve a niente, dovrai solo pagare un sacco di tasse e avrai un sacco di spese.”

Ma la situazione peggiore la si vive quando avviando un’impresa le difficoltà non si fanno attendere, si suda, si incontrano ostacoli economici, burocratici o di altra natura e qualcuno subito (ignorantemente) afferma: “Te l’avevo detto!”

Ebbene, di solito, queste frasi sono proprie di persone che non sanno intraprendere. Infatti è raro che un qualunque tipo di attività si avvii all’istante con lo schioccar delle dita. Un tempo minimo di due o tre anni è più che plausibile per avviare un’attività e quando di mezzo c’è anche uno sforzo economico i tempi posso dilatarsi ulteriormente.

Provocazione. Se avviare un’attività imprenditoriale fosse così facile e prosperoso (prendo i permessi – apro – guadagno), non lo avrebbero fatto tutti? Se c’è una fetta limitata di giovani che si dedicano ai loro sogni professionali, lavorativi, imprenditoriali, ci sarà un motivo? Avranno o no delle qualità per le quali vale la pena di stargli accanto, sostenerli, incitarli, assisterli e farli consigliare da persone esperte? 😀

Essere “razionali ottimisti” aiuta a guardare le cose con occhio critico e a valutare per prima cosa gli aspetti negativi di un’idea, un progetto, una scelta, nonché la reale fattibilità. In secondo luogo fornisce una carica maggiore per affrontare ogni incombenza. Presentarsi ad una gara di atletica pensando “Tanto perdo” non è mai stata la ricetta giusta per fare una buona prestazione. Non dico vincere… ma avere quella forza mentale che ti permette di pensare “posso competere” sicuramente aiuta a fare il proprio meglio invece di passare il tempo a commiserarsi.

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Decorare un cappuccino. Un esempio di un’arte oltre che di un bel lavoro 🙂