La tecnica della pubblicità Barilla

Rubrica: Pubblicità e dintorni

Titolo o argomento: Aritmie

Avete presente lo spot Barilla* e la voce fuori campo di Mina che offre perle di saggezza sulla vita, sulla famiglia e sugli amici? Avete presente quella sorta di aritmia che adotta nel parlare? Ebbene quel modo insolito di parlare facendo una pausa nel momento in cui proprio non te lo aspetteresti e andando leggermente più veloce nel momento in cui tu invece prenderesti fiato, potrebbe essere la carta vincente per uno spot. Perchè?

Generalmente questi spot vanno in onda in modo più massiccio durante le ore dei pasti, orario in cui, vuoi per la stanchezza, vuoi perchè devi tornare a lavoro dopo poco, la televisione la tieni accesa più per compagnia che per ascoltarla realmente. Questo lo sa bene chi realizza le pubblicità. Durante il pranzo o la cena il cervello, seppur distratto, avverte un qualcosa di insolito, avverte questa sorta di aritmia alla quale non è abituato e subito le rivolge la sua attenzione. Effettivamente gli spot corrono uno dietro l’altro in modo martellante e noi ci abituiamo a non sentirli più; così come percepiamo qualcosa di diverso subito ripristiniamo l’attenzione mancante e lo spot fa il suo egregio lavoro. Chissà se questo dettaglio è voluto o se si tratta di una pura casualità legata all’interpretazione strettamente personale di Mina? Certo è che funziona 🙂

*L’aritmia alla quale mi riferisco è particolarmente evidente sullo spot Barilla che tratta il tema dell’amicizia e che sta andando in onda nei mesi di Giugno/Luglio 2010.

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Ragazzi c’è John!!

Rubrica: Pubblicità e dintorni

Titolo o argomento: Il fascino inconscio del doppiaggio

Diciamoci la verità, John Travolta ha il suo fascino, è un attore accattivante, simpatico, di talento… ma farlo parlare in italiano credo sia stata una pessima idea. Gran parte del suo fascino si dissolve con una pettinatura da bravo ragazzo e con un dialogo incerto, titubante in italiano.

Così mi viene da pensare: “Non sarà che molte serie televisive americane che ci affascinano, ci riescono “anche” per via dei doppiaggi?” Il fatto di attribuire la voce che meglio riteniamo adatta ad un personaggio, il fatto che inconsciamente ci rendiamo conto che il labbiale non combacia perfettamente con i dialoghi che ascoltiamo… che sia questo l’ingrediente magico che rende affascinante spot e serie televisive d’oltre oceano?

Del resto proprio di recente ho visto uno spezzone di una puntata di Scrubs in lingua originale e mi è sembrata totalmente diversa. Si attribuisce un certo carattere ad un personaggio anche per il suo modo di parlare ma la voce in realtà è di un doppiatore italiano. Quando poi lo si ascolta in lingua originale il personaggio che ci eravamo creati nella nostra fantasia può persino deluderci… essere diverso da come noi lo abbiamo disegnato con la nostra fantasia. Se inoltre il personaggio, oltre a parlare con la sua voce, tenta di parlare in italiano stravolgendo le parole…

… beh allora credo che se la pubblicità telecom fosse stata girata doppiando John Travolta con il suo solito doppiatore e dandogli la possibilità di trasmettere la sua nota sicurezza in sé stesso, probabilmente sarebbe stata una pubblicità più sexy, più accattivante e di maggiore impatto.

Attenzione. Dare un giudizio sulla pubblicità non significa dare un giudizio sul prodotto in essa mostrato. Si tratta di due prodotti che devono essere valutati distintamente. Evitare quindi commenti sui prodotti oggetto dello spot.

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La pubblicità diretta, vera che non ci gira intorno…

Rubrica: Pubblicità e dintorni

Titolo o argomento: Messaggi diretti (La pubblicità dei televisori Sharp azzera tutte le altre)

Mi sono sempre chiesto: “Come mai le pubblicità dei televisori sono così nitide, con colori sgargianti, effetti luminosi brillanti?” Ovvio!! Perchè pubblicizzano le doti di un nuovo televisore. Si ma, pensandoci bene, queste doti le sto vedendo tramite una pubblicità sul mio televisore… Quindi il mio televisore può offrirmi molto di più di quanto sia solito mostrarmi. E soprattutto, se quello che vedo sul mio televisore durante la pubblicità mi stupisce, significa che non ho bisogno di un nuovo televisore. Perchè il mio televisore già riproduce ciò che la pubblicità sta enfatizzando in quel preciso istante.

Capito cosa voglio dire?

Ebbene finalmente qualcuno ha pensato di essere più diretto con un messaggio che azzera tutte le altre pubblicità di televisori: lo slogan della Sharp dice chiaro e tondo che non potrò vedere le performance del loro nuovo prodotto sul mio televisore. Mi invitano quindi a valutare realmente di persona con i miei occhi quello che vedrò presso una loro esposizione. Apprezzabile il fatto di non voler tentare di convicermi di qualcosa utilizzando il mio stesso televisore. Non trovate? 🙂

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Attenzione: questa valutazione non si riferisce alla Sharp come azienda ma all’agenzia pubblicitaria che per conto di Sharp ha ideato questo slogan. Lo Studio Creativo Ralph DTE non conosce agenzie pubblicitarie (in quanto provvede autonomamente alla propria pubblicità) pertanto i giudizi che vedrete in questa categoria saranno puramente imparziali e disinteressati. Se effettuando valutazioni dovessimo valutare più volte spot provenienti dalla stessa agenzia, sarà puramente casuale.

Perchè le pubblicità comiche non funzionano più?

Rubrica: Pubblicità e dintorni

Titolo o argomento: Comicità

Quando il mondo della pubblicità ha virato puntando sulla comicità, ha trovato un metodo ottimo per ottenere attenzione e raggiungere il pubblico da casa. Ci si affezionava a curiose e improbabili storielle durante le quali, tra le righe si presentava un marchio, un prodotto…

Un’idea ottima che ha funzionato per molti anni. Tuttavia oggi qualcosa non va. Le pubblicità divertenti attirano il pubblico che però spesso e volentieri nemmeno ricorda il prodotto pubblicizzato o i contenuti dell’offerta mostrata.

Spesso il personaggio che recita nello sketch è più famoso del prodotto pubblicizzato. Questo, oltre a portare grandi costi per chi commissiona una pubblicità, fa si che pochissimi si ricordino l’oggetto della promozione. E’ molto più facile che ci si ricordi la battuta detta dal comico. Tuttavia esistono delle eccezioni come ad esempio la pubblicità di FASTWEB nella quale Valentino Rossi non è protagonista di scene in moto e non ha nulla a che fare con il suo mondo (idea ottima a mio avviso) e, incuriositi dal fatto di vederlo in una veste più quotidiana, ascoltiamo cosa ha da dire insieme al simpaticissimo comico Paolo Cevoli.

Al contrario nel caso di quell’altra pubblicità, che non ricordo mai qual è, Mike Bongiorno e Fiorello mi fanno ridere ancor di più ma non è mai successo una sola volta che mi ricordassi cosa cavolo stessero pubblicizzando. Mi distolgono troppo dall’oggetto del messaggio.

L’esempio migliore che mi viene alla mente (è penso sia ottimo visto che conosco molte persone che lo ricordano in qualunque momento) è quello della pubblicità della Palio nella quale un ciclista, ai semafori,  si appoggiava sempre sul cofano di una Palio nuova nuova… Il risultato fu che l’automobilista, scocciato, all’ennesimo semaforo mise la retromarcia all’improvviso e il ciclista cadde. Pubblicità a dir poco ottima visto che a distanza di anni la gente ricorda queste 3 parole: ciclista, fiat, palio… Il bello è che la pubblicità costò veramente poco ed i protagonisti erano perfetti sconosciuti (ragione per cui lo spot costò poco). La pubblicità ebbe molto successo, la vettura un pò meno… Ma questo è per un altro motivo…