Curiosità sul cervello, l’elaboratore più avanzato al mondo: connessioni tra attività fisica, cervello e salute – Parte 3

Rubrica: Neuroscienze

Titolo o argomento: Curiosità sul cervello, l’elaboratore più avanzato al mondo

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Quindi, come introdotto nel precedente articolo, se non si fa attività fisica gli elettroni tossici, derivanti dal processo di assorbimento del glucosio da parte delle cellule, si accumulano in eccesso nell’organismo perchè non entra abbastanza ossigeno utile ad assorbirne la maggior parte. Persino se si dispone di un cervello sano c’è modo di migliorare il sistema di rifornimento del sangue, e quindi dell’ossigeno, ai vari tessuti mediante l’attività fisica. Quello che spesso non viene compreso è che l’esercizio non fornisce ossigeno e nutrimento al corpo ma lo munisce  di un accesso migliore per l’ossigeno e per il nutrimento. L’esercizio fisico crea letteralmente nuovi vasi sanguigni nei tessuti organici dando così modo all’ossigeno di raggiungere maggiori aree dove si annidano gli elettroni tossici ed abbattere drasticamente la tossicità che comportano.

L’esercizio fisico incrementa il flusso sanguigno attraverso i tessuti dell’organismo perchè i vasi sanguigni vengono stimolati a creare una particolare molecola. Tale molecola prende il nome di ossido nitrico ed è in grado di regolare il flusso sanguigno. Quando il flusso viene incrementato automaticamente l’organismo genera nuovi vasi sanguigni in grado di penetrare sempre più in profondità nei suoi tessuti. Questo straordinario processo migliora sia la distribuzione del nutrimento che la rimozione delle sostanze di scarto nocive ed ha luogo in modo efficiente solo con l’esercizio fisico regolare.

Quanto espresso vale per l’intero corpo umano, quindi anche per il cervello. Grazie a studi di Neuroimaging è stato possibile dimostrare che l’esercizio fisico incrementa il volume sanguigno in una zona cerebrale denominata “giro dentato”. Il giro dentato è una parte vitale dell’ippocampo, profondamente responsabile della nostra memoria. Un volume superiore di sangue, in grado di raggiungere il cervello attraverso nuovi capillari stimolati dall’esercizio fisico, permette di nutrire e ripulire una quantità superiore di cellule nervose. Ma non solo, oltre al miglioramento dell’accesso ai tessuti si è provata la stimolazione di uno dei più potenti fattori di crescita cerebrali, si tratta del “Brain Derived Neurotrophic Factor” (fattore neurotrofico di derivazione cerebrale) il quale si comporta come un fertilizzante agevolando lo sviluppo di tessuto sano, stimolando la neurogenesi e rendendo desiderosi i neuroni di connettersi maggiormente gli uni con gli altri.

Continua…

Fonte: John Medina – Molecular biologist

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Migliorare la distribuzione del nutrimento ai tessuti e la rimozione delle sostanze
tossiche di scarto richiede un minimo di impegno giornaliero nel compiere attività
fisica aerobica con la volontà ed il desiderio di volerlo fare realmente.
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Curiosità sul cervello, l’elaboratore più avanzato al mondo: connessioni tra attività fisica, cervello e salute – Parte 2

Rubrica: Neuroscienze

Titolo o argomento: Curiosità sul cervello, l’elaboratore più avanzato al mondo

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Nel precedente articolo si è introdotto il nesso logico tra esercizio fisico, salute del cervello e salute del corpo, spiegando come il cervello si sia sviluppato 2 milioni di anni fa accrescendo improvvisamente il suo volume e migliorando le sue prestazioni, così come quelle dell’intero organismo, quando l’uomo camminava per ben 10-20 km al giorno a caccia di cibo ed alla ricerca di luoghi sicuri. La gran mole di esercizio ha sviluppato in qualche modo le sue capacità cognitive e si è riflessa sulla sua salute. L’esercizio fisico non fa solamente bene all’organismo in modo diretto ma offre benefici al cervello che si ripercuotono di conseguenza sull’intero organismo.

I numeri dei benefici

E’ scientificamente dimostrato che esercizi fisici aerobici, rigorosamente all’aria aperta (in zone salubri) e non in locali chiusi, 30 minuti alla volta e non 30 minuti sparsi lungo l’intera giornata, due o tre volte la settimana, accompagnati da una dieta idonea, offrono importanti benefici cognitivi nonché a livello vascolare. Sono altrettanto scientificamente dimostrate le minori incidenze di insorgenza dell’Alzheimer, addirittura -60%, e della possibilità di ictus cerebrale, -57%.

Camminare parecchie volte alla settimana, con passo andante e per almeno 20 minuti di seguito, già offre vantaggi tangibili per il cervello. Si è persino osservato che i sedentari irrequieti che si muovono nervosamente mostrano già dei benefici, sia di tipo cognitivo che vascolare, rispetto ai sedentari che stanno totalmente fermi.

L’esercizio fisico fa talmente bene al cervello che è in grado di agire incisivamente sull’umore, addirittura molti psichiatri affiancano le normali terapie ad un regime calibrato di attività fisica. Oggi non sono rari i casi di depressione coltivata tra la vita in ambienti chiusi, l’ozio ed il continuo uso, smodato, di gadget elettronici e social media. In simili casi c’è una lunga coda di patologie, anche più gravi della depressione, che possono potenzialmente mostrarsi molto prima della terza età.

Sia nei casi di depressione che di ansia l’esercizio fisico si è rivelato immediatamente benefico e con effetti duraturi sia nell’uomo che nella donna. Più a lungo si mantiene uno stile di vita ricco di attività fisica (non agonistica) all’aria aperta è maggiori sono i benefici riscontrati dagli scienziati.

Un curioso meccanismo

Ma andiamo gradualmente sul tecnico. Il corpo umano opera affinché i cibi di cui si alimenta siano convertiti in glucosio ovvero in quel tipo di zucchero che rappresenta una delle risorse energetiche “preferite” del corpo stesso. Il glucosio ed altri prodotti metabolici sono assorbiti dal flusso sanguigno attraverso l’intestino tenue. Le sostanze nutritive successivamente vengono inviate all’intero organismo per poi depositarsi nelle cellule che costituiscono i vari tessuti organici. Le cellule hanno il “vizio” di accaparrarsi famelicamente ciò che è dolce. La chimica delle cellule scompone la struttura molecolare del glucosio e ne estrae energia zuccherina. Tale processo è talmente violento che alcuni atomi vengono letteralmente fatti a pezzi generando molte scorie tossiche. Nel caso di cui ci stiamo interessando tali scorie sono rappresentate da una moltitudine di elettroni strappati agli atomi delle molecole di glucosio. Gli elettroni spaiati impattano contro altre molecole presenti nelle cellule trasformandole in radicali liberi, le sostanze più tossiche conosciute dal genere umano. Questi elettroni possono persino provocare mutazioni del DNA. Ciò che impedisce all’organismo di morire rapidamente per overdose di elettroni è un’atmosfera ricca di ossigeno la cui principale funzione, una volta respirato, è quella di assorbire quanti più elettroni nocivi possibile.

Il cervello umano non può attivare più del 2% dei suoi neuroni simultaneamente. Se si superasse una tale soglia il consumo di glucosio sarebbe così elevato da causare uno svenimento. Ciò significa che il cervello ha bisogno di molto glucosio ma questo genera allo stesso tempo molte scorie tossiche. Di conseguenza necessita di una abbondante ossigenazione, tramite il sangue che vi affluisce, che deriva unicamente da una costante e proporzionata attività fisica. Ecco spiegato quindi il nesso logico tra esercizio fisico, salute del cervello e salute del corpo. Del resto se il cervello non va è difficile che vada tutto il resto dell’organismo.

Tre importanti requisiti

I tre requisiti per la vita di ogni individuo sono quindi: alimenti (sani), assunzione di liquidi (sani), aria fresca (salubre). Si può vivere una trentina di giorni senza cibo ma solo una settimana senza acqua (concetto che dovrebbe essere assodato più che altro dai lettori avanti con l’età dato che più si va avanti con gli anni e più, chissà perché, si tende a bere meno autodanneggiandosi e vivendo sempre più in modo statico in ambienti chiusi… la ricetta per morire presto e gravemente ammalati, a voi la scelta), infine circa 5 minuti in assenza di ossigeno sono sufficienti per rischiare danni gravi e permanenti al cervello.

Continua…

Fonte: John Medina – Molecular biologist

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