Diventare istruttore di guida sicura/guida in pista

Rubrica: Diventare istruttore di guida sicura/guida in pista -1-

Titolo o argomento: Il problema della licenza

Siamo alle solite, ogni volta che mi balza un’idea in testa ecco che subito si presentano una miriade di ostacoli. Sinceramente non so se accade solo in Italia o se come dice il detto “tutto il mondo è paese”.

Abbiamo intenzione di organizzare dei corsi teorico-pratici di guida sicura prima e di guida in pista poi, rivolti inizialmente solo agli studenti di ingegneria che prenderanno parte ai progetti formula student – formula SAE. Successivamente il progetto potrebbe crescere e rivolgersi ad un maggior numero di appassionati.

Il nostro problema però è che non ci accontentiamo di insegnare teoria e pratica, anche solo ad un numero limitato di studenti universitari, senza avere una opportuna qualifica che attesti una determinata competenza. Inoltre è importante che prima di insegnare ad altri si esasperino le proprie conoscenze e si studi in modo tale da essere realmente in grado di adempire a tale responsabilità.

Dunque, a chi potevamo rivolgerci per avere le debite informazioni se non alla Commissione Sportiva Automobilistica Italiana ACI CSAI direttamente collegata alla FIA? Detto fatto: Ci siamo messi in contatto con la segreteria dell’ACI CSAI per ottenere tutte le informazioni possibili e la risposta ottenuta è stata la seguente:

Non esistono corsi presso l’ACI CSAI per diventare istruttori di guida sicura – guida in pista aperti al pubblico. Possono diventare istruttori solo persone che, oltre a dimostrare di avere la capacità di insegnare ad altri, siano stati piloti e con una carriera brillante.

Questo significa che anche per fare l’istruttore devi aver posseduto grandi budjet, partecipato a campionati e addirittura vinto corse o titoli… Non sarà troppo? Chi ci segue da tempo sa benissimo che non ci siamo fermati qui. Stiamo infatti prendendo contatti con le maggiori scuole di guida sportiva presenti sul territorio italiano ed all’estero e già abbiamo avuto risposte interessanti. Ovviamente vi faremo sapere le novità e speriamo che qualcuno di voi possa illuminarci con quello che sa scrivendo un commento a questo articolo.

Clicca a sinistra sulla categoria “I/O Pilota” per leggere tutti gli  articoli di questa rubrica oppure visita la pagina Motorsport di questo Blog.

Simulazione ammortizzatori scarichi e perdita controllo veicolo

Rubrica: Simulazione dinamica del veicolo

Titolo o argomento: Effetti degli ammortizzatori scarichi sulla sicurezza di guida

Diciamoci la verità, nella lista delle cose da comprare, gli ammortizzatori per la vostra auto sono all’ultimo posto, non è vero? Mi rendo perfettamente conto. In questo articolo però, grazie ad un “simulatore” basato su modelli fisici-matematici, abbiamo voluto mostrarvi cosa può accadere (anche senza alta velocità) quando si scarta un ostacolo improvvisamente e con gli ammortizzatori al termine della loro vita utile.

La prova è stata simulata/effettuata utilizzando un simulatore basato su modelli fisici e matematici, pertanto le masse del veicolo e delle persone a bordo sono molto ben simulate. Anche le forze agenti su sterzo, gomme, motore, ammortizzatori, scocca e persone a bordo sono prossime alla realtà. Ogni massa è stata presa in considerazione senza lasciare nulla al caso. La prova è stata condotta in una giornata ventosa. L’asfalto è asciutto.

Ma vediamo le 5 fasi rappresentate nella sequenza di immagini sotto:

Fase 1: Il guidatore avverte che la vettura è traballante e per evitare l’ostacolo tenta di anticipare la traiettoria. La vettura risponde molto lentamente.

Fase 2: Il veicolo colpisce proprio l’ostacolo che si è tentato di evitare. Gli ammortizzatori anteriori si comprimono eccessivamente. Quelli posteriori si estendono senza l’opportuna frenatura. A bordo ci sono quattro persone sui 60-70 kg. Il guidatore si rende conto che non riesce a controllare il veicolo e va in panico.

Fase 3: Il guidatore “tenta” una manovra di emergenza e, proprio nel momento in cui frena più violentemente e con le ruote sterzate (manovra da evitare nella stragrande maggioranza dei casi anche se spesso viene per istinto), la vettura si destabilizza ancora di più e si imbarca.

Fase 4: Gli ammortizzatori (sul lato sinistro dell’auto) sono totalmente compressi, non vi è più alcun effetto smorzante e la tenuta del veicolo è affidata unicamente alle gomme. Si nota la strisciata sull’asfalto dovuta al bloccaggio delle gomme ed al sovrasterzo incontrollato causato dall’eccessiva azione sui freni.

Fase 5: Per fortuna la corsa della vettura termina senza il ribaltamento del mezzo. Questo anche grazie all’ambiente simulato insieme alla vettura, ovvero la pista. Il tracciato è privo di buche, cunette, corsie a doppio senso.

Quello che invece accade nella realtà e che differisce da questa simulazione è la fine della corsa (spesso contro altre macchine, cunette o alberi) di cui si sente parlare sui telegiornali. Non è sempre l’alta velocità la causa, bensì la perdita di controllo. Un veicolo più facilmente controllabile è un veicolo con ammortizzatori, gomme e freni in ordine. Un consiglio: in attesa di sostituire gli ammortizzatori evitate di viaggiare sovraccarichi; questo sposterà leggermente il limite della vostra vettura.

utilitaria_ammortizzatori_scarichi_img1_500px.gif

Ho gli ammortizzatori scarichi ma conosco bene la mia auto…

Rubrica: Incominciamo a parlare di automobili -19-

Titolo o argomento: Il pericolo sottovalutato degli ammortizzatori scarichi

E’ corretta l’affermazione presente nel titolo? No, però è molto diffusa. Inutile stare a ripetere l’ennesima volta che gomme, ammortizzatori e freni sono la parte più importante della vostra auto… Non serve a nulla, meglio spiegare in breve: “perchè?!”

Quando entrate in curva, per effetto dell’inerzia la vostra automobile tende a coricarsi dal lato opposto alla curva. Ciò significa che se prendete una curva a destra, l’auto si coricherà sulla sinistra mandando in compressione gli ammortizzatori a sinistra. E viceversa. Fin qui tutto ok. Ho fatto questa precisazione perchè molte persone con cui ho parlato avevano idee confuse al riguardo.

Quando invece andate ad agire sui freni i carichi non si trasferiranno lateralmente ma longitudinalmente. Ragione per cui notate che le automobili in frenata si abbassano davanti e tendono a sollevarsi sul retro. E anche qui il ragionamento per molti è scontato. Molto bene.

Nel momento in cui un ammortizzatore si comprime, se questo è scarico, perde l’effetto di assorbimento per cui è stato ideato. Questo perchè più un ammortizzatore è scarico e più è in grado di comprimersi completamente. Una volta che l’ammortizzatore arriva a fine corsa si ha lo stesso effetto che si avrebbe se la macchina ne fosse priva. L’auto diventa un corpo rigido  non ammortizzato che non è in grado di smorzare le irregolarità della strada o i trasferimenti di carico che si hanno frenando, accelerando, curvando. La macchina rimbalza quindi pericolosamente e in curva sbanda in quanto le gomme, da sole, non riescono a controllare i movimenti di un veicolo.

Risultato: quando l’ammortizzatore non può più lavorare perchè è totalmente compresso (in quanto scarico), lavorano solo le gomme… Esse si deformano smorzando le irregolarità della strada per quanto possono; una volta superato il loro limite (deriva), l’auto perde aderenza e stabilità e si verificano molti degli incidenti di cui sentiamo parlare tramite i media.

Finchè un ammortizzatore sarà in buone condizioni, prendere una curva significherà smorzare le asperità della strada senza che questo arduo compito spetti tutto alle gomme; significa che l’esuberanza di un veicolo che pesa circa 1400 kg viene opportunamente frenata e contenuta.

Prendete la molla di una penna a scatto, comprimetela tra le vostre dita dalla posizione di riposo a quella di massima compressione. Noterete come una volta compressa totalmente la potete accomunare ad un corpo rigido, una barretta la quale non è più in grado di  smorzare alcuna ulteriore forza agente su di essa. Ebbene per gli ammortizzatori la storia è molto simile.

[kml_flashembed movie="http://www.youtube.com/v/7Rb4PERPM3U" width="425" height="350" wmode="transparent" /]

A metà del video sopra è possibile osservare come funziona un ammortizzatore

La sospensione è un organo costituito da molla e ammortizzatore. Le molle non si scaricano mai; quello che va sostituito con i chilometri sono gli ammortizzatori. Molle e ammortizzatori sono abbinati insieme per un motivo alquanto semplice: Se la vostra macchina fosse sospesa solo su molle, dondolerebbe continuamente e pericolosamente in modo nauseante. La presenza dell’ammortizzatore invece fa sì che la molla possa compiere il suo lavoro ogni volta che le viene richiesto ma che poi la sua azione possa essere smorzata e frenata sia in compressione sia in estensione proprio grazie all’ammortizzatore il quale però ha una vita limitata.

Oltre 200 cavalli e non sentirli

Rubrica: Incominciamo a parlare di automobili -6-

Titolo o argomento: Oltre 200 cavalli e non sentirli

Le generazioni cambiano, si evolvono, non sempre nelle direzioni che preferiamo… Questo vale anche per le auto. Una volta (circa 10-15 anni fa) era l’era delle Lancia Delta HF integrale Evoluzione, delle RENAULT Clio 1.8 16V e Williams, delle Ford Escort RS Cosworth, delle Opel Astra GSi, delle pepate Peugeot 106 rally, Toyota Celica, Subaru Impreza… Erogazioni di coppia e potenza aggressive, di pura indole sportiva.

Si tratta di auto che oggi non possono più essere realizzate dalle case costruttrici (con quei parametri motoristici) per poter rispettare le normative anti inquinamento. Regola assai corretta ma altrettanto inefficace dato che basta il primo camion o furgoncino (che si ferma in centro per azioni di carico e scarico) ad appestare un’intera via di prima mattina… Mentre, al contrario, credo siano veramente rare le volte in cui avete notato un’auto “racing replica” per i gas di scarico piuttosto che per il suo fascino e per il fatto che sia rara da vedere*…

Quali sono stati i risultati?

Adeguare una vettura (ma anche una moto: vedi il caso di Aprilia che ha abbandonato il progetto RS 250) alle normative anti inquinamento, “costa” non poco. Si è dovuto aggiungere da una parte per togliere, come quasi sempre accade, dall’altra.

Dove si è tolto?

Oggi si cerca di ricreare il mercato di una volta ricco di funs di piccole sportive aggressive, ma lo si fa in maniera errata da un punto di vista tecnico. Vedremo tra poco perchè. Abbiamo detto che adeguare una vettura alle rigide norme anti inquinamento ha dei costi elevati e a livello di marketing fa poco effetto: Immaginate una casa costruttrice che vuole far conoscere la sua sportiva puntando sul fatto che inquina poco… L’intento sarebbe sicuramente buono ma di scarso effetto. I giovani non sarebbero interessati. Perlomeno non tutti.

Come si è operato?

Sono state incrementate le potenze raggiungibili dai motori delle nuove sportive. Sono state, in alcuni casi aumentate anche le cilindrate o i sistemi di iniezione e sovralimentazione. Si è messo mano alle centraline offrendo anche la possibilità di mappature optional per erogazioni più corpose… Si è tornati alle linee più racing e spartane in linea con la filosofia di anni fa.

C’è solo un piccolo problema tecnico:

sono stati aggiunti tanti, troppi cavalli sulle trazioni anteriori. Tecnicamente qualunque esperto del settore dovrebbe perlomeno sapere che la trazione anteriore oltre i 200 CV inizia a non avere più senso. La vettura pattina sempre, il volante si alleggerisce e scaricare la cavalleria in esubero a terra diventa assai difficile. Inoltre i sottosterzi sono all’ordine del giorno.

Pertanto sono stati aggiunti dei traction control.

La vettura inizia a pattinare e, tempestivamente l’erogazione della potenza viene tagliata.

Risultato?

Possessori di vetture da 220-240 CV (ma stanno arrivando sul mercato anche modelli da 300CV trazione anteriore) hanno lamentato l’inefficacia del mezzo, la mancanza di emozioni e la perdita di scariche di coppia entusiasmanti. Su autorevoli riviste sono stati pubblicati articoli in cui  possessori ad esempio di Lancia Delta Integrale da 220 CV dichiaravano di esser passati a vetture nuove da 240 CV sempre sovralimentate ma a “trazione anteriore” e quindi obbligatoriamente con TC, con il risultato di una enorme delusione. La vettura nuova risulta fin troppo dolce e facile da guidare inoltre proprio nel momento in cui sembra arrivare il bello, il TC interrompe l’alimentazione per evitare il pattinamento delle ruote ed ogni emozione svanisce.

Conclusioni:

Auto di questo genere e con le suddette potenze, potevano tranquillamente esser realizzate a trazione integrale (più raramente posteriore) ma il costo dell’intervento sarebbe stato troppo elevato per le case costruttrici che si sono limitate ad adottare Traction Control su economiche trazioni anteriori, nonchè cerchi di maggiori dimensioni (diametro) per ridurre l’effetto di pattinamento ed aumentare la stabilità e le tanto agognate gomme più larghe una volta non omologabili e che fecero sudare un’intera nazione di appassionati per poterle montare.

Il rovescio della medaglia:

Non bisogna d’altra parte omettere di dire che rendere l’erogazione più dolce ha facilitato la guida anche agli appassionati meno esperti. E’ servita quindi a ridurre la quantità di incidenti su strada dovuti all’inesperienza. Non tutti i possessori di vetture performanti sono dei piloti e la filosofia delle case costruttrici per allargare le vendite sta proprio in questo: “Ti piace l’auto sportiva? Non sei un pilota? Non è detto che tu debba esserlo! Ci pensa l’elettronica a fare ciò che non sai fare!”

Ecco in questo ci vedo molti motivi di discussione sia pro che contro…

*Mi riferisco a vetture racing replica puramente originali in ogni loro parte e che possono essere tranquillamente iscritte all’ASI come auto d’epoca o storiche.