In crisi anche i grandi colossi…

Rubrica: Crisi, osservazioni e riflessioni

Titolo o argomento: In crisi anche i grandi colossi ma sarebbe più opportuno dire…

… ma sarebbe più opportuno dire in crisi anche i piccoli commercianti e artigiani!

Vediamo perchè. Quando c’è aria di crisi i primi a soffrirne sono coloro che hanno dimensioni enormi. Sono sempre i primi a sapere se sta per arrivare una crisi o meno e sono loro che attraverso i media diffondono la notizia di crisi e difficoltà economiche che li interessano. Il “piccolo” invece ha spese di gestione molto minori, meno dipendenti da pagare, meno fattori da gestire… meno cose da perdere… E’ sufficiente leggere e confrontare un “conto profitti” e un “conto economico” di una piccola impresa e di una grande impresa (vi mostreremo alcuni esempi nei prossimi articoli), per rendersi conto di come sia di gran lunga più facile per una grande impresa, andare in contro a momenti realmente difficili.

Il “piccolo” inoltre ha dei vantaggi circa la possibilità di cambare velocemente modo e logica di lavoro senza che questo comporti grandi spese, grandi investimenti e grandi cambiamenti nell’organizzazione del personale.

Al contrario in grandi società come la General Motors, un efficiente cambiamento di politica, è un’operazione molto difficile e che altrettanto difficilmente viene attuata.

Perchè?

Perchè General Motors è una società nella quale l’azionista più grande ha un qualcosa come l’1,2% delle azioni. L’azionista più grande di General Motors è una delle persone più ricche del pianeta e possiede solo l’1,2% delle azioni totali…

Cosa vuol dire?

Vuol dire che si tratta di una società talmente grande dove è praticamente impossibile riunire tutti i soci e renderli coesi nel cambiare una politica aziendale. I soci si preoccupano semplicemente di vedere l’andamento delle azioni e valutare se, nel breve o lungo periodo, hanno convenienza a rimanere soci o a vendere le azioni.

Chi si preoccupa allora dell’andamento della società?

Gli amministratori, capaci o meno che siano, prendono le decisioni circa il futuro della società. Se sbagliano, la società affonda e con loro tutti quelli che ci sono dentro. Azionisti compresi. Il lavoro dell’amministratore non viene retribuito in base al successo delle sue operazioni. Questo fa sì che venga comunque percepito uno stipendio indipendentemente dalla resa del lavoro svolto.

Perchè gli azionisti di una società non mandano via gli amministratori meno capaci?

Perchè come vi spiegavo prima in soldoni, sono in numero talmente ampio da dover sostenere dei costi impressionanti per indire convegni, conferenze e per poter pubblicizzare le loro nuove idee utili alla società. In pratica l’azionista scontento ha convenienza a vendere le sue azioni (considerando le perdite) piuttosto che tentare di smuovere le menti degli altri soci verso nuovi modi di lavoro, nuove idee, nuovi cambiamenti (operazione molto più costosa).

Tanto per farvi capire: nessuno ci mette la passione, il desiderio di raggiungere un obiettivo, un sogno… Si tratta semplicemente di operazioni finanziarie volte alla massima resa. Tuttavia non è detto che, chi di dovere, ne sia capace. Spesso amiamo/odiamo un marchio semplicemente per il fatto che ci piaccia o meno la linea di un suo prodotto. La verità invece è molto più complessa e ho cercato di “abbozzarvela” con parole che spero siano state semplici.

grandi-societa.jpg

Quel benessere momentaneo che costa caro…

Senza accorgercene ecco in breve (si fa per dire) la lista alla quale ci siamo assuefatti piano piano, o perchè lo fanno gli altri, o perchè il mercato ce lo ha quasi imposto “silenziosamente”:

Neanche a dirlo: il cellulare. Superfunzionale: deve fare filmini con la qualità di un colossal; foto (con il pacchetto THE BEST viene anche il tecnico per le luci); giochi, televisione, radio, lettore mp3, computer, palmare, navigatore, sms, mms, internet, wi-fi, avvisarvi su chi ha vinto un reality, a volte RUBRICA, più raramente usato per telefonare… 😀

Neanche a ridirlo: secondo cellulare con la tariffa più agevolata per le chiamate verso le targhe dispari, per quelle pari invece usiamo il telefono precedente

Lettore mp3: per ascoltare 80 GB di canzoni ovvero 22.857 brani da ascoltare tutti (68.571 minuti di musica ovvero 1142,85 ore) ovviamente in mezz’ora di autobus.

Navigatore per ritrovare la macelleria in paese sotto casa nostra. Non mi ricordo mai se quando apro il portone devo girare verso il bar o verso la croce gialla….

Computer portatile con l’hard disk più grande della storia… per salvare 20 file di testo che stanno in un dischetto da 1,44MB scritti con l’ultimo programma di scrittura che però occupa 3GB. E per tenere le foto del battesimo del figlio del cugino della sorella di quella nuora di terzo grado amica del collega del tabaccaio di fronte casa di nonna. Ma non la nostra nonna vera, la vecchietta di paese tanto tenera che ormai è diventata un parente.

Portatile Mignon. Si appoggia comodamente sul portarotolo di carta igenica per fare video conferenze con gli amici soprattutto nel “momento del bisogno”…

Macchina fotografica da Xn MegaPixel in modo che le foto, se sono brutte, si vedano veramente bene… che sono brutte.

Utilitaria con verniciatura fatta a mano nel primo pomeriggio dallo stesso stilista che ci ha fatto la cinta così pesante che ci cadono i pantaloni. Auto ovviamente munita di presa usb per collegare il pace maker alla centralina e scegliere la mappatura: sport, race, pioggia (rain), gita nell’entroterra toscano… per sentire la strada “nel cuore”.

Televisore al Plasmon (plasma) per “nutrire energicamente” i nostri bambini con concetti fondamentali e di primaria importanza per la loro crescita e lo sviluppo delle loro capacità: reality, gente spacciata per famosa non si sa per quale motivo, pubblicità di tariffe, canoni, abbonamenti ai quali, mi raccomando, non possiamo mancare; gente che canta, balla, zompetta, si offende, si pettina al buio… Una volta va bene, due pure, ma sempre attaccati li no eh!

Lettore dei “soli” formati: cd/dvd/hd/blueray/md/sd/mmc/3,5″/dat/video8/vhs/miniDV/HDV/cici/coco/ecacameocaz (come direbbe un buontempone che conosco), ma stiamo aspettando che ne escano altri 20 per averli tutti 😀

Occhiali da sole che abbaiano il sole stesso. Li riconosci perchè sono così potenti che li vedi in giro quando il sole per non farsi abbaiare rende la giornata nuvolosa…

Penso non manchi nulla. Qualche scemenza per farsi due risate. Due risate che però fanno riflettere.

Aspetti psicologici.

Molti psicologi e studiosi ritengono che questo grande desiderio di possedere tutto nasca da un recondo senso di insoddisfazione personale che più si tenta di colmare con degli oggetti e più ci lascia vuoti. Ogni nuovo ogggetto è una nuova speranza di felicità… una felicità che si assopisce già dopo poche ore dall’acquisto. Diverso è il discorso per chi acquista materiale tecnico per una reale utilità o meglio per lavoro o passione. In questi ultimi casi un acquisto tanto agognato può rendere realmente più sereni per il raggiunto scopo di un obiettivo ambito e per la consapevolezza che tale materiale sarà utile a qualcosa, utile a raggiungere uno scopo. E’ importante distinguere sempre un acquisto motivato da un acquisto fatto per noia.

Quando tiriamo troppo la corda…

Oggi ho ricevuto una mail da Tophost, la mail in questione si riferiva all’annullamento di un servizio che hanno proposto negli anni passati con risultati che fanno riflettere. L’iniziativa offriva ai clienti la possibilità di scegliere da soli il prezzo da pagare per il secondo anno (o successivo) di servizio di hosting -ovvero il servizio che ci permette di avere uno spazio nel web per siti e blog- e, chi fosse stato scontento del servizio per motivi plausibili poteva farsi uno sconto da solo e motivare il perchè.

Direi un’iniziativa ottima. Quando mai vi capita che qualcuno vi chieda: “pagami per quanto valgo secondo il tuo parere…”

Naturalmente cosa è successo? In molti se ne sono approfittati e nella mail che hanno mandato ai clienti, e che pubblico qui sotto, trovate le motivazioni che la gente ha dato anche divertendosi a prendere in giro lo staff di Tophost. La mail (in blu) diceva:

Ci dispiace essere arrivati al punto di dover scrivere queste righe. Purtroppo le belle iniziative franano per la furbizia di alcuni soggetti che agiscono in modo avido e approfittatore, senza senso civico e pronti ad accaparrarsi tutto quello che possono, anche se non gli spetta!
 

“Non ho soldi sulla carta ricaricabile”, oppure “mi faccio lo sconto quantità” o anche “penso di aver diritto ad uno sconto”, senza dimenticare i burloni del tipo “siete bravi e rinnovo a meno”; e le chicche “non lo uso” o l’ho usato poco.

Con questa iniziativa molti hanno messo in luce la loro pochezza senza pensarci due volte. Nonostante ad alcune persone, in modo privato, abbiamo detto di smetterla di farsi lo sconto a prescindere a fronte di scuse puerili e di non usare questa iniziativa in modo illecito, non siamo stati ascoltati.
Ora siamo costretti a far sentire la nostra voce in modo chiaro e a malincuore abbiamo deciso di sospendere l’iniziativa del rinnovo a prezzo variabile. Il ringraziamento va alle persone che hanno approfittato dell’iniziativa, potete trovarne in bella mostra alcuni sul blog dedicato ai Clienti.

Un doveroso ringraziamento a chi ha partecipato a tale iniziativa in modo onesto e costruttivo, perché abbiamo ricevuto molti spunti per migliorare e molti attestati di merito.

Ora tornando a noi io mi (e vi) chiedo: “Come è possibile pensare di cambiare l’Italia o, più in grande il mondo, se nel nostro piccolo siamo esattamente come le persone che critichiamo? Il politico perfetto non esiste. E’ utopia. Avoglia a litigare! Quello che può esistere è una società migliore… e parte da noi. Inutili i discorsi del tipo: “ma se non lo fa tizio, perchè lo devo fare io?” ecc. ecc.

Spero ci sia ancora gente che abbia il desiderio di dare l’esempio e trascinare sulla buona strada le persone che ha intorno. Se ciò fosse ramificato, ognuno di noi farebbe molto…