P.N.D. Metodo ultrasonoro

Rubrica: P.N.D. Prove non distruttive -3-

Titolo o argomento: Metodo ultrasonoro

Il metodo ultrasonoro sfrutta la propagazione e la riflessione, all’interno di un pezzo, di onde di frequenza superiore a quella percepibile dall’udito. La presenza di difetti modifica la riflessione di queste onde e permette l’individuazione dei difetti stessi e, in certi casi, anche delle loro dimensioni. Le onde impiegate hanno frequenze normalmente comprese tra 100 khz e 15 Mhz esse sono prodotte dalla vibrazione di cristalli di materiale piezoelettrico (es. quarzo) oppure elettrostrittivo (es. titanato di bario) eccitato elettricamente.

ultrasuoni_190x146.jpg

L’esame può essere effettuato con onde Longitudinali, trasversali, superficiali.

pnd-ultrasonoro-longitudinale.jpg pnd-ultrasonoro-onde-superficiali.jpg pnd-ultrasonoro-trasversale.jpg

Tecniche di applicazione:

Trasduttori

 Con il metodo per trasmissione si usano due trasduttori (posizionati in modo opposto l’uno all’altro) di cui uno emette un treno di onde ultrasonore mentre l’altro è destinato a ricevere quella parte di emissione che non è stata assorbita dallo smorzamento interno del materiale e che non è stata riflessa e deviata da difetti interni favorevolemente disposti.

Con il metodo a riflessione si usa invece un unico trasduttore che emette un treno di onde e sospende l’emissione per il brevissimo periodo necessario a ricevere quella parte di emissione che viene riflessa dalla superficie del pezzo, oppure da eventuali difetti favorevolmente disposti. Per evitare che gran parte dell’energia emessa dal trasdutore venga dissipata, si è soliti immergere il pezzo da verificare e il trasduttore in acqua. Questo metodo evita le normali dispersioni che avverrebbero attraverso l’aria falsificando la prova. (metodo per immersione)

Rilevamento dei difetti

Il rilevamento avviene osservando l’eco riflesso da eventuali difetti. Spostando il trasduttore come fosse uno stetoscopio di un medico, è possibile rilevare difetti che tendono a nascondersi per la loro particolare posizione sfavorevole. Le dimensioni del difetto vengono calcolate per confronto con l’eco di difetti artificiali posti su appositi provini.

Continua…

Trovi i precedenti articoli sul PND a questi link:

parte prima, parte seconda