Quando il tempo non scende

Si sale in macchina e iniziano le prove. Giro dopo giro il cronometro potrebbe decidere  di fermarsi oltre un certo limite. Andare sotto quel limite, anche di pochi centesimi può sembrare un’impresa impossibile. Si continua a perdere tempo e denaro. Si consumano gomme, si usurano, talvolta si rompono, importanti componenti meccaniche. Un enorme dispendio di energia si tramuta in stress e frustrazione.

Perchè?

Inutile tentare di andare contro la fisica, contro le forza centrifuga, contro l’inerzia, contro l’aderenza delle gomme… Inutile spostare nel setup “questo o quello” se non si sa il perchè e gli effetti che un tale cambiamento può produrre. Se un mezzo non risulta equilibrato o se state commettendo degli errori di guida, state tranquilli che il vostro risultato non cambierà insistendo.

Bisogna tornare alla radice, fermarsi e ragionare, ascoltare chi ha più esperienza, sperare di trovarsi a lavorare in un team giovane ma che contenga anche elementi abbastanza “anziani” che sappiano il fatto loro.

Affrontare anche solo una curva in un modo completamente diverso dal nostro, può farci recuperare fino ad un secondo al giro e può produrre un minore affaticamento delle gomme.

Spostare anche di pochi millimetri l’altezza di un’auto da corsa sull’asse anteriore o posteriore può offrire l’inserimento azzeccato che cercavamo.

Studiare e studiare. Studiare e provare. Fermarsi e ragionare. Imparare e riprovare…

abbassare_il_tempo_in_-pista.jpg