Rubrica: Le nostre prove
Titolo o argomento: Impressionante Tesla Motors
Quale miglior scenario che un torrido pomeriggio d’estate per provare di persona il perfetto connubio tra motorsport e ingegneria elettrica?
Grazie a Raffaele Berardi e al team di Ralph DTE ho avuto l’onore di vedere con i miei occhi e sfiorare con le mie dita il frutto delle ricerche della Tesla Motors, la ormai famosissima Tesla Roadster. Premetto che non sono un esperto di super sportive, e consiglio a tutti gli amanti del profumo di pneumatici bruciati di leggere la recensione tecnica qui. Il mio interesse per una vettura avanguardista come questa è più scientifico e mi piacerebbe condividere con i lettori alcuni interessanti punti di vista sul futuro della tecnologia elettrica.
Consapevole che la prima impressione è quella che poi rimane impressa più a lungo, posso dire che il mio primo approccio alla Roadster è stato di puro stupore. Memore di film come Minority Report e Blade Runner, sono rimasto senza parole nel vedere un’auto collegata a una presa di corrente, ricaricarsi come fosse un comune telefono cellulare. In soli cinque anni di ricerca e sviluppo, la Tesla Motors ha sfornato dalle proprie fabbriche di Palo Alto in California – stessa cittadina che ospita il quartier generale di Google – una versione riadattata della Lotus Elise alimentata elettricamente da batterie. Negli ultimi tempi sono stati presentati diversi prototipi elettrici con scarse prestazioni, ma Tesla è stata la prima azienda ad aprire le porte ad un futuro di auto in serie con prestazioni eccellenti ed autonomia simile, in alcuni casi migliore, delle vetture alle quali siamo abituati. La Roadster è il fiore all’occhiello di una tecnologia che racchiude alte prestazioni, grande autonomia e introduce novità importanti nel settore dell’automotive elettrico.
Appena si “scende” nell’abitacolo, si notano subito le differenze con un auto comune. Ovviamente non c’è il pedale della frizione, il contagiri lascia il posto al contakilowatt ed è presente di serie un computer di bordo che permette una visione completa di tutta l’elettronica di bordo. Anche l’indicatore del carburante è scomparso, in cambio troviamo un comodo display che ci ricorda di quanti chilometri di autonomia disponiamo e che si adatta automaticamente al tipo di guida che stiamo impiegando (sportiva o più rilassata).
Ma il cuore smette di pulsare durante un paio di secondi al premere il pulsante di accensione di questo bolide. Ci aspettiamo un grido di guerra, ma l’attesa è vana. Dalla Roadster esce solo un sibilo causato dall’impianto di raffreddamento delle batterie e dall’azionamento automatico dell’aria condizionata. Nient’altro. Se in un primo momento questa mancanza di rumore può causare instabilità emotiva, ci si abitua velocemente al piacevole suono del rotolamento dei pneumatici al suolo e l’udito si sofferma sui rumori ambientali, come il vento sul finestrino abbassato e addirittura i suoni della natura intorno al circuito. Peccato non aver potuto guidarla senza hardtop.
Dopo aver scaricato i 250 cavalli a terra ed aver provato l’accelerazione da aereo in decollo, mentre l’adrenalina si disperdeva nell’organismo, ho immaginato un futuro fatto di auto elettriche. Un futuro in cui poter circolare nel centro storico di una città e sentire la gente che parla, respirando la brezza del mare e tornando e vivere i piaceri ormai delegati alla vita di campagna.
Oltre al silenzio infatti, il motore ci regala un’altra particolarità. Non c’è tubo di scarico… perché non ci sono scarichi! Vi rimando alla galleria fotografica per poter apprezzare pienamente le foto del posteriore e della prova su strada. Non si vedono nuvole di gas, a parte quelle causate del surriscaldamento dei pneumatici durante accelerazioni improvvise.
Che sia finalmente giunta la fine dello smog e dell’inquinamento acustico? E’ presto per dirlo, ci vorranno anni e molto impegno prima che l’elettrico si trasformi in uno standard per l’industria automobilistica. Ma visto il traguardo raggiunto dagli ingegneri della Tesla in soli cinque anni, forse immaginarne a breve un largo uso non è una previsione poi così azzardata. Ovviamente dovremmo attendere una produzione di massa di vetture elettriche per avere un abbassamento dei prezzi, ma già oggi possiamo beneficiare nella riduzione del prezzo del “pieno” derivato dall’uso dell’energia elettrica rispetto alla benzina/gasolio. Sono pronto a scommettere che lo sviluppo di queste vetture crescerà parallelamente all’adozione di impianti casalinghi per la produzione autonoma di energia elettrica, e credo che alla Energy Resources (che ci ha concesso la vettura per la prova) condividano la mia visione.
La Tesla Roadster probabilmente sarà ricordata come una capostipite, come una pietra miliare tra un passato di auto inquinanti e un futuro di trasporto verde. Prepariamoci psicologicamente a scegliere il nostro prossimo modello di automobile in base alla durata delle batterie, al loro tempo di ricarica, alla loro vita utile e alla facilità di ricarica. Prepariamoci ad un elettrizzante futuro elettrico.
Articolo scritto da:
Ing. Gestionale Davide Mazzanti.
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