Kit bici elettrica fai da te. Aspetti delle soluzioni tecniche.

Rubrica: Biciclette elettriche e kit di trasformazione

Titolo o argomento: Vantaggi e svantaggi delle diverse soluzioni disponibili

Esistono kit di trasformazione di vario genere. Ognuno ha dei punti di forza e dei punti deboli. Ognuno può scegliere quello che ritiene più adatto a sè, alle proprie esigenze, alle proprie capacità pratiche. Tuttavia di ogni kit ne esistono diverse marche e diverse qualità. Si va dai prodotti tedeschi a quelli cinesi. Non commenteremo marca per marca non avendo ancora testato questi kit (ce ne occuperemo presto), bensì li commenteremo per tipologia e scelta tecnica.

Motore anteriore a trascinamento del pneumatico
Vantaggi: montaggio/smontaggio piuttosto semplice.
Svantaggi: doppio motore, maggiori attriti, maggiori perdite, maggiori consumi, usura delle ruote che trascinano il pneumatico, sollecitazione anomala (non prevista in progettazione) per la spalla del pneumatico.

Ci sono quelli che si montano anteriormente, vicino al cannotto di sterzo, e trascinano la ruota prendendola dal pneumatico. Questi kit hanno il vantaggio di essere più facili da montare ma lo svantaggio di essere meno affidabili e più complessi in quanto sono dotati di doppio motore con rotelle di gomma che trascinano il pneumatico (quindi con una percentuale di slittamento) sottoponendolo ad uno stress per il quale non è stato progettato. Il risultato è che il pneumatico si può deteriorare precocemente e addirittura danneggiarsi in marcia con gli ovvi pericoli che ne conseguono.

Motore integrato nel mozzo della ruota anteriore

Vantaggi: Perdite meccaniche ridotte rispetto al precedente sistema.

Svantaggi: Guida poco intuitiva con la ruota anteriore motrice, maggiori difficoltà di montaggio il quale comprende il riadattamento e la registrazione dei raggi.

Ci sono i kit che si montano nel mozzo della ruota anteriore. Oltre ad abbassare il baricentro del complesso bicicletta + motore elettrico (rispetto alla soluzione del primo esempio), agiscono direttamente sul mozzo della ruota. Non ci sono pertanto perdite meccaniche dovute a slittamenti né tantomeno usura anomala per il pneumatico. Il problema di rendere motrice la ruota anteriore di una bicicletta rende la guida meno intuitiva. In bici fin da piccoli siamo abituati ad una ruota posteriore che spinge e non ad una anteriore che tira. Le reazioni del mezzo cambiano e, soprattutto quando la trazione non è data dal lavoro delle gambe, può portare a comportamenti inaspettati su fondi sconnessi, scivolosi o anche durante una banale accelerazione più consistente.

Motore integrato nel mozzo della ruota posteriore
Vantaggi: Guida più intuitiva della bicicletta, minori perdite meccaniche rispetto al primo esempio.
Svantaggi: Maggiori difficoltà di montaggio, riadattamento e sostituzione dei raggi, compatibilità con i rapporti del cambio.

Ci sono i kit che si integrano al mozzo della ruota posteriore. Sono i kit sui quali si deve lavorare di più anche se non sono richieste conoscenze particolarmente tecniche. Tuttavia, oltre alla necessità di raggi modificati, si deve fare i conti con gli spazi di allogio e con la compatibilità con il rocchetto del cambio. E’ il kit che alla guida dà la maggiore sensazione di sicurezza e intuitività. Tutto rimane uguale a prima… ma con una spinta in più.

Motore con trasmissione a doppia catena motore-mozzo pedali, corona-rocchetto

Vantaggi: Installazione senza toccare nulla nella bicicletta

Svantaggi: Doppia catena, maggiori perdite meccaniche, maggiore complessità del progetto, maggiore quantità di componenti, maggiori costi.

Decisamente insolito. Una catena va dal motore elettrico alla corona anteriore più grande del cambio. L’altra catena, quella di cui era provvista la bicicletta potrà andare su tutti i rapporti tranne che su quello impegnato per il motore elettrico. In alternativa alcuni kit prevedono l’aggiunta di una corona sul mozzo dei pedali da collegare al motore elettrico. Troppi ingranaggi. Troppi rinvii. Troppe perdite meccaniche e costi maggiori rispetto ai kit più semplici.

Motore integrato nel telaio che ingrana sul mozzo dei pedali: Gruber Assist

Vantaggi: Elevata semplicità di montaggio, ingombro minimo, invisibilità, il pignone della coppia conica funge da ruota libera e non vi è nessun attrito a motore spento, invadenza del motore sul corpo bici pari a zero, minore peso del kit rispetto ad altre soluzioni meno raffinate.

Svantaggi: Costo decisamente elevato, non omologato per la strada, vi è una coppia di ingranaggi in più rispetto ai sistemi montati direttamente nel mozzo della ruota.

Esistono kit che si montano nel tubolare verticale sotto la sella. Sono piuttosto raffinati e costosi. Eccezionalmente affascinanti, semplici, leggeri e diretti. Ma come per tutte le cose che hanno quel qualcosa in più, sono decisamente cari. Per il momento. La guida rimane intuitiva ed il baricentro non subisce particolari cambiamenti. La Gruber Assist specifica che questo kit non è omologato per la strada.

gruber_assist_kit_trasformazione_bici_elettrica.jpg

Motore aggiunto al telaio che ingrana sul mozzo dei pedali: Bosch e-bike

Vantaggi: Studiato da un grande gruppo di ricerca quale è Bosch, ingrana direttamente sul mozzo dei pedali, studia la tua pedalata e ti assiste in rapporto allo sforzo che stai facendo.

Svantaggi: Maggiore ingombro rispetto alla soluzione Gruber Assist. Vi è una coppia di ingranaggi in più rispetto ai sistemi montati direttamente nel mozzo della ruota.

Non ho ben chiaro se questo dispositivo viene venduto a corredo di una bicicletta fornita da Bosch o se è installabile sulla maggior parte delle biciclette in circolazione. Si spera comunque che il prezzo sia ragionevole dato che è prodotto da una grande casa per la quale non deve essere stato molto complicato mettere a frutto un simile dispositivo.

e-bike_500px.jpg

Note. Ci sono i kit che sono corredati di motori elettrici senza spazzole (Brushless) più costosi ma anche più silenziosi, affidabili e longevi. Oserei dire esenti da manutenzione. E ci sono quelli con i classici “carboncini” più economici ma che hanno una vita più limitata. Fanno un maggior rumore e potrebbero richiedere la sostituzione dei carboncini inaspettatamente troppo presto. Ovviamente stiamo parlando di motori elettrici a corrente continua e senza coppia residua.

Attenzione ai prodotti non omologati. Rischiate di essere multati. Attenzione anche ai kit grossolani, prodotti con qualità precaria e senza il rispetto delle dovute norme. Per garantirvi la bontà di un prototto, informatevi circa le “certificazioni” ottenute dal prodotto stesso.

14 risposte a “Kit bici elettrica fai da te. Aspetti delle soluzioni tecniche.”

  1. Il motore a pedalata assistita di bosch si può comprare sia già installato che farselo installare separatamente, costa 500 euro! Ma non ci sono delle bici elettriche non omologate? Tanto in città si fa finta di pedalare e fuori chi ti controlla.

  2. Sinceramente non sono informato circa le omologazioni delle biciclette elettriche. In tal caso, chi si auto-costruisce una bici elettrica dovrebbe rispettare una precisa normativa. Prenderemo informazioni in merito e aggiorneremo il commento oppure scriveremo un nuovo articolo 🙂

  3. Direttiva Europea 2002/24/CE: definizione della bicicletta a pedalata assistita
    La direttiva europea 2002/24/CE (articolo 1, punto h) definisce la bicicletta a pedalata assistita come una bicicletta dotata di motore elettrico ausiliario e con le seguenti caratteristiche:
    potenza nominale massima continua del motore elettrico: 0,25 kW
    alimentazione del motore progressivamente ridotta e quindi interrotta al raggiungimento dei 25 km/h
    alimentazione del motore interrotta prima dei 25 km/h se il ciclista smette di pedalare
    Ai veicoli che soddisfano questa direttiva non viene richiesta l’omologazione e sono considerati a tutti gli effetti come le biciclette tradizionali.
    Veicoli invece che non soddisfano contemporaneamente questi requisiti non possono essere considerati biciclette e devono essere quindi omologati e immatricolati.
    Questa direttiva è stata recepita in Italia con il decreto 31 gennaio 2003 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed è pertanto in vigore.

  4. Al momento mi pare non sia disponibile in Italia, ma solo in Belgio, Germania, Francia, Olanda, Lussemburgo, Svezia e Inghilterra. Non so se la compatibilità sia per ogni bicicletta. Da quanto mi dicono pare però che sia piuttosto costoso.

  5. Il sistema della Bosch è stato praticamente copiato dalla Honda, che aveva fatto una bici intera con il motore attaccato ai pedali, con sensore di coppia, che rende l’utilizzo istintivo e risparmia energia quando si dosa la forza.
    Peccato che Honda sia spesso “troppo” avanti e che al tempo le batterie fossero solo nichel cadmio.
    Guardate questo sito per vedere la bici honda racoon
    jobike.it/public/data/tino/2008520919_honda_raccoon.pdf
    ciao
    Jacques

  6. Sono un appasionato di bici, personalmente ho assemblato diverse E-bike con ottimo risultati( kit importato compreso batteria al Li-ion con motore senza spazzole ruota anteriore)debbo dire che non ho avuto problemi elettrici anche se alcuni soci dell’associazione la usano da 2 anni avendo percorso 2/3mila Km.qualche problema come è normale sulla parte meccanica della bici. sarebbe interessante costituire un gruppo di acquisto perchè il vero problema è l’alto costo del trasporto che per abbassarlo si deve organizzare il trasporto via mare per almeno 20/50 kit.Il montaggio è semplice e intuitivo, saluti Elio

  7. Per Elio siamo un’associazione che sta cercando di costruire una bici per trasportare dei bambini piccoli e volevamo montare un motore elettrico per ‘aiutare’ la persona che li porta.
    Quanto costrerebbe un motore elettrico (se serve parteciperei al gruppo di acquisto)?
    Grazie Roby

  8. Ragazzi capisco la vostra voglia di fare (ben venga ovviamente) ma non è possibile organizzare sul mio blog un gruppo d’acquisto senza considerare la mia adesione o meno all’iniziativa e le regole su cui si basa il blog stesso. Questo sia considerando le vigenti leggi in materia fiscale dello stato italiano, sia considerando che il blog non è una base di scambio commerciale e non garantisce alcuna azione commerciale intrapresa dai lettori. Se ad esempio il gruppo di acquisto dovesse essere gestito da un soggetto che prende il denaro e non si fa più vivo, il blog, il suo autore ed i suoi collaboratori non sono responsabili in alcun modo; stesso dicasi per tutte le altre condizioni al contorno. Per tali ragioni non pubblicherò ulteriori commenti al riguardo. Per cortesia contattatemi privatamente.

  9. salve volevo sapere se il motore bosch e compatibile con tutte le MTB. Grazie aspetto vostra risposta

  10. Ciao, ho una city-bike in alluminio da uomo con ruote da 28′. Ho intenzione di trasformarla in e-bike ed utilizzarla per lo spostamento casa-lavoro / lavoro-cas (circa 15 km al giorno).Qualcuno sa consigliarmi un kit che abbia un costo contenuto e che sia affidabile e facile da istallare. Il mio budget è max 500 €.Grazie!!!

  11. Ciao Sergio, il budget è un pochino limitato per realizzare un buon prodotto. Considera che per un buon motore brushless (omologato per l’uso stradale) si spendono cifre comprese tra i 200 ed i 300 Euro, poi occorre il BMS (Battery Management System) che può comportare una cifra di circa 150 Euro che comprende sia il controller che la cavetteria, il display e mi sembra anche il potenziometro che funge da acceleratore nonché il sensore per la pedalata assistita. Infine un pacco batterie che ti permetta di coprire la distanza desiderata, tenendo conto dei dislivelli e del fatto che è consigliabile non raggiungere la profondità di scarica massima ad ogni viaggio, può avere un costo persino superiore a tutto il materiale elencato prima. Certo ci sono prodotti di paesi orientali a prezzi competitivi ma poi va valutata l’effettiva resa e longevità del prodotto. Sicuro in oriente si possono fare dei buoni affari a patto che si conoscano fonti affidabili cui fare riferimento (anche per questioni di sicurezza). Probabilmente (avanzo solo un’ipotesi perchè ci vorrebbero diversi dati per fare il calcolo esatto del materiale che ti occorre e del pacco batterie) con una spesa di circa 800 Euro riesci a comprare tutto il necessario per coprire molto più di 15 km e, anche se non ti occorre dal punto di vista della distanza, hai modo di effettuare il tuo percorso senza scaricare completamente il tuo pacco batterie garantendogli così una maggiore vita utile. Nel caso si adottino batterie ai litio polimeri, ad esempio, si possono completare circa 500 cicli di scarica. Questo vuol dire che se usi la bicicletta scaricandola fino alla fine ogni volta ne potrai usufruire per circa 500 volte. Se invece hai del margine (un buon margine) gli utilizzi possono aumentare notevolmente. Ad esempio se scarichi il pacco batterie al 30% massimo ogni volta puoi superare i 1000 cicli di scarica. Di quanto esattamente è da testare di caso in caso.
    Spero di non essermi spiegato male perchè in realtà il discorso è più complesso.

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