Rubrica: Automotive alternativo
Titolo o argomento: La bicicletta batte tutti
Da bambini le desideriamo come matti, con il tempo poi (ma non tutti) le dimentichiamo nelle cantine a prender polvere, eppure la bicicletta, quella vera, di qualità, è un mezzo affascinante che ha molto da dare al giovanotto (anche 90enne) che la cavalca. Di vecchia data o all’ultimo grido va sempre bene purché abbia una personalità e non sia il solito prodotto blando da omaggio televendita.
Può essere estremamente seducente per la sua particolare linea (le vecchie bici da corsa con il cambio a levette sul telaio oppure quelle in stile custom o quelle affilate da velodromo), così come per la sua estrema semplicità (le grazielle con portapacchi solitamente sfruttato da un passeggero, quelle con la canna bassa da donna o le bici a scatto fisso con un telaio semplice e pulito, due ruote e un manubrio) o per una meccanica ricercata (con sistema di sospensioni anteriore, o biammortizzate, o da downhill con forcella anteriore tipo moto) o, ancora, per le sue funzioni ibride (quelle con schema mountain bike e ruote stradali sottili, quelle da ciclo-cross, i tandem) e chi più ne ha, più ne metta. Si potrebbe scrivere un’intera enciclopedia solo sull’evoluzione della bicicletta, in tutte le sue forme e funzionalità, fin dalle origini per arrivare ai modelli avveneristici che costano più di un’utilitaria e sfruttano tecnologie ampiamente utilizzate nel settore aeronautico o nel motorsport.
Fatto sta che se una bicicletta ha uno scopo, un senso, un progetto motivato, porterà sicuro con sé negli anni un’anima senza tempo. Con questa premessa ci saranno poi tutti i presupposti cui deve far riferimento il miglior veicolo di sempre: l’elevata affidabilità, la ridotta manutenzione, la semplicità, la leggerezza, la versatilità, la longevità, l’economia d’uso, la scorrevolezza, la silenziosità, la pulizia, l’ecologia, la singolarità, l’eleganza, la raffinatezza… nessun altro veicolo può vantare tutte queste caratteristiche contemporaneamente. Io amo addirittura portare la mia bicicletta da corsa fin dentro casa, in fondo le sue ruote sottili non sono più sporche delle mie scarpe. Inoltre lì, appoggiata vicino alla libreria, con quel semplice telaio sottile rosso metallizzato e quei cerchi da 28″ alti e brillanti, arreda e riempe di colore la stanza meglio del più costoso dei mobili. Eppure ha più di 40 anni e mia nonna la stava buttando per liberare spazio in cantina. Una favola.
Dedicato a quelle simpatiche signore/amiche che stamane, mentre mi recavo in paese in bici, hanno avuto il coraggio di prendere in tre, tre singole automobili per percorrere qualcosa come 250-300 metri e raggiungere chi le poste, chi l’alimentari, chi la parrucchiera, affumicandomi letteralmente mentre pedalavo… Hanno inquinato una via, hanno sollecitato allegramente i loro motori a freddo (povere bronzine…), hanno percorso solo un breve tratto (per il motore è molto peggio che prendere, partire e percorrere 100 km d’un fiato), hanno consumato carburante (a freddo l’auto consuma molto di più) e magari, durante la permanente, raccontano dei loro problemi di circolazione alle gambe e, perchè no, dei loro conti salati dal meccanico…
Se non son Tonte queste?! 😀