Rubrica: Metodi. Alternative al mondo abituale.
Titolo o argomento: Autofinanziarsi
Premessa
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Se vado in banca e chiedo 10.000 euro in prestito per la moto, ne devo rendere ad esempio (esempio ottimistico) 12.600 in un arco di tempo pari a 4 – 5 anni.
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Se vado in banca e deposito 10.000 euro, nello stesso arco temporale dell’esempio precedente ottengo compresi gli interessi una cifra pari a circa 10.300-10.500 euro. Verificate voi stessi.
Vi fa riflettere?
L’esempio che seguirà potrà sembrarvi banale ma vi garantisco che molti non ci pensano.
Una mia amica aveva depositati in banca 5.000 euro che teneva investiti e quindi senza poterli toccare (anche se questo parametro varia con il tipo di investimento). Gli interessi erano minimi. Certo il risultato finale ogni anno era basso anche perchè la cifra non era grande ma depositando 50.000 euro o 50 euro, il tasso di interesse era il medesimo (ragione per cui questo esempio rimane valido). Allo stesso tempo io avevo bisogno di investire in attrezzature per il mio laboratorio meccanico.
Cosa ho fatto?
Ho preso in prestito il denaro dalla mia amica, lo abbiamo disinvestito; in un anno avrebbe dovuto ottenere circa 60-80 euro di interessi al netto. Io a lei ne ho dati quasi 3 volte tanto ed ho comunque risparmiato rispetto a prenderli dalla banca e non solo: Io ho risparmiato sul mio prestito, la mia amica ha guadagnato di più sul suo investimento e non siamo entrati una sola volta in banca.
Interessante? Eppure è così banale. Considerate che investendo 45.000 euro ottenete di interesse solo 360-380 euro l’anno (verificate voi stessi). Pensate a quanto poco otterete da 5.000 euro. Praticamente nulla proporzionato ai costi di acquisto/vendita di denaro oggi in corso.
Conosco sempre più persone che ad esempio chiedono denaro in prestito ai genitori per acquistare la macchina nuova e con i loro stipendi ripagano i genitori ad interessi molto più vantaggiosi.
Voglio sottolinearvi che questo discorso ovviamente è valido solo tra persone di fiducia e per non sentire pesi gravanti di banche e finanziarie anche per le piccole cose ovvero nel caso in cui vogliate avere rapporti con la banca solo per l’acquisto di una nuova abitazione…
Un ottimo investimento?
Il capitale umano. Investire sulle conoscenze, su persone specializzate nel loro mestiere, su persone che ci sanno fare e dar loro oltre allo stipendio, stimolanti premi in proporzione alla loro bravura, al loro impegno, ai loro risultati… Finchè il lavoro va bene non ci pensiamo, poi quando vi sono alle porte i primi problemi e quel collega tanto bravo non lavora più con noi… Utopia? Non è detto.
Mmmmm. Il ragionamento quasi fila. Il problema è solo uno. Si chiama rischio ed è quello che determina il valore dell’interesse di un investimento.
Noi decidiamo di dare i nostri soldi alla banca perché ce li “protegga”, di conseguenza accettiamo un livello di rischio supposto nullo. Sappiamo che cada il mondo fra un anno la banca ci ridarà i nostri soldi più un piccolo (molto piccolo) incentivo. Se fossimo più propensi al rischio, ovvero accettassimo il rischio di poter perdere parte del nostro capitale, ci affideremo ad esempio alla borsa, che mediamente ha un rendimento del 20%. MEDIAMENTE significa che a volte guadagniamo il 20%, a volte il 30%, a volte ci rimettiamo.
Tutta la premessa era per dire: Ottima se la nostra amica si fida ciecamente di noi, però il baratto prevedere questa grandissima premessa, la credibilità del prossimo. Se invece di prestare il denaro a te, l’avesse prestato ad un giocatore d’azzardo incallito, probabilmente ora non avrebbe rivisto indietro l’intera cifra prestata più gli interessi. Quindi dici bene quando specifichi che il discorso è valido solo tra persone di fiducia, e aggiungo che la fiducia deve essere di tipo “economico” e non personale. Preferisco prestare soldi ad un amico stronzo che però non abbia il vizio del gioco d’azzardo che al miglior amico che invece ha le mani bucate.
Ciao Mazza ti ho risposto con un nuovo articolo 😀
Il titolo è “Ritorna il baratto -parte3-“