Pubblicità e cellulari: Quando il troppo è davvero troppo.

Rubrica: Il fantastico mondo della comunicazione

Titolo o argomento: Via da una malsana omogeneizzazione

In seguito alle ossessionanti insistenze da parte delle compagnie telefoniche (delle quali possedevo due schede) che volevano a tutti costi vendermi pacchetti, promozioni, tariffe e quant’altro da me assolutamente non richiesto, mi sono promesso di non ricaricare più il telefono cellulare per un anno.

Come è andata a finire?

Ci sono riuscito. Per tutto il 2009 non ho mai ricaricato il telefono,  ad esclusione di una mini ricarica per tenere attivo il numero principale. Inoltre ho lasciato “scadere” il secondo dei due numeri.

Quali vantaggi ho avuto?

Ho avuto molto più denaro disponibile da spendere in “libri e software, cinema e hobby”.
Sono stato lontano dalle radiazioni del cellulare che una volta avevo sempre con me.
Non mi sono subìto non so quanti messaggi pubblicitari che non ho richiesto.
Mi sono sentito libero. Molto più libero.
Se pensate che non abbia avuto contatti con il mondo sappiate che il telefono fisso lo uso regolarmente, inoltre esiste Skype, Messenger, la posta elettronica…
Chiunque avesse bisogno di contattarmi in orari strani lo poteva fare ugualmente dato che potevo ricevere.
Ho dovuto chiamare i pompieri una volta ed è stato ovviamente possibile anche  con telefono senza credito.
Negli orari in cui non sono a casa, sto facendo altro e, senza cellulare, non vengo disturbato. Quando ci sono, mi trovi a casa. Quando non ci sono mi sento libero.

Quali svantaggi?

Ancora non ne ho trovati. Con gli amici ed i conoscenti mi sento regolarmente quando sono a casa dal fisso o, ovunque nel mondo, tramite Skype.

In conclusione

Il cellulare è un’utilità, non un obbligo. Deve stare al mio servizio, non io al suo. Tu sai prendere in mano il tuo portafogli e spendere quello che puoi per le cose che realmente vuoi?

Aggiornamento all’anno 2015

All’inizio di questo articolo ho scritto che per tutto l’anno 2009 non ho praticamente mai ricaricato il telefono. Ebbene, poi ho proseguito anche per il 2010, il 2011, il 2012, il 2013, il 2014, ed oltre… Il risparmio totale è ammontato a circa 1800 Euro, denaro che è stato investito in strumenti da laboratorio e componentistica il cui acquisto solitamente è sottoposto/vincolato alla famosa frase “Al momento non ho i soldi per questa spesa ma appena riesco…”.
E invece sottraendosi ad abitudini di malsana omogeneizzazione sociale ecco che, con questo ed altri accorgimenti, si arriva persino a disporre di cifre importanti che nell’abitudine e nella dilazione non ci rendiamo conto di spendere.
Altro impiego trovato senza troppi sforzi (ovviamente) è stato quello di compensatore di rincari (carburanti e servizi ad esempio) e, in particolar modo negli anni che abbiamo attraversato, non è poco.

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