Autostrade elettrificate

Rubrica: The expert on the salmon
Titolo o argomento: Elettrificare le autostrade, un’implementazione possibile?

Ultimamente in questo blog abbiamo parlato più volte del futuro dell’automobilismo. Personalmente trovo che sia un argomento molto affascinante per via delle molteplici incognite; ciò permette un approccio creativo di problem-solving. Due dei punti più discussi circa le vetture elettriche sono la scarsa autonomia ed i tempi di ricarica. Molti si chiedono: “Perché dover sacrificare il proprio stile di vita in funzione delle necessità della macchina?”

Per rispondere in modo originale al problema della ridotta autonomia, ho preso spunto da un vecchio gioco del quale ero un timido appassionato: le Slot Car, meglio conosciute in Italia come Polistil. Con questo gioco si creavano circuiti automobilistici di plastica per mini-auto elettriche comandate attraverso l’uso di potenziometri con i quali si regolavano manualmente l’accelerazione e la decelerazione. L’idea di trasportare questo concetto al mondo reale non è così folle come potrebbe sembrare a prima vista. Si tratterebbe di realizzare un circuito di ricarica aerea che sorvoli le autostrade come già avviene per le linee ferroviarie ed i filobus. L’auto elettrica entrando in autostrada solleverebbe un connettore aereo il quale, collegato al circuito, si incaricherebbe di alimentare la vettura durante tutto il percorso in autostrada oltre a ricaricare le batterie per un secondo momento. In questo modo l’autonomia del veicolo aumenta notevolmente quando più è necessario.

Dal punto di vista meccanico, l’implementazione di un sistema di approvvigionamento elettrico aereo sarebbe piuttosto semplice: una sorta di antenna estraibile da attivare all’ingresso in autostrada. Inoltre da un punto di vista più economico si potrebbe prevedere al pagamento dell’energia assorbita dalla rete in concomitanza con il pagamento del pedaggio autostradale. L’unica difficoltà tecnica resterebbe l’infrastruttura, ma visto che l’investimento sarebbe facilmente recuperabile con la vendita di elettricità in autostrada potrebbe non essere uno scoglio insormontabile. Perché l’idea prenda piede basterebbe quindi coordinare uno standard tra i vari stakeholders (produttori di automobili e gestori di autostrade). Chissà che nel frattempo qualche auto designer non stia già spolverando la sua vecchia pista Polistil.

Ora la domanda è: “Arriveremo in pochi anni ad avere batterie più prestanti, con tempi di ricarica notevolmente ridotti e colonnine di ricarica sparse su tutto il territorio nazionale? Oppure verranno installate elettrificazioni aeree sulle autostrade? O ancora, assisteremo realmente alla nascita di impianti di ricarica wireless? O il futuro sarà ibrido?”

Articolo scritto da:
Ing. Gestionale Davide Mazzanti.
 Leggi tutti gli articoli della rubrica “The Expert on the Salmon”  a cura dell’Ing. Davide Mazzanti.

ricarica_auto_elettriche.jpg

*Per farsi un’idea, il pacco batterie della Tesla Roadster pesa circa 400 kg e quello della Nissan Leaf circa 300 kg