Rubrica: Metodi. Alternative al mondo abituale.
Titolo o argomento: Strade per risolvere un problema: Problem Solving, istruzione e Fai da Te
Si presenta un problema* (ad esempio c’è qualcosa che si rompe o necessita di ordinaria manutenzione), puoi scegliere se risolverlo da te (autorisoluzione) o se demandare la risoluzione a terzi (trasferimento della risoluzione). Ovviamente la prima opzione comporta costi moderati (talvolta persino nulli), mentre la seconda implica costi che possono essere considerati da ordinari fino a straordinari. In ogni caso non è solo questo il punto (sarebbe scontato).
Autorisoluzione
Se opti per l’autorisoluzione una serie di fattori non trascurabili divideranno te dalla risoluzione del problema. Innanzitutto vi è la fondamentale necessità (preventiva) di un trasferimento di conoscenze dalle sedi dell’istruzione e formazione (scuole, università, corsi di formazione, esperti del settore, esperienze lavorative, prove e test, materiale informativo, ecc.) a te. Questo significa che se la tua nazione offre una formazione adeguata, metodica, debitamente approfondita e variegata (come accade in varie regioni del centro-nord Europa), hai più chance di superare agevolmente un ostacolo senza sentirti in panne e accerchiato da inutili timori. Al contrario se l’istruzione fornita dalla tua nazione non è al passo con i tempi e risulta incompleta e obsoleta, si verificherà una sorta di errore ciclico. Significa che se deciderai di scegliere il percorso dell’autorisoluzione di un problema, non appena ti accorgerai di non avere le conoscenze e gli strumenti giusti per risolverlo e non appena verificherai l’assenza di adeguate fonti di informazione e formazione, ti ritroverai ciclicamente al punto di partenza del percorso di autorisoluzione senza venire a capo di nulla. I ripetuti tentativi a poco serviranno. In alternativa abbandonerai la strada dell’autorisoluzione per quella del demando del compito a terzi, ovviamente denaro permettendo, altrimenti il problema rimarrà lì davanti a te irrisolto con tutti i disagi che esso comporta. Ipotizzando, come accennato poco prima, che invece la tua nazione offra strumenti formativi al top, puoi compiere un importante passo avanti verso la risoluzione del tuo problema a patto che tu abbia il desiderio e la voglia di studiare e imparare, nonché la capacità di saper fare trasformando concetti teorici in atti pratici. Con queste premesse puoi costruire, ottenere e raggiungere l’obiettivo prefissato. Se ora hai risolto il problema, per questa volta, il percorso è concluso. Viceversa se non lo hai risolto vi sono tre possibilità, una logica che prevede il riavvio della fase di studio con ulteriori approfondimenti e tappe di formazione, una meno vantaggiosa che prevede di intraprendere il percorso del demando della risoluzione a terzi ed una poco logica che prevede l’abbandono del problema irrisolto con tutte le spiacevoli conseguenze che questo comporta.
Demando della risoluzione a terzi
Se si dispone dei mezzi finanziari per raggiungere il proprio scopo, ovvero la risoluzione del problema tramite terzi, il discorso finisce qui e ciò che ne consegue va analizzato in separata sede, sono infatti ben altri gli aspetti che si intende osservare in questo articolo. Il primo aspetto negativo che caratterizza l’affidamento della risoluzione di un problema a terzi, è la spesa di denaro. La diretta implicazione è che parte delle ore di lavoro dell’individuo avente il problema vanno destinate al pagamento del servizio eseguito dal tecnico o professionista incaricato. Si tratta ora di valutare se vi sia o meno reale convenienza in questa scelta. Ovviamente se non si possiedono conoscenze di sorta sul tema, la scelta è quasi obbligata. Se si ha la possibilità di pagare un tecnico o professionista, quest’ultimo provvederà alla risoluzione del problema e l’esito dipenderà dalla sua preparazione, professionalità e onestà. Se non si dispone della liquidità per il pagamento del compenso il problema, ovviamente, permane. Anche nel caso in cui il tecnico o professionista non sia debitamente preparato il problema può permanere comportando un’inutile spesa legata alla scelta errata (spesso inconsapevole) dello specialista stesso (spreco di denaro). La procedura di demando della risoluzione del problema a terzi viene quindi riavviata a patto che si disponga della sufficiente liquidità, in caso contrario il problema permane (questa volta però assieme all’amarezza di uno spreco di denaro che poteva esser utile per altro).
Fattori incidenti
Quanto descritto potrebbe risultare banale (ma non è così…) se non fosse che, tra l’autorisoluzione ed il demando della risoluzione a terzi, esiste una lista di fattori che incidono abbondantemente sulla riuscita o meno dell’una o l’altra scelta e che alcuni di tali fattori spingono decisamente in una direzione marcando un netto cambiamento nella vita di ogni persona. Pertanto se stai pensando di risolvere quel fastidioso problema che rimandi da tempo per via di tutte le altre spese che stai sostenendo e che sembrano avere sempre la priorità, sappi che i fattori che incideranno sulla buona riuscita di un’autorisoluzione sono la misura dello spessore formativo, l’apertura mentale, la capacità di ragionare, la capacità di effettuare valutazioni obiettive, logiche e sensate, la capacità di usare strumenti di apprendimento (scuole, università, corsi, esperienze sul campo, ecc.), la disponibilità e la qualità di questi strumenti (quanto moderna, aggiornata e completa è l’offerta formativa), la capacità di utilizzare strumenti di autoapprendimento (corsi, corsi a distanza, corsi sulla rete, manuali, incontri con esperti del settore, ecc.) e naturalmente la disponibilità, il grado di approfondimento e l’attendibilità di quest’ultimi (dire che oggi si trova di tutto significa affermare che oggi si trovano sia fonti attendibili, corrette e verificabili, sia fonti incomplete, sviluppate male, errate e persino insensate). D’altra parte anche se hai scelto di demandare a terzi la risoluzione di un problema ci sono stati senz’altro dei fattori scatenanti che hanno inciso in precedenza e incidono tuttora su tale scelta. Ad esempio la presenza di altri problemi, la sicurezza di sé, la qualità della vita (stile e ritmo di vita), il rapporto con la società e l’influenza che questa esercita su di te (ad esempio tramite il rapporto con i coetanei o con i colleghi di lavoro), l’umore, il grado di soddisfazione personale, la qualità dell’istruzione ricevuta, l’educazione alle difficoltà, la qualità dell’ambiente, difficoltà varie ed eventuali.
In conclusione
Il problema vero reale è che se abiti sopra un monte, e per muoverti scegli sempre sentieri che vanno in discesa, evitando quindi ogni bivio che ti riporta davanti ad ogni singolo tratto di salita, prima o poi, se vorrai tornare a casa, dovrai risalire l’intero monte e potresti non avere l’allenamento necessario. C’è poi da considerare che se abiti sopra un monte puoi già ritenerti fortunato perchè altri, ai piedi del monte, non avranno altra scelta che iniziare la salita.
Il tempo
Nei percorsi appena esposti non si tiene conto della spesa di tempo che essi comportano in relazione alle diverse scelte e variabili. Ebbene, trattandosi di un tema cruciale, verrà analizzato con le dovute accortezze in uno dei prossimi articoli.
*In questo articolo con il termine problema si intende naturalmente un imprevisto il cui rimedio rientra nelle possibilità di risoluzione di un individuo, sono escluse quindi problematiche di tipo astratto, morale, sociale, religioso, filosofico, medico, ecc..
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