La continua lotta contro il sistema Italia: Conclusioni – Parte 1

Rubrica: Così è la vita

Titolo o argomento: Risolvere i problemi dell’Italia da soli

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Le conclusioni di questa particolare rubrica sono scritte in modo che tu possa scegliere quale livello di approfondimento raggiungere. Puoi leggere solo il paragrafo che segue o scegliere di spingerti oltre e, addirittura, quanto spingerti oltre.

Una rapida conclusione: puoi leggere solamente questo paragrafo se vuoi

Si conclude questa serie di articoli che racconta una lotta che ha inizio ogni giorno quando vi svegliate e termina, forse, la sera se riuscite a mettere la testa sul cuscino per dissociarvi da cose che, vi accorgerete prima o poi, non sono fondamentali. In tal caso non somatizzate forme di stress nocive per l’umore, la concentrazione, la produttività, la creatività, l’apprendimento, per il sistema immunitario e per gran parte delle funzioni del vostro organismo così come per capacità particolari. Ad esempio forme di stress prolungate e particolarmente intense possono alterare il vostro equilibrio (inteso proprio come barcollare, vacillare) utile per attività sportive che vanno dal ballo all’atletica o, perché no, per andare sulle due ruote o semplicemente muoversi bene nel quotidiano. Se immaginate l’equilibrio come una funzione del vostro organismo che si serve delle vostre orecchie, vedreste calare drasticamente la finezza (quindi la risoluzione) offerta dai sensori (ovvero i timpani) al cervello aumentando il rischio di errori grossolani e conseguenti cadute.

Se desideri una conclusione più accurata leggi anche questo paragrafo (e oltre…)

Stress, controllo, metodo di apprendimento e qualità della vita sono in relazione tra loro

Ma lo stress lo abbattete esclusivamente se riconoscete quello che non potete controllare (ad esempio gli eventi o la volontà delle persone care che avete intorno; la mania del controllo è una pessima illusione) ed agite invece, piuttosto seriamente, su tutto ciò che richiede un impegno, uno sforzo, anche consistente, da parte vostra (qui avete un gran margine di manovra).
In sostanza studiando con curiosità e, soprattutto, trovando il vostro metodo (trovare il proprio metodo permette di capire che studiare non è assolutamente noioso come appare nei comuni e quantomai ordinari piani di studi, ma è una scoperta che sazia la vostra fame di sapere, di capire, di conoscere, che potreste avere insospettabilmente in stato dormiente), migliorate la qualità della vostra vita senza necessità di particolari e rare agiatezze (quelle la cui mancanza dovreste dimenticare quando mettete la testa sul cuscino per lasciar spazio a sogni che siano meritevoli di esser definiti tali…).
Non significa che, se ad esempio siete appassionati di moto, non dovete perseguire la vostra passione dotandovi di tutto ciò che desiderate, che vi occorre, non mi fraintendete. Solo non vi servirà sprecare risorse (impegno, economie, finanziamenti, indebitamenti, rapporti sociali…) per possedere cose che servono solo a dimostrare agli altri che si è come gli altri o, peggio, che servono per poter sembrare migliori degli altri (fenomeno che ha raggiunto i vertici negli ultimi anni in cui ci si vende l’anima per ottenere il finanziamento per l’auto “importante” che ci fa sembrare migliori, invece di lavorare un po’ meno per passare più tempo con i propri figli).
Non vi serviranno le omologazioni destinate alla massa così come i stravizi lussuriosi perfettamente inutili perché da essi non nasce nulla, non si alimenta nulla, non cresce nulla, non scaturiscono nuove opportunità, non scaturisce nulla se non altra noia da tentare apaticamente di smontare rincorrendo altri stravizi che in realtà non desiderate (o che sicuro non desidererete più quando avrete scoperto cosa vi appaga realmente).

Risolverete problemi apparentemente insormontabili

La sola cultura e agilità mentale, accompagnata da strumenti che nutrono il cervello come tutto quel che potete studiare da fonti attendibili e in modo approfondito, vi permetterà di risolvere problemi che ad altri possono apparire insormontabili. L’importante è allenare il cervello e nutrirlo non solo di ciò di cui necessita per stare biologicamente in forma, bensì di uno studio continuo, non stressante, elastico e “divertente”. Avete presente quanto occorre per diventare in gamba con uno strumento musicale? I neurologi hanno scoperto che un impegno costante che va dal quarto d’ora ad un’ora al giorno, mantenuto nel tempo, produce effetti decisamente migliori rispetto a studiare per qualche mese ore e ore al giorno. E’ la costanza che premia… gli stimoli giusti, poi, giocano un ruolo importante.

Continua…

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Rubrica: Così è la vita

Titolo o argomento: Risolvere i problemi dell’Italia da soli

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Innopportune perdite di tempo (e di denaro)
Sistema legale ottuso

Un povero Cristo sta lì, studia per passione a più non posso, fa ricerca, innova, si autofinanzia, con quello che raggiunge migliora la qualità della sua vita e delle persone che gli stanno attorno, non disturba nessuno, non è interessato a grosse produzioni di prodotti tecnologici che creerebbero non poche variazioni nei mercati nonché nuove temibili competizioni, non pretende denaro (perché ha già visto, in anni e anni, di percorsi di finanziamento di bella facciata, e poca sostanza, che non è possibile averne per progetti considerati “troppo” innovativi – vedi i link correlati in basso), non chiede (diritti, sostegno, mezzi… nonostante la costituzione sostenga, fin da quando è stata scritta, che le persone di buona volontà che studiano, ricercano, innovano, vanno incoraggiate e sostentate nei loro sforzi atti ad incrementare l’impronta del paese nel mondo), non pesa sul sistema paese (facendo da solo praticamente tutto quello che gli occorre), non pesa sulla società (non rappresentando un costo per gli altri), sa che non avrà mai la pensione (e si misura con questo quotidianamente) ma si ingegna per cavarsela da solo…

Un paese non dovrebbe desiderare di più…

Cosa dovrebbe desiderare di più un paese da un cittadino che si fa problemi zero, conclude molto e non si perde mai in inutili chiacchiere da bar? Domanda retorica. Ebbene nell’ultimo anno, a seguito di una citazione in giudizio rivoltami da parte di un condomino dell’edificio ove è collocato uno dei miei laboratori, sono stato costretto a perdere un’immane quantità di tempo (che potevo dedicare a studiare, progettare, ricercare, costruire, testare…) e di denaro (che potevo destinare ai miei studi, ai miei progetti, alle mie ricerche, ai pezzi necessari per costruire ed alle strumentazioni per condurre test…) in modo del tutto stupido, inetto, scialbo.

La cosa più idiota del pianeta

Se io avessi fatto un torto al tale condomino mi sarebbe anche stato bene seguire la conseguente trafila (se una persona sbaglia, in cuor suo lo sa bene e sa altrettanto bene se “sta provando a scappottarsela”). Ma il fatto che sia legale citare in giudizio qualcuno con motivazioni blande prive di coerenza e consistenza e dover comunque seguire tutta la trafila, è proprio la cosa più idiota del pianeta. Ora vi racconto…

Abusivismo all’italiana

Il tale condomino (così lo chiamerò per non usare espressioni più maleducate del tipo: X_\/@!!-:..) si è impossessato abusivamente di una parte del sottotetto del condominio ed ha proceduto ad impossessarsene senza chiedere alcun permesso agli altri condomini (ai quali tra l’altro sarebbe anche potuto stare bene, perché no? Bastava chiedere). Dopo un tot di anni desidera che i condomini gli firmino tutti il consenso per l’usucapione (cioè acconsentiamo a riconoscere che quella soffitta diventa di diritto sua) e partecipino al pagamento delle sue spese. Il problema è che questa soffitta non risulta nelle carte del catasto, non risulta nelle carte dell’ufficio tecnico del comune ed è stata però condonata con una procedura eseguita mediante un’imbroglio in quanto, nella richiesta di condono, non è stato specificato che anche la scala che porta alla tale soffitta è completamente abusiva e rappresenta una modifica strutturale dell’edificio mai propriamente approvata. Se il tale soggetto, infatti, avesse fatto nota della presenza della scala abusiva, non avrebbe ottenuto il condono della soffitta. Da notare la “genialità” anche del tecnico che ha acconsentito al condono senza chiedersi come il tale condomino richiedente potesse volare fin sul tetto… vabbé. Ma non solo, sono stati aperti lucernari così… a piacere ed ovviamente nemmeno questi risultano sulle carte. Ma non basta, il tale soggetto pretende che noi (tutti gli altri condomini) paghiamo le spese che ha sostenuto per realizzare un sogno che potremmo chiamare “soffitta abusiva inside” nonché le sue spese legali (l’avvocato è un altro fenomeno della natura, un portento, un misto tra genio incompreso e malattia autoimmune fatta a uomo, egli ha basato la sua azione legale sulla speranza che tutti i condomini fossero perfettamente ignoranti e privi di strumenti per difendersi, ha sperato cioè che non ci accorgessimo delle anomalie e che non le andassimo a riferire al giudice… arivabbé).

Non si possono fermare le idiozie sul nascere

La questione non è tanto la citazione in giudizio in sé, dove gli altri condomini ed io abbiamo vinto (e ci mancava pure…), la questione è il fatto che qualcuno o qualcosa in questo paese permetta che un “X_\/@!!-:..” la mattina si svegli, ti faccia causa o ti citi in giudizio, ti inguai o ti complichi in qualche modo la vita, senza che un “sistema filtro” gli impedisca fin dal principio di poterlo fare data l’insussistenza di quanto da lui richiesto. Cioè, per farla semplice, se la mia richiesta è una boiata talmente grossa che è osservabile dallo spazio, non dovrei nemmeno essere considerato e tutto dovrebbe fermarsi prima di nascere. In realtà io, a tutti gli effetti, in questo paese, posso fare causa al mio vicino perché il suo brufolo sul mento mi disturba e mi toglie appetito (esempio frutto della fantasia eh). Ma è possibile una cosa così?

Risarcimento danni? Solo ulteriori perdite

Inoltre se io ora desiderassi rivalermi per ottenere un risarcimento danni delle spese legali sostenute per motivi impropri, dovrei attendere anni per vincere e spendere nuovamente per una seconda causa le cui spese non sono considerate nella richiesta di risarcimento danni in opera. Di fatto conviene rinunciare perché si darebbe il via ad una progressione geometrica che si protrarrebbe con un crescendo di rimesse (diverso ovviamente è il discorso per importi decisamente grandi di decine, centinaia di migliaia d’Euro e più). E così si abbozza, si sta zitti, si pensa che è importante non prendersela altrimenti ci si rovina la salute e si continua a ridere e a scherzare con gli amici anche se si sono persi mesi importanti e somme di denaro che, da ottimizzatori profilati, si riescono a far fruttare molto più di quanto si possa immaginare.

Discorsi razionali

A nulla sono serviti i discorsi di una certa maturità con questo soggetto, spiegandogli l’importanza della ricerca tecnica che porto avanti, dei progetti che ho, del tempo che mi stava facendo perdere… la sua risposta è stata tutta incentrata sulla questione di principio “Voglio che la paghi”, parole sue espresse in un momento di fermo dell’attività cerebrale in cui proprio non voleva capire che non possiamo firmargli un usucapione di un qualcosa che è abusivo e non correttamente regolarizzato altrimenti diventiamo partecipi del suo abusivismo.

Risultati

Ora il tale soggetto dovrà pagare da solo le ingenti spese dell’avvocato che gli aveva prospettato che avrebbero vinto sicuramente (gli avvocati bravi non dicono mai una cosa del genere), dovrà pagare da solo le spese di regolarizzazione della sua agognata “soffitta abusiva inside”, dovrà regolarizzare la scala con gli altri condomini residenti (io non sono residente nel tale condominio ma ho un locale annesso esterno alla scala) e dovrà digerire un boccone amaro per aver basato la sua azione sulle “questioni di principio”. Una cosa così non doveva nemmeno aver luogo in un paese che si ritiene emancipato, evoluto, progredito… sì ma, rispetto a quale sistema di riferimento?

Se ci fate caso…

Se ci fate caso in questa, spero interessante, serie di articoli vi ho riportato casi che, in un modo o nell’altro sono tutti finiti bene. Questo significa che, con un po’ di impegno, si può contare qualcosa a questo mondo e ci sono anche storie che, nonostante i lati ruvidi, finiscono bene. Così mentre ci sono forme di informazione che quotidianamente deprimono le persone facendo loro perdere le speranze, spero gradiate questa semplice alternativa dove le notizie hanno pur sempre un lato amaro… ma almeno offrono soddisfazioni. Ovvio che più di questo non posso eh…

Continua…

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Angolo ottuso

L’angolo ottuso credo sia l’unica forma di ottusità in qualche modo utile.

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Il tempo
(nel mio caso sottratto allo studio, alla ricerca ed alla prototipazione)

Se devo affrontare (in difesa) i problemi di cui si dovrebbero occupare opportuni* gestori dello stato**, ciò cui vado in contro sono una serie sconcertante di disagi: dalla perdita di tempo (e quindi di opportunità professionali), all’accumulo di inutile stress (che può danneggiare la capacità di concentrazione), dalla perdita di energie (con conseguente minore resa quando ci si applica su uno studio in modo intensivo), alla perdita di risorse economiche (fondamentali per lo sviluppo di nuove tecnologie utili alla collettività). Tutte cause-effetto di cui si conosce ampiamente la natura in quanto largamente trattate sui testi di economia, di neuroscienze e, persino, di biologia molecolare, tanto per darvi una prima massiccia fonte.

Ora, posso io esser libero di ipotizzare che se si conoscon bene gli effetti che determinate cause offrono, si possano indurre tali cause volontariamente per ottenere risultati quali il blocco della crescita sociale, tecnologica ed evolutiva di un paese, nonché della competitività economica? La mia ipotesi, adornata di ricche dimostrazioni causali***, è… sì.

Per porre rimedio alla situazione ho operato una vasta e articolata serie di scelte logiche, che non posso render pubbliche in quanto trattasi di strategie, che hanno la particolarità di basarsi sul rispetto della legge, sulla logica matematica e sulla totale assenza di uso di forza/violenza (a mio avviso decisamente inutile per ottenere risultati solidi, determinati e durevoli). Non esporrò quindi dei tutorial da copiare passo passo ma molto di più, dei metodi (cosicché possiate arrivare alle vostre soluzioni personalizzate mediante l’uso della ragione).

Di seguito proseguo con esempi più concreti tratti dal quotidiano, ma se avete colto l’essenza di questo paragrafo, allora ne potrete realizzare molti altri (sulla base delle vostre specifiche esigenze) tanto facilmente quanto più avrete studiato oltre gli ordinari schemi standard.

Continua…

*E (primo condizionale figurato) specializzati.
**Nonché (secondo condizionale figurato) dipendenti al servizio dei cittadini e da quest’ultimi stipendiati anche se attualmente senza facoltà né potere di giudizio d’operato e di eventuale licenziamento per inadempienze. Leggi vitali per la salute di qualunque paese che, chissà come mai, mancano.
***Con “dimostrazione causale” intendo la possibilità logica di dimostrare almeno un movente causa-effetto.

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